Anna Antonini
L'incanto del mondo
Il cinema di Miyazaki Hayao
Pozzuolo del Friuli (Udine), Il principe costante, 2003, pp. 160, euro 12,50
ISBN 88-900688-5-X
|
|
Il successo di La città incantata, premiato al Festival di Berlino del 2002 e vincitore dell'Oscar come miglior film d'animazione nel 2003, ha finalmente fatto conoscere al grande pubblico occidentale Hayao Miyazaki, disegnatore, sceneggiatore e regista di anime (termine con cui si indicano i cartoni animati giapponesi, contrazione di animation). L'opera del regista, mito vivente in patria (dove viene indicato come il 'dio dell'animazione'), è ancora poco conosciuta nel nostro paese nonostante le fortunate serie per la televisione a cui il suo nome è legato, tra cui bisogna citare almeno Lupin III, Heidi, Conan il ragazzo del futuro.
Nato il 5 gennaio del 1941, Miyazaki comincia la sua carriera come 'intercalatore' (disegnatore che si occupa delle fasi intermedie di un movimento o di un'azione basandosi sui disegni di partenza e di arrivo realizzati dall'animatore titolare) nel 1963. E' un periodo di forte espansione per la produzione giapponese di fumetti e di film animati. Miyazaki partecipa ad importanti progetti televisivi, assumendo ruoli sempre più rilevanti (scenografo, character designer, sceneggiatore) e approdando alla regia nel 1971, anno in cui dirige gran parte degli episodi della prima serie di Lupin III. Il suo primo lungometraggio è Lupin III: il ritorno di Cagliostro, del 1979, seguito da Nausicaä della valle del vento nel 1984. Nel 1985 fonda insieme all'amico e collega Isao Takahata lo Studio Ghibli, e da allora produce in proprio tutti i suoi straordinari film, caratterizzati da una attenzione maniacale per il dettaglio e dalla genuinità del disegno, rigorosamente a mano. Solo nel 1997, con La principessa Mononoke, lo Studio Ghibli ha iniziato a ricorrere, con estrema parsimonia, all'aiuto del computer.
Nel libro L'incanto del mondo Anna Antonini analizza l'attività di Miyazaki soffermandosi in particolare sulle opere per il grande schermo. Agile e ottimo strumento per la comprensione e lo studio dei film e della poetica del regista, il libro si segnala per la competenza con cui ricostruisce il contesto in cui Miyazaki si trova ad operare. Sono descritti i meccanismi produttivi dell'industria giapponese degli anime e sono esaminati con intelligenza i problemi relativi alla loro distribuzione in Occidente, temuta dai grandi studi americani come Disney e Dreamworks, gestita spesso con esiti disastrosi a causa del pregiudizio secondo cui i film d'animazione sono film per bambini (a questo proposito leggi la risposta di Fabio Tasso a un nostro lettore).
Dopo un'interessante introduzione il primo capitolo è dedicato alla biografia artistica di Miyazaki, il secondo all'approfondimento di alcuni temi ricorrenti nella sua filmografia e all'individuazione delle molteplici influenze (biografiche e culturali) che hanno contribuito alla definizione del suo stile e della sua visione del mondo. I successivi tre capitoli si occupano invece delle diverse tipologie di personaggi che si muovono negli universi creati dalla sua sorprendente fantasia: le figure femminili (che hanno un'importanza fondamentale e ricoprono spesso il ruolo di protagoniste), i personaggi maschili, le creature fantastiche. Il sesto capitolo contiene infine una serie di acute riflessioni conclusive.
Completano il volume le schede filmografiche di tutti i lungometraggi, la filmografia completa di Miyazaki e una ricca bibliografia.
Tommaso Assennato
|
|
|
|
|
|
|
|
|