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Troilo Malvezzi, Opusculum Comicum, edizione critica a cura di Michela Mele, Firenze, Sismel-Edizioni del Galluzzo, 2019 Libri

La collana “Teatro umanistico”, diretta da Stefano Pittaluga e Paolo Viti per la casa editrice fiorentina Sismel, si arricchisce di un nuovo volume grazie all’edizione critica curata da Michela Mele dell’Opusculum Comicum di Troilo Malvezzi (1432-1495). Una pubblicazione che aggiunge un prezioso tassello alle nostre conoscenze sulla Bologna rinascimentale, il cui ruolo politico e culturale nel più ampio contesto italiano ed europeo è ancora lontano dall’essere compreso, nonostante alcuni recenti significativi contributi.

L’autore, figlio naturale, poi legittimato, di una delle principali famiglie felsinee, in stretto contatto con Firenze e i Medici, intraprese una brillante carriera nello Studio cittadino tanto da essere ammesso, nel 1476, nel Collegio di diritto canonico nonostante la sua nascita illegittima. Fino al 1488, anno della fallita congiura organizzata dalla sua casata contro Giovanni Bentivoglio. Nonostante la sua estraneità ai fatti, fu infatti costretto, alcuni anni dopo, all’esilio a Cesena, dove nel 1495 venne raggiunto dai sicari dei Signori di Bologna.

Autore di scritti di carattere giuridico, religioso e morale, Malvezzi compose l’Opusculum Comicum durante gli anni della formazione universitaria e sulla scia del progressivo interesse per Plauto e Terenzio. La commedia, in prosa e divisa in cinque atti, è conservata da un codex unicus: il manoscritto Magliabechiano VII 1165 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, privo del foglio contenente il titolo originario e l’incipit. È databile, con buona approssimazione, al 1455-1456 ed è dedicata a Poggio Bracciolini.

Come illustrato nella Introduzione, per la corretta comprensione del testo occorre fare riferimento alla fiorente attività filologica petroniana, volta al recupero e all’esegesi degli auctores, sia di quelli classici quali Virgilio e Cicerone, sia di quelli all’epoca esclusi dal canone dei “grandi” come Ovidio e Lucrezio per la poesia, Apuleio per il romanzo, Giovenale e Marziale per l’invettiva e l’epigramma. Ma soprattutto all’indiscutibile interesse per Plauto, che a Bologna si esplicitò precocemente, come dimostra la decisione di inserirlo, già dal primo Trecento – quando ancora non era stato scoperto il celebre codice Orsiniano (oggi Vat. lat. 3870) – tra gli autori da leggere nello Studium. La commedia fu infatti scritta, molto probabilmente, non per le scene, ma come dotto esercizio letterario di gioventù. Nonostante ciò, non bisogna sottovalutare che la città nel Quattrocento poteva già vantare una consolidata vita teatrale promossa e sostenuta dai Bentivoglio.


di Lorena Vallieri

Trascriviamo di seguito l’Indice del volume:


   Prefazione

Introduzione

I. Vita e opere di Troilo Malvezzi

II. L’«Opusculum Comicum» e l’atmosfera culturale bolognese

III. Struttura, trama, personaggi: tra tradizione classica e umanistica

IV. Fonti, lingua e lessico

V. Nota al testo 

Opusculum Comicum

Testo e traduzione

Note e commento 

Indici

Indice dei manoscritti

Indice dei nomi di persona e di luogo




 
La copertina
160 pp., euro 39

ISBN:
978-88-8450-949-9

 


 
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