Il Foyer
di questo numero di «Theaterheute» ospita testimonianze e riflessioni sulla
guerra in Ucraina di personaggi legati allo spettacolo quali la scrittrice Larysa Denysenko di Kiev, lo scrittore
poeta e drammaturgo Oleksandr Irwanez,
lartista ucraino Pavlo Arie, la
critica teatrale Lena Myhashko, la
regista berlinese Julia Lwoski, il
baritono Iurii Samoilov. Sono voci
drammatiche, di convinta opposizione ai fatti bellici.
La ricca sezione di Aufführungen, lo spazio riservato alle recensioni delle principali
produzioni teatrali dellarea tedesca, si apre con Jessica - an Incarnation,
novità di Susanne Kenendy e Markus Selg in scena alla Volksbühne di Berlino; si tratta del racconto
della storia di una profetessa che allinizio degli anni Novanta raduna intorno
a sé una folla di discepoli cui viene distribuita una app per indagare la
propria psiche. La convincente prova degli attori – tra cui Max Krause, Emma Petzet, Charlotte
Brandhirst, Bianca Van der Schoot
– non ha evitato dubbi e critiche allo spettacolo.
Queen Lear di Christian Weise, al Gorki Theater,
deriva dallo shakespeariano King Lear ed è incentrato sulla figura di
Cordelia in versione futurista-dadaista quale segno di un taglio di regia
troppo pop e di bizzarra ironia. Vicino alla protagonista Yanina Ceròn si sono esibiti Fabian
Hagen, Oscar Olivo, Mazen Aljubbeh, Catherine Stoyan, Tim
Freudensprung.
Al Thalia Theater di Amburgo è stato
applaudito Wanja in der Gaußstraße,
libero adattamento del cechoviano Onkel Vanja da parte del
regista Hakan Savaş Mican che si avvale del
prezioso contributo del pianista Daniel
Kahn e di una compagnia di pregevoli attori – Sandra Flurbacher, Anna
Blomeier, Oliver Mallison, Felix Knopp – impegnati in un testo
complesso e profondo nel trovare le coordinate e le similitudini tra la
decadenza del mondo russo a cavallo tra Otto e Novecento e la realtà
contemporanea.
Lo stesso teatro ha proposto Das
mangelnde Licht, riduzione dellomonimo romanzo postsovietico di Nino Haratischwili affidata alla regia
di Jette Jirka Steckel e
interpretato da Julian Greis, Rosa Thormeyer, Fritzi Haberlandt,
Jirka Zett. Il testo, presentato in
prima assoluta, è ambientato in Georgia e declina la ricerca di pace e libertà attraverso
una complicata storia vissuta da un gruppo di amici.
Aufführungen prosegue con la
messinscena di Geschlossene Gesellschaft di Jean Paul Sartre secondo la versione firmata da Martin Kušej per il viennese Burgtheater. Si
approfondiscono i temi cari allo scrittore esistenzialista francese quali
lisolamento, la libertà, la percezione degli altri intesa come prigionia di
volontà dellessere. Di pregio per intensità e rilievo artistico è risultata la
prova di Regina Fritsch, Dörte Lussewski, Tobias Moretti.
Karoline und Kasimir - Noli me
tangere è
legato alla commedia citata nel titolo di Ödön
von Horváth ed è alla base dello spettacolo curato da Kelly Copper e Pavol Liska
del gruppo Nature Theater ok Pklahoma. Sul palcoscenico del Volkstheater della
capitale austriaca si sono esibiti Frank
Genser, Julia Franz Richter, Elias Eilinghoff e Samouil Stoyanov. Deriva dallomonimo romanzo dei Anne Weber, Annette ein
Heldinnenepos per la riduzione drammaturgica di Lily Syke, anche dello spettacolo allestito alla Stadttheater di
Hannover e affidato alle competenze di pregevoli attori quali Katharina Sattler e Alrun Hofert.
Blanck è la novità di Alice Birch incentrata sulla crisi
della famiglia moderna caratterizzata da tensioni e continue incomprensioni ben
rappresentate dalla meticolosa regia di Anna
Bergmann che fa muovere sul palco dello Stadttheater di Hannover Wassilissa List, Heisam Abbas, Bayan Layla, Jannik Süselbeck, Luisa Krause e Antonia Mohr.
In Neue
Stücke si legge una dettagliata presentazione di Knechte di Caren Jeß, testo pubblicato
integralmente nelle pagine di Das Stück
di questo numero della rivista berlinese. La commedia si sviluppa da un
dialogo, difficile e spigoloso, tra cinque criminali condannati alla prigionia:
emergono sensi di colpa e rimorsi di coscienza che producono una solidarietà di
gruppo poi, via via, compromessa dalla solitudine e dalla rabbia verso la
società. Knechte è stato presentato in prima assoluta al Kosmos Theater
di Vienna per la regia di Ebru Tartici
Borcher e la partecipazione di Nikita
Buldyrsky, Servan Durmaz, Alaaeldin Dyab, Kai Götting e Igor Karbus.
La sezione Akteure è occupata da Joana
Tischkau, coreografa formatasi alla Coventry University. Molto legata allhip-hop,
inserisce nei suoi progetti artistici tematiche attinenti ai problemi del mondo
giovanile e contro il razzismo come si ricava da due spettacoli che le hanno
garantito ampia visibilità a Oberhausen: Karnival e Being Pink Aint
Easy.
In Nachruf
si ricorda la recente scomparsa di Hans
Neuenfelds, poeta e regista tra i più controversi della scena teatrale
tedesca a partire dagli anni Settanta, quando fece parlare di sé con una
scandalosa Medea allo Schauspiel di Francoforte. Nello stesso teatro
propose nel 1981 unedizione rivoluzionaria di Aida; lanno dopo si
impose definitivamente allattenzione di pubblico e di critica con la
messinscena di Penthesilea di Heinrich
von Kleist allo Schiller Theater di Berlino. La sua ultima fatica è stata
lallestimento della novità Die Entführung aus dem Serail alla
Staatsoper di Vienna nellottobre 2020.
Con International lattenzione si sposta alla messinscena del poema
drammatico Die Totenfeier di Adam
Michiewicz allo Slowacki - Theater di Cracovia per la regia di Maja Klelzewska. Lo spettacolo ha
provocato anche dibattiti e polemiche intorno alla fedeltà e al tradimento dei
valori morali e spirituali propri della tradizione polacca da parte della società
contemporanea.
di Massimo Bertoldi
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