Lannuario 2021 di
«Teatro e Storia» è dedicato a Ferdinando Taviani, di cui si
ricorda il rapporto con il teatro vivo e il personale modo di fare ricerca, che
consisteva nel cogliere tracce significative in dettagli spesso negletti,
facendo «capire che la storia del teatro è fatta di fili di luce, bisogna
saperli cogliere, ci vuole occhio, ma a perderli si fa torto a unarte così
particolare, sempre pronta a considerarsi minore» (p. 8).
Parte del volume è
riservata alle testimonianze di alcuni degli artisti a cui era più legato: Roberto Bacci, Georges Banu, Eugenio
Barba, Monique Borie, Maurizio Buscarino, Simone Capula, Roberta Carreri, Vicki Ann
Cremona, Mimmo Cuticchio,
Horacio Czertok, Pippo Delbono, Clelia Falletti Cruciani,
Raimondo Guarino, Sandro Lombardi, Marco Martinelli e Ermanna
Montanari, Jean-Marie Pradier,
Armando Punzo, Iben Nagel Rasmussen, Franco Ruffini, Giuliano Scabia, Toni Servillo, Walter Siti, Federico
Tiezzi, Gabriele Vacis, Julia Varley, Stefano Vercelli e il Teatro tascabile di Bergamo..
Le loro parole sono
inframezzate da quelle dello stesso Taviani. La redazione è infatti andata a
“caccia” delle registrazioni delle sue conferenze e delle trasmissioni radio a
cui ha partecipato e le ha trascritte, riproponendo alcuni dei suoi pensieri
meno conosciuti. Unoperazione che non si limita a completare le due raccolte di
saggi recente curate da Mirella Schino per leditore Bulzoni – Il
rossore dellattrice e Le visioni del
teatro (2021) – ma che intende restituire «in modo più spoglio, e
quindi più vivido, la sua logica, oltre alla sua voce». Interventi che «ci
fanno capire un modo di pensare» (p. 10).
Tra questi la
presentazione del libro di Buscarino
Per antiche vie, la giornata libera di un fotografo (Roma, Teatro
Argentina, 19 dicembre 2001); la Storia di Adriana. Una ragazza baciata
dalla fortuna e Lo spettatore, che, letti a Radio3 Suite intorno
alla metà degli anni Novanta, fanno parte di un gruppo di cinque racconti dal
titolo complessivo Far cuore al teatro. Si trovano anche alcune puntate
di Vi racconto una commedia, una rubrica del programma di Radio2 Le
ore della sera, a cui Taviani partecipò dal 5 al 9 febbraio 1990
presentando cinque commedie per lui particolarmente significative: Il malato
immaginario di Molière, ‘O
Vico di Raffaele Viviani, Tre
topi grigi di Agatha Christie, Il
seduttore di Diego Fabbri e Il
piccolo santo di Roberto Bracco.
Vengono poi proposti la conferenza tenuta il 17 novembre 1989 in occasione
della XV edizione del Festival Internazionale di Teatro Universitario di Ricerca
e Sperimentazione dellAquila e lintervento alla XII edizione del progetto Il
teatro vivo, promosso a partire dal 1998 dal Teatro Stabile di Bergamo (5
dicembre 2009).
Completano il numero la
ricostruzione di Matteo Casari del teatro Nō della comunità di
Matsuyama; il Diario del viaggio di Sara Gagliarducci e Valentina
Nibid alla scoperta dellAbruzzo; le indagini di Matteo Paoletti
sulla diversa ricezione di Pirandello
in Europa e in America latina e sul controverso rapporto tra il drammaturgo e
il regime fascista; le considerazioni di Valentina Venturini su teatro e
carcere e quelle di Varley sulla
propria esperienza artistica negli anni Settanta. Una risposta, questultima,
al dossier Anni Settanta, teatro di gruppo, Italia, pubblicato sullannuario
2020. Da segnalare anche lapprofondimento Su Ludwik Flaszen, con
contributi di Leszek Kolankiewicz e Marina Fabbri, e le riflessioni
di Schino sulla straordinaria presenza delle donne in posizioni forti nel
teatro europeo e russo dellOttocento. Una caratteristica attestata da numerose
testimonianze che sono state però trascurate dagli studi sulla condizione
femminile, che hanno preferito esplorare difficoltà e limitazioni comunque
presenti. Cambiare punto di vista e partire dal problema del loro “potere”
permetterà, secondo lautrice, di osservare il teatro del periodo da una
angolazione nuova, a patto di non perdere di vista quelli che erano i valori
dominanti del tempo. Solo così si potranno evitare forzature e anacronismi e
ripensare in maniera inedita il teatro ottocentesco, la sua organizzazione, il
suo rapporto con il pubblico.
di Lorena Vallieri
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