La consueta sezione Aufführungen,
lo spazio di «Theaterheute» riservato alle recensioni degli spettacoli più
importanti realizzati nei paesi dellarea tedesca, si apre con The West di Costanza Macras in scena alla Volksbühne di
Berlino. La coreografa argentina intende analizzare lipocrisia con cui la
cultura europea ha assimilato la storia dei paesi colonizzati, trasformando
drammi e violenze in intrattenimento. Al Berliner Ensemble Michael Thalheimer affronta Katzelmacher di Rainer Werner Fassbinder attualizzando la denuncia dellodio razziale
presente nel testo affidato alle competenze espressive di Eva Meckbach, Gerrit Jansen, Claude De Demo, Niklas Kohrt, Laura Balzere, Oliver Krashaar. Un Hamlet comico e dissacrante, segno metaforico del fallimento del
liberismo occidentale con le sue derive reazionarie, emerge dalla messinscena
curata da Christian
Weise
per il Maxim Gorki Theater. Il principe di Danimarca è interpretato da Svenja Liesau, affiancata tra gli altri da Ruth Reinecke, Falilou Seck, Catherina Stoyan, Aram Tafreshian. Peer Gynt di e con Lars Eidingers (produzione Schaubühne) è compresso in un monologo tra il
pop e lesilarante, con citazioni di video porno e discorsi di Trump.
Heiner
Müller trasformato in una sorta di rivista: è
questo il progetto seguito da Anja Quickert con il collettivo sloveno Laibach in merito alla rappresentazione di Wir sind das Volk – ein Musical presso
HAU Hebbel am Ufer.
Da Berlino ci si sposta a Monaco per andare al Residenztheater, dove Karin
Henkel rilegge Medea euripidea in chiave femminista disegnando leroina greca (Caron
Conrad, Giasone è Aurel
Manthei) come figura rigenerata dopo la catena
delittuosa da lei orchestrata. Étude
for an emergency. Composition for the Bodies and a Car è uno spettacolo di Florentia Holzinger ai Kammerspiele che celebra la forza e la determinazione femminile
contemporanea, seguendo un registro linguistico basato sulla commistione di
canto e parola.
Di rilievo risultano le proposte viennesi, come dimostrato dalle due
produzioni del Burgtheater. In This is
Venice Stefan Nübling assembla scene dagli shakespeariani Othello e Der Kaufmann von
Venedig (Il mercante di Venezia),
utili per affrontare il tema del razzismo, con una pregevole compagnia di
interpreti formata da Mehmet Atesci, Stefanie Dvorak, Stacyan Jackson. Martin Kušej firma la regia di Das Interview,
adattamento teatrale dellomonimo film di Theo van Gogh che diventa uno
psicodramma di cui è protagonista un importante giornalista politico e
corrispondente di guerra (Oliver Nägele) costretto a intervistare una precoce e popolare star televisiva (Birgit
Minichmayr), per poi degenerare in un violento
corpo a corpo.
Un re cieco governa improvvisamente
gli Stati Uniti e incanta il mondo; un politico austriaco promette a una ricca
donna russa di acquisire i media nazionali: sono questi i due personaggi
principali di Schwarzwasser, novità
di Elfriede Jelinek in scena allAkademietheater di
Vienna. Il testo, che denuncia la diffusione planetaria del populismo di
destra, è affidato alla regia di Robert Borgmann e allinterpretazione di Felix Kammer, Christoph Luser, Caroline Peters, Safira Robens e Martin Wuttke. Chiude la sezione Aufführungen
la recensione di Das Schloss,
spettacolo tratto da Viktor
Bodò
dallomonimo romanzo di Franz
Kafka
per lo Schauspielhaus con Carlo
Ljubek
nelle vesti del protagonista.
In Nachruf si legge un
dettagliato profilo artistico di Volker Spengler (attore recentemente scomparso
noto per aver lavorato con Fassbinder), Peter Palitzsch e Frank Castorf alla Volksbühne di Berlino.
Larticolo Berlinale 2020
mette in evidenza la presenza di attori teatrali in molti film della rassegna
berlinese, secondo la linea culturale voluta dal direttore Carlo Chatrian. Tra gli esempi spiccano Benjamin Radjapour nel cast di Futur Drei di Faraz
Shariat,
Nina Hoss e Lars Eidinger in Schwesterlein di Stéphanie Chuat e Véronique
Reymond,
Misel Maticevic in Exil di Visar
Morina.
Stefan Smidtke e Wilfried Schulz, rispettivamente direttore e
intendente del Festival Theater der Welt di Düsseldorf, rilasciano una lunga e
articolata intervista in cui parlano dellimportanza pedagogica del linguaggio
teatrale, nonché della crescita della rassegna da loro curata, che nelle ultime
edizioni ha aumentato la presenza di artisti internazionali, nella danza e nel
teatro.
In International si
ricostruisce il percorso, dalle prove al debutto, di Winter/Interior/A Dolls House libero adattamento di Pegah Tabassinejad di Nora di Ibsen allestito a Teheran nel rispetto delle regole del
distanziamento sociale sia in senso sanitario sia per assunto poetico-metaforico.
Il testo del mese (Das Stück)
è Der Fiskus di Felicia Zeller che ha debuttato allo Stadttheater
di Braunschweig per la regia di Christoph Diem e linterpretazione di Larissa Semke, Saskia Petzold, Tobias Beyer, Gertrud Kohl.
di Massimo Bertoldi
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