Il
volume, curato da Stefania Onesti, raccoglie alcuni studi che si
rivolgono allapprofondimento della riflessione sulla danza e sul gesto nella
seconda metà del Settecento, focalizzando alcune tematiche specifiche
riguardanti sia lazione corporea che la formalità dello spettacolo coreutico
stesso.Nel
primo saggio la stessa Onesti si dedica allanalisi del libretto di ballo nel
secondo Settecento italiano, evidenziandone le caratteristiche generali sia
formali che contenutistiche. Il nodo più interessante della riflessione
riguarda la paternità di tali libretti, raramente ascrivibile al creatore del
ballo; questa variabile determina la specifica considerazione
dellinaffidabilità del libretto come fonte primaria dello spettacolo, approccio
che deve necessariamente essere assunto dal ricercatore di ambito spettacolare
quando si accinga a intersecare le fonti per restituire la complessità e la più
esauriente “realtà” dellevento.
Noemi
Massari
propone una sintesi delle principali poetiche coreutiche proposte in Italia
dallinizio del secolo dei Lumi fino ai primi dellOttocento e che si
riferiscono principalmente alla questione della valenza imitatrice della danza,
in particolare nellambito dello spettacolo comico; a partire da Gregorio
Lambranzi, si passa alle più complesse e specifiche trattazioni di Angiolini e
Noverre, fino alle riflessioni di Francesco Algarotti, Cesare Magri e Carlo
Ritorni.
Al
confronto fra ballo pantomimo e poesia drammatica è dedicato il contributo di Laura
Aimo, in particolare alla luce delle riflessioni di Noverre, nelle sue Lettres
sur la danse, e di Diderot, le cui approfondite trattazioni sulla pantomima
e sulla qualità del gesto narrativo, come sappiamo, furono basilari nella
codificazione finale del ballet daction. Un ulteriore saggio di Onesti
espone le posizioni teoriche sulla danza narrativa presentate da Angiolini
nella celeberrima Dissertation sur le ballets pantomimes des anciens
preposta alla sua creazione Sémiramis (Vienna, 1765).
A
conclusione del volume, un interessante contributo di Elena Zilotti
dedicato al thèâtre de société, lo spettacolo dei dilettanti italiani, qui
rappresentato dallattività del marchese Francesco Albergati Capacelli, le cui esperienze come creatore e allestitore di
rappresentazioni amatoriali segnano un tassello fondamentale per comprendere le
modalità della produzione spettacolare amatoriale e lo stretto rapporto fra
professionismo e dilettantismo, fra similitudini eclatanti e differenze
sostanziali che contribuiscono a delineare lampia portata e la versatilità
della proposta spettacolare del tempo.
di Caterina Pagnini
Trascriviamo
di seguito lIndice del volume:
ELENA
RANDI
Introduzione
STEFANIA
ONESTI
Libretti
e programmi, avvisi e argomenti. Alcune note sul libretto di ballo nel secondo
Settecento italiano
NOEMI
MAZZARI
Danza
e poesia allo specchio. Riforma coreica e pensiero estetico nel Settecento
STEFANIA
ONESTI
Riflessioni
a margine della Dissertation sue les ballets pantomimes des anciens di
Gasparo Angiolini
ELENA
ZILOTTI
La
professionalità rappresentativa nel “théâtre de sociéte” di Francesco Albergati
Capacelli
Indice
dei nomi
(a
cura di Marco Argentina)
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