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Theaterheute, Nr. 5, Mai 2020


72 pp., euro 17,00
ISSN 0040 5507

Con l’articolo pubblicato in Die Corona-Krise si apre questo numero di «Theaterheute». Il tema di fondo è la risposta data dai principali teatri tedeschi alle restrizioni imposte dal lockdown, non dimenticando di sottolineare i danni economici subiti dalle compagnie indipendenti.

In Theatertreffen Berlin si leggono essenziali descrizioni degli spettacoli dell’edizione 2020, trasferita, con la chiusura dei teatri, sui canali streaming. I titoli in questione sono Süßer Vogel Jugend (La dolce ala della giovinezza) di Tennessee Williams (Schauspielhaus di Lipsia), The Vacuum Cleaner di Toshiki Okada (Kammerspiele di Monaco), Anatomie eines Suizids (Schauspielhaus di Amburgo), Tanz. Eine sylphidische Träumerei in Stunts (Stadttheater di Basilea), Der Menschenfeind di Molière (Deutsches Theater di Berlino), Die Kränkungen der Menschheit di Helena Recke (Kammerspiele di Monaco), Der Mensch erscheint im Holozän di Alexander Giesche (Schauspielhaus di Zurigo). 

Non manca, da parte della redazione della rivista berlinese, la consueta segnalazione di allestimenti esclusi dalla prestigiosa rassegna berlinese: Ultraworld di Susanne Kennedy e Markus Selg (Volksbühne di Berlino), Iwanow di Čechov (Schauspielhaus di Bochum) e Die Räuberinnen di Leonie Böhme da Schiller (Kammerspiele di Monaco).

Due protagonisti della regia di Theatertreffen, Margarete Affenzeller e Shirin Sojtrawalla, spiegano criteri e obiettivi con cui vengono scelti gli spettacoli che rappresentano le caratteristiche e gli orientamenti del teatro tedesco contemporaneo. 

A Franziska Machens, applaudita interprete del molieriano Der Menschenfeind (Il misantropo), è dedicato un approfondito, dettagliato profilo che ricostruisce il suo percorso artistico maturato, dopo il periodo formativo presso l’Otto-Falkenberg-Schule di Monaco (2005-2009), prima allo Schauspielhaus di Zurigo (2009-2013), poi al Deutsches Theater di Berlino, dove si è distinta, tra l’altro, in Zur Zeit der Königinmutter di Fiston Mwanza Mujila e in Alltag & Ekstase di Rebekka Kricheldorf

Altra figura di rilievo, sempre emersa nell’ambito della rassegna berlinese, è la performer inglese Lucifire protagonista di Tanz di Florentina Holzinger. Nell’intervista l’artista spiega la poetica dello spettacolo basato su un’esibizione violenta, estremamente fisica nei movimenti del corpo.

Il servizio dedicato alla rassegna di Mühleim offre una panoramica della drammaturgia tedesca contemporanea. Tra le tante novità presenti nel ricco cartellone spiccano il dramma familiare Die Verlorenen di Ewald Palmetshofer per la regia di Nora Schlocker (produzione Residenz Theater di Monaco); Iki. Radikalmensch di Kevin Rittberger che consegna a Rieke Süßkow un testo incentrato sul dominio della tecnologia sulla sfera della libertà individuale; Ode di Thomas Melle, che parla della libertà dell’arte; Liebe/Eine argumentative Übung di Sivan Ben Yishai, dedicato al rapporto tra corpo e pornografia. Vicino a questi autori, per la prima volta presenti a Mühlheim, si segnala il ritorno di nomi noti come Falk Richter con In My Room.  

La sezione Aufführungen, consueto spazio riservato alle recensioni delle principali produzioni dell’area tedesca, si apre con (R)evolution di Yael Ronen e Dimitrij Schaad. Pubblicata in versione integrale nelle pagine di Das Stück, la commedia analizza la ricaduta di internet nelle relazioni umane. L’allestimento, prodotto dal Thalia Theater di Amburgo, è affidato all’interpretazione dello stesso Schaad e di Marina Galic nel ruolo dei protagonisti. Risalto alla comicità, sostenuta da gestualità marcate e talvolta da azioni acrobatiche, costituisce la lettura scenica del boccaccesco Decamerone secondo la versione drammaturgica e la regia di Kirill Serebrennikov (produzione Deutsches Theater di Berlino), che si avvale di una compagnia formata da attori russi e tedeschi tra i quali i talentuosi Regine Zimmermann e Georgiy Kudrenko.

Der Meister und Margarita, ricavato dall’omonimo romanzo di Bulgakov da parte della regista Claudia Bauer, mette in secondo piano gli aspetti ideologici del romanzo, solitamente evidenziati, per trasformare l’impasto narrativo in senso meta-teatrale. Tra gli attori si sono distinti Tilo Krügel, Julius Forster, Julia Preuss, Christian Nichols.

Ci si sposta allo Schauspiel di Stoccarda dove Selma Spahić ha curato la regia di The Clickworkers, commedia del croato Dino Pešut che immagina un mondo governato da un sistema produttivo ecologico con orari di lavoro flessibili e personalizzati, e salari minimi. Ne sono interpreti gli attori dell’Europa Ensemble: Andela Ramljak, Claudia Korneev, Jan Sobolewski, Jasmina Polak, Adrian Pezdirc e Tenzin Kolsch.

Aufführungen si conclude allo Stadttheater di Cottbus con l’installazione Faust/Antifaust di Jo Fabian: una sorta di dramma radiofonico accompagnato da video a sostegno di un testo rivisitato con effetti derisori e satirici verso i personaggi goethiani affidati a Boris Schwiebert, Susann Thiede, David Kramer, Lara Feith.


di Massimo Bertoldi


Theaterheute, Nr. 5, Mai 2020

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