La
collana “Teatro umanistico”, diretta da Stefano Pittaluga e Paolo Viti per la
casa editrice fiorentina Sismel, si arricchisce di
un nuovo volume grazie alledizione critica curata da Michela Mele dellOpusculum Comicum di Troilo Malvezzi (1432-1495).
Una pubblicazione che aggiunge un prezioso tassello
alle nostre conoscenze sulla Bologna rinascimentale, il cui ruolo politico e
culturale nel più ampio contesto italiano ed europeo è ancora lontano
dallessere compreso, nonostante alcuni recenti significativi contributi.
Lautore,
figlio naturale, poi legittimato, di una delle principali famiglie felsinee, in
stretto contatto con Firenze e i Medici, intraprese una brillante carriera
nello Studio cittadino tanto da essere ammesso, nel 1476, nel Collegio di
diritto canonico nonostante la sua nascita illegittima. Fino al 1488, anno
della fallita congiura organizzata dalla sua casata contro Giovanni Bentivoglio. Nonostante la sua estraneità ai fatti, fu infatti
costretto, alcuni anni dopo, allesilio a Cesena, dove nel 1495 venne raggiunto
dai sicari dei Signori di Bologna.
Autore
di scritti di carattere giuridico, religioso e morale, Malvezzi compose lOpusculum Comicum durante gli anni della
formazione universitaria e sulla scia del progressivo interesse per Plauto e Terenzio. La commedia, in prosa e divisa in cinque atti, è conservata
da un codex unicus: il manoscritto
Magliabechiano VII 1165 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, privo del foglio contenente il titolo originario e lincipit. È databile, con buona
approssimazione, al 1455-1456 ed è dedicata a Poggio Bracciolini.
Come
illustrato nella Introduzione, per la
corretta comprensione del testo occorre fare riferimento alla fiorente attività
filologica petroniana, volta al recupero e allesegesi degli auctores, sia di quelli classici quali
Virgilio e Cicerone, sia di quelli allepoca esclusi dal canone dei “grandi”
come Ovidio e Lucrezio per la poesia, Apuleio per il romanzo, Giovenale e
Marziale per linvettiva e lepigramma. Ma soprattutto allindiscutibile interesse
per Plauto, che a Bologna si esplicitò precocemente, come dimostra la decisione
di inserirlo, già dal primo Trecento – quando ancora non era stato scoperto il
celebre codice Orsiniano (oggi Vat. lat. 3870) – tra gli autori da leggere
nello Studium. La commedia fu infatti
scritta, molto probabilmente, non per le scene, ma come dotto esercizio
letterario di gioventù. Nonostante ciò, non bisogna sottovalutare che la città
nel Quattrocento poteva già vantare una consolidata vita teatrale promossa e
sostenuta dai Bentivoglio.
di Lorena Vallieri
Trascriviamo di seguito lIndice del volume:
Prefazione Introduzione
I. Vita e opere di Troilo Malvezzi
II. L«Opusculum Comicum» e latmosfera culturale bolognese
III. Struttura, trama, personaggi: tra tradizione
classica e umanistica
IV. Fonti, lingua e lessico
V. Nota al testo
Opusculum
Comicum
Testo e traduzione
Note e commento
Indici
Indice dei manoscritti
Indice dei nomi di persona e di luogo
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