In
questo volume pubblicato nella collana “Profili”, fondata da Luigi Firpo,
già diretta da Giuseppe Galasso e ora da Andrea Giardina, Giulio Sodano ricostruisce unampia
e organica biografia di Elisabetta Farnese. Regina-reggente di Spagna, mise
in discussione gli equilibri stabiliti dalla pace di Utrecht a conclusione
della guerra di successione spagnola nel 1714, riuscendo a riprendersi nel
1734, dagli Asburgo dAustria, i Regni di Napoli e Sicilia e – grazie a una
strategia di alleanze – a collocare sul trono il figlio Carlo. Lambizioso progetto curato da Sodano, basato su fonti
inedite o poco indagate, illustra in modo lineare ma
problematico la vita pubblica e privata di una donna dall“ingombrante
personalità”, le cui vicende si intrecciano con quelle delle corti borboniche in
Europa.
Giudizi variopinti sul conto della
duchessa di Parma si sono sprecati a partire dalla «scaltra come una zingara» di
Giulio Alberoni (p. 9). Più generose le parole di Federico il Grande,
esperto dellarte della politica come della guerra, che esprime tutta la sua
ammirazione per una donna in cui convivono «la fierté dun Spartiate,
lopiniâtreté dun Anglais, la finesse italienne et la vivacité française» (p.
10). Del resto, quella dei Farnese è la storia di una piccola casata
che, proveniente dal feudo di Farneto, nella Tuscia, arriva a espandersi in
Italia e in Europa attraverso una accorta politica di progressive acquisizioni e studiati
matrimoni.
Sodano ricostruisce la formazione della
donna, il matrimonio destabilizzante (cap. III, pp. 78-80) nel 1714
con Filippo, rimasto vedovo di Maria Luigia di Savoia, il ruolo
del cardinale Alberoni, gli indirizzi riformatori e la politica
internazionale tesa a recuperare le posizioni spagnole nel Mediterraneo. Regina
di un re che non vuole essere re (cap. VI), ridisegna la sua strategia
internazionale e la adatta alle differenti congiunture: nel 1721 il patto
franco-spagnolo, poi la rottura delle relazioni con la Francia e
lavvicinamento allAustria, sempre per garantire un trono e una moglie al
figlio Carlo.
Oltre a esercitare
larte della politica, Elisabetta Farnese eccelle nella pittura, nella musica
e nella danza, dando prova di gran gusto artistico come collezionista e
dimostrando raffinate competenze musicali. Chiama a corte pittori, musicisti e
cantanti di fama internazionale, tra i quali Carlo Broschi Farinelli
– al culmine della sua carriera e mito vivente dellopera italiana – che finisce
per occupare un posto “speciale” nella vita della regina (pp. 344-348). Al criado familiar
viene offerto un contratto di esclusiva con la famiglia reale, con il divieto
di tenere concerti fuori della corte spagnola, provocando un caso diplomatico
con Londra e il teatro di Haymarket con cui il castrato si era impegnato
(p. 347).
Nella
gabbia dorata (cap.
XI) la donna affronta la morte del suo consorte nel 1746, la pace di Aquisgrana
nel 1748, il breve regno del successore di Filippo,
Ferdinando VI, la condizione di “triste esule”. È in questi anni che,
secondo lo studioso, prende avvio un processo di «femminilizzazione della
politica» che caratterizza buona parte del XVIII secolo in Spagna. Le critiche
condizioni psicofisiche di Ferdinando, privo di eredi (muore nel 1759),
si rivelano propizie per la Gobernadora del Reyno che prepara la
successione del figlio Carlo al trono spagnolo, presiedendo la cerimonia
di investitura l11 settembre del 1759 (pp. 251-256). «Ha logrado la
satisfaccion de vér la magnificencia con la que han concurrido volontariamente
a este solemne acto los Grandes, Titulos y Personas» («Gazeta de Madrid», 18
settembre 1759).
La Matrona
dEuropa (cap. XII) consegue gli obiettivi della sua vita: un figlio re di
Spagna e i restanti figli sugli altri troni europei (p. 400). L11 luglio 1766
muore circondata dalla sua famiglia: viene sepolta alla Granja «vicino a Filippo V, luomo che ha sposato, amato, protetto e che
lha resa regina di Spagna» (p. 408).
Il volume arricchisce notevolmente sia il profilo
pubblico-politico-diplomatico di Elisabetta Farnese, sia il profilo
privato, la dimensione psicologica e i rapporti familiari di questa Regina
di fatto (cap. VIII). La biografia tracciata da Sodano si fonda su
una mole documentaria mai messa insieme finora, colmando vuoti e portando allattenzione degli
studiosi il ritratto di una “grande donna” che occupa un posto non secondario
nella storia della musica e dello spettacolo.
Una ricca bibliografia aggiornata aumenta il valore di un
testo da leggere e custodire nella propria biblioteca.
di Stefania Prisco
|
|