Um, dois, três, sorriam!
La quiete familiare è bruscamente violata dall'irruzione casalinga della polizia militare che si presenta in abiti civili ma armata e che, senza addurre troppe spiegazioni, preleva Rubens. L'ex deputato mantiene una calma apparente, trova il tempo di prestare un'ultima camicia alla figlia Eliana (Luiza Kozovski) e di promettere alla moglie che tornerà in tempo per il delizioso soufflè. Com'è noto dai fatti di cronaca, Rubens Paiva rientrerà nella lista dei desaparecidos fino al 2014, quando la Comissão Nacional da Verdade rese pubblico un rapporto relativo ai crimini commessi durante la dittatura militare, rendendosi responsabile dell'omicidio dell'ex deputato. Dal giorno dell'arresto, però, la realtà della famiglia Paiva cambierà per sempre. Eunice, dopo dodici giorni di prigionia e interrogatori, è costretta a reinventarsi una vita per lei e i cinque figli.
Nella straziante sofferenza psicologica in cui la sparizione del compagno la fa sprofondare, trova la forza di tutelare i figli più piccoli e a non gravare sulle figlie più grandi. La casa, l'hogar di Rio De Janeiro che ha fatto da cornice ai preziosi momenti di vita familiare, da adesso in poi vivrà soltanto impresso nella pellicola del Super8 che Vera suole tirare fuori al momento opportuno. La vita si dovrà spostare nella metropoli di São Paulo dove Eunice potrà contare sull'aiuto dei familiari e avviare la sua carriera universitaria.
Ainda estou aqui è un racconto intimo, visto dagli occhi di un Salles bambino che in prima persona ha abitato quella casa. Ogni porta dell'abitazione di Rio de Janeiro si apre su ricordi lontani ma vividi di cui sembra di sentire il tepore. Il dinamismo tipico di una grande famiglia come quella dei Paiva è strabordante e ci coinvolge, allo stesso modo del Lessico famigliare della Ginzburg. Fernanda Torres, nella fortunata collaborazione con la madre (Fernanda Montenegro nel ruolo di Eunice anziana), riesce a trasmettere il coraggio di una donna improvvisamente sola a capo di una famiglia, nonché quello di una compagna sperduta in un limbo di paura e incertezza. Attorno a lei, un coro di affetti la accompagna fino alla fine, sorridendo sempre, come lei aveva insegnato.
La storia della dittatura militare brasiliana, la cui genesi è raccontata dall'esponente del Cinema Novo Glauber Rocha in Terra em transe (1967), in Ainda si declina in micro-storia, quella di una famiglia violata nella propria intimità. Un film che Salles stesso sentiva come impellente dopo che la destra di Jair Bolsonaro aveva preso una deriva allarmante. Ancora troppo fragile è la memoria del passato brasiliano come oscuro è il presente. In dialogo con Ainda sembra essere Apocalypse in the tropics presente quest'anno al Lido fuori concorso, dell'attrice e documentarista Petra Costa, figlia di attivisti del partito comunista brasiliano. Costa racconta della lotta politica nel Brasile dei giorni nostri, tra fanatismo religioso e una lotta politica che sembra non avere fine.
Cast & credits
Titolo
Ainda Estou Aqui |
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Origine
Brasile, Francia |
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Anno
2024 |
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Durata
135 min. |
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Colore | |
Regia
Walter Salles |
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Interpreti
Fernanda Torres Selton Mello Fernanda Montenegro |
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Produzione
VideoFilmes (Maria Carlota Bruno), RT Features (Rodrigo Teixeira), MACT Productions (Martine de Clermont-Tonnerre) |
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Scenografia
Carlos Conti |
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Costumi
Claudia Kopke |
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Montaggio
Affonso Gonçalves |
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Fotografia
Adrian Teijido |
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Effetti speciali
Cláudio Peralta |
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Musiche
Warren Ellis |