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Pubblico adulto e film d'animazione (La cittą incantata)

Salute,
mi chiamo Giovanni, sono un assiduo frequentatore di Drammaturgia e approfitto di questa e-mail per porgere ancora una volta un grazie al lavoro di tutta la redazione per il servizio che rendete al cinema e a noi internauti amanti del cinema.

Vorrei farle una domanda. Premessa: sono membro di un cineclub d'essai che ripropone i film d'autore più significativi della stagione con un occhio particolare per quei film poco o per nulla affatto distribuiti ma ugualmente degni di essere visti, e in questo periodo mi occupo della programmazione della stagione autunnale.

Tra i film che vorrei proporre c'è anche La città incantata. Senza scendere in un commento approfondito diciamo che ritengo questo film un capolavoro, di una complessità tematica non certo apprezzabile da un bambino. Lei è d'accordo? E' questa una sufficiente motivazione per promuoverlo ad un pubblico adulto?

In altre parole: in un cineclub frequentato solitamente da persone di età compresa tra i 30 e 60 (soprattutto 50) anni, la scelta di trasmettere Spirited Away è comunque sbagliata, inopportuna? Pensa che il fatto di essere un film d'animazione e aver un'ambientazione fantastica possa costituire un grosso limite nella fruizione del film per le persone più grandi? Il fatto che molti cinema l'abbiano proposto in fasce orarie "da famiglia" (tipo ore 17.00 o 19.00... mai alle 22.00) o che lo inseriscano tuttora in rassegne estive ufficialmente per bambini è giusto o comunque più giusto che presentare il film in rassegne per adulti?

Giovanni Zanolla

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Il critico risponde


Gentile Sig. Giovanni,
innanzitutto le chiedo scusa per il ritardo con il quale le rispondo, ma fino a qualche giorno fa ero in ferie e ho letto il suo messaggio soltanto nelle ultime ore. Vorrei anche ringraziarla per l'attenzione riservata al sito, in particolare alla mia recensione su La città incantata.

Venendo alle domande che lei molto opportunamente si pone, penso di poterle rispondere affermativamente: anch'io considero il film di Miyazaki un capolavoro. E' senz'altro una delle pellicole che ho più apprezzato della scorsa stagione cinematografica. E, come giustamente fa rilevare lei, la sua complessità tematica, ma anche, aggiungo io, alcune scene, alcuni personaggi e più in generale lo sviluppo generale della storia lo pongono su un piano superiore rispetto a un comune lungometraggio animato per bambini.

Le dirò di più; non sono del tutto convinto che il pubblico al di sotto dei dieci anni di età sia il più adatto per questo film. Ritengo al contrario che, proprio in virtù o a causa della sua complessità, un bambino non sia in grado di apprezzare pienamente i temi che ne stanno alla base (in particolare quello della ricerca di se stessi, che il film affronta in maniera così esemplare). Peraltro, se lei ha presente la mia recensione, ricorderà senz'altro che in essa io istituivo un parallelismo con il celebre romanzo Alice nel paese delle meraviglie; ebbene, mi pare di poter affermare che, come La città incantata, nemmeno il capolavoro di Lewis Carroll possa essere considerata un'opera per bambini, ma che sia invece destinata a lettori di tutte le età, o sopratutto agli adulti.

Credo quindi che l'inserimento del film in questione in una rassegna per adulti sia pienamente legittimo. Non va dimenticata la sua affermazione al Festival di Berlino, che non è certo una manifestazione di film per bambini, anzi! Non saprei dire se la scelta degli esercenti di trasmetterlo in orari pomeridiani sia dovuta alla mancata visione (e conseguente conoscenza) del film stesso o piuttosto al desiderio di renderlo visibile a un pubblico il più ampio possibile, ma ritengo che esso non abbia nessun limite che ne impedisca la fruizione agli adulti; ribadisco invece che, a mio parere, sono proprio questi i destinatari di La città incantata.

Cordiali saluti

Fabio Tasso

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