Il
settantaseiesimo numero della rivista promossa dallIstituto di Storia dellArte della Fondazione Giorgio Cini propone
otto Saggi che indagano aspetti
poco studiati o del tutto inediti dellarte veneta tra XV e XVIII secolo.
Marco Scansani rilegge la storia
della scultura padovana nelletà compresa tra le ultime esperienze donatelliane
e lattività matura di Andrea Riccio alla luce della misteriosa figura di
Antonio Antico, il cui operato è qui ricostruito mediante una puntuale
campionatura di opere disseminate tra chiese locali e importanti musei
internazionali. Adriano Ghisetti
Giavarina mette in valore lapporto di artisti veneti quali Girolamo
Pittoni nella realizzazione di rilevanti brani architettonici e scultorei aquilani
in età rinascimentale. Roberta Battaglia
e Anna Pizzati analizzano la Crocifissione di Tintoretto, attualmente
custodita alle Gallerie dellAccademia di Venezia, riportandola nel suo
contesto originario, quello della chiesa lagunare di San Severo associata alla
confraternita del Sacramento. Jacopo Tintoretto, Crocifissione. Venezia, Gallerie dellAccademia
Giuseppe Sava tratteggia il profilo
del figlio darte Pietro Macetti, scultore ingiustamente trascurato, attivo tra
Genova, Torino e lestremo entroterra veneto sul crinale del Seicento. Partendo
dai risultati di una mostra monografica tenutasi a Verona nel 2016-2017, Andrea Tomezzoli aggiunge nuovi
tasselli alla conoscenza di Antonio Balestra e di uno dei suoi migliori
allievi, quel Pietro
Antonio Rotari ritenuto il più internazionale tra i pittori veronesi del
Settecento. Bożena Anna Kowalczyk
pubblica diciannove missive che lerudito e incisore veneziano Anton Maria
Zanetti di Girolamo scambiò tra il 1720 e il 1730 con Ralph Howard, consulente
darte di William Cavendish, secondo duca di Devonshire. Bernardina Sani identifica il Ritratto
duomo di Rosalba Carriera conservato a Barcellona in collezione privata (ante 1734) con leffigie dello
scienziato Isaac Newton, mentre Stefania
Cretella attribuisce a Marco Marcola parti rilevanti delle decorazioni ad
affresco delle grandi sale al piano nobile di palazzo Fè dOstiani a Brescia.
Marco Marcola, Aurora e Titone, particolare. Brescia, palazzo Fè dOstiani
Per
le Segnalazioni, Luca Siracusano ascrive un San Sebastiano mutilo proveniente da
collezione privata al catalogo dellopera scultorea del cremasco Giovanni de
Fondulis. Piermario Vescovo raccoglie
alcune riflessioni sulla recente scoperta di un disegno in sanguigna con nota
manoscritta relativa alla morte di Giorgione allinterno di un incunabolo della
Commedia dantesca conservato alla
Sydney University Library. Rosa Barovier
Mentasti e Cristina Tonini richiamano
lattenzione su un calice di manifattura rinascimentale veneziana esposto nelle
vetrine del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck. Vittoria Romani apporta nuovi elementi
al dibattito degli studi vasariani per la Terza Ora, collegabili alla decorazione
della sala veneziana in cui, nel carnevale del 1542, fu messa in scena la Talanta di Pietro Aretino. Dei ritratti dello
stesso Aretino si occupa Vincenzo
Mancini, mentre Stefano Pierguidi
offre una lettura iconografica delle tre tele di Paolo Veronese oggi custodite
nella cappella del Rosario della basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia.
Due marine “bislunghe” con vedute di Venezia di Gaspar van Wittel sono rese
note da Carolina Trupiano. Chiude la
sezione Chiara Lo Giudice ricostruendo
le vicende intorno a una lettera inedita inviata dal pittore Jacopo Amigoni al
cantante Farinelli presso la corte madrilena il 27 agosto 1747.
Nelle
Carte darchivio, Anne Markham Schultz porta alla luce documenti
su Jacobello e Pierpaolo Dalle Masegne, Filippo di Domenico, Tullio Lombardo rinvenuti
nel fondo della Cancelleria inferiore
dellArchivio di Stato di Venezia, mentre
Valentina Sapienza pubblica il testamento del pittore rinascimentale Rocco
da San Silvestro (11 settembre 1602).
Si segnala, infine, che
è scaricabile on line gratuitamente la consueta Bibliografia dellarte veneta, a cura di Sarah Ferrari.
di Gianluca Stefani
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