Si presentano piuttosto
interessanti gli spettacoli di cui si parla in Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» riservato alle recensioni delle
principali produzioni dellarea tedesca. Lapertura spetta al Theater di
Basilea dove Christoph Marthaler ha curato la regia del suo Der letzte Pfiff - ein
Drehschwindel, un thriller che prevede una sequenza di omicidi con
successivo arresto di un insospettato assassino. Tra gli interpreti di questo
spettacolo corale si notano Nikola Weisse, Annika Meier, Marting Hug e Jean-Pierre Cornu. Lo stesso teatro svizzero ha
ospitato König Teiresias di Leonie Böhm, anche regista di un testo
liberamente tratto da Edipo re sofocleo e incentrato sulla figura
dellindovino Tiresia consegnato alle competenze espressive di Jörg Pohl affiancato da una convincente Gala Otero Winter. Allo Schauspielhaus di Zurigo Milo Rau trasforma i personaggi di Wilhelm
Tell di Friedrich Schiller in figure contemporanee che trasferiscono il mito,
declinato nelle sue sfaccettature positive e negative, nella sfera della
cultura e identità europea.
Allo Schauspielhaus di Dresda spicca
lo schilleriano Wallenstein nella versione di Frank Castorf che trasferisce la Guerra dei
Trentanni in una generica contemporaneità citando, tra laltro, il conflitto
nella ex Jugoslavia. Per oltre sei ore si è esibito Götz Schubert nel ruolo del titolo affiancato da
Jannik Hinsch, Moritz Kienemann, Nadia Stübiger e Sebastian Hoppe.
Conflitti ideologici ritornano
anche in Dantons Tod/Iphigenie di Oliver Frljic: il regista intreccia le
due tragedie del titolo, rispettivamente di Büchner e di Euripide, per presentare sul palco del
Maxim Gorki Theater di Berlino una messinscena cruda e assordante affidata a
pregevoli attori come Kenda Hmeidan, Vidina Popov e Yanina Ceron.
Si prosegue con Richard Drei
di Katja Brunner da Shakespeare in visione alla Volksbühne am
Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino per la regia di Pinar Karabulut: ragioni di stato e trame di
potere ricadono, con violenza sorda, sulla passione e sui desideri del corpo
tanto da diventare incubi e ossessioni come hanno saputo comunicare, tra gli
altri, Nikolaus Benda, Sabine Waibel, Yvon Jansen e Alexander Angeletta.
Porta la firma di Herbert Frisch lallestimento dellinquietante Die
Jagdgesellschaft di Thomas Bernhard al Deutsches Schauspielhaus di Amburgo.
Il rispetto filologico del testo mette in luce personaggi folli e grotteschi,
maniaci e ambigui, sapientemente interpretati da Charlie Casanova, Daniel Hoevels, Michael Wittenborn, Sachiko Hara, Bastian Rieber e Bettina Stucky.
Der Mord fall Halit Yozgat di Ben Frost è legato a un fatto delittuoso:
nel 2006 il giovane Halit Yozgat fu assassinato a Kassel da un
gruppo terroristico neonazista tedesco (National Socialist underground). Lo
spettacolo allo Staatsoper di Hannover è costruito sullintreccio di musiche
originali, danza, parola, effetti visivi che hanno accompagnato lesibizione di
Richard Walshe, Sascha Zarrabi e Gudrun Pelker.
In Akteure si legge il profilo di Stella Hilb, attrice cresciuta nella compagnia
del Neues Theater di Halle per poi essere scritturata dallo Schuaspielhaus di
Hannover dove si è distinta in Don Karlos di Schiller (2020, regia di Laura Linnenbaum) e in Ein Man seiner Klasse di
Khristian Baron (2021, regia di Lukas Holzhausen). Di pregevole valore artistico è
anche la sua filmografia che prende forma dal 2009.
Segue unintervista a Pat To Yan, autore di Sound Everywhere in
The Universe recentemente allestito al Nationaltheater di Mannheim. Tra gli
argomenti trattati spiccano i cenni al suo percorso artistico, le riflessioni
sul rapporto tra uomo e tecnologia in prospettiva futura e la situazione del
teatro post pandemico.
Le pagine di Laudatio sono dedicate a Wolfram Lotz, qualificato autore di drammi
radiofonico e teatrali oggetto di importanti allestimenti come Die
lacherliche Finsternis (produzione Burgtheater di Vienna, 2014, regia di Dusan David Parizek), Die Politiker (Staatstheater di Hannover, 2020, regia di Marie Blues) e Einige Nachrichten an das
All (Deutsches Nationaltheater di Weimar, 2011, regia di Annette Pullen).
Il testo (Das Stück) del mese scelto dalla redazione della rivista berlinese,
pubblicato in versione integrale, è Rabatt della regista Nora Abdel-Maksoul. La commedia, allestita al Maxim
Gorki Theater di Berlino, ruota intorno alla denuncia delle disuguaglianze presenti
nella nostra società, che producono situazioni assurde e imbarazzanti.
Ampio spazio viene riservato alle
cronache dei Festivals, a partire da
FIND-Festival alla Schaubühne di Berlino che si caratterizza per la presenza di
spettacoli di taglio politico proposti da artisti internazionali, dalla
compagnia cilena Teatro La re-sentida con Oasis de la Impunidad alla belga
Kompanie Das Fräulein con Kink dom. Fiore allocchiello della
manifestazione è stata la partecipazione di Robert Lepage con 887 e The Seven Streams of the River
Ota.
Nel programma di Heidelberger
Stückemarkt si leggono molti titoli di opere firmate da giovani autori
emergenti come Svenja Viola Bungarten, Philipp Gärtner, Paula Thielecke e Miriam V. Lesch.
di Massimo Bertoldi
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