Si
conclude con questo quinto volume lInventario
dei disegni dellArchivio storico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
appartenenti alla categoria dei bozzetti, modellini di scena, figurini per costumi
e studi per attrezzeria. Un utile strumento di lavoro, come abbiamo avuto
occasione di sottolineare (vedi la recensione al precedente tomo), portato
avanti con passione e rigore metodologico da Moreno Bucci e sostenuto negli anni dallimpegno della casa
editrice Olschki e dal contributo economico
della Fondazione Carlo Marchi, che ha finanziato anche la documentazione fotografica dellintero
patrimonio dellistituzione. Un primo
passo per la realizzazione di un nuovo database informatico di cui si vuole
dotare il teatro, «per far conoscere, tutelare e salvaguardare questa importante
collezione darte per lopera lirica, il balletto e la prosa» (p. IX), oltre
che per la grafica del Novecento. La sua auspicata messa in rete, che ci
auguriamo avvenga il prima possibile, permetterà di riscoprire, stagione dopo stagione e
festival dopo festival, la storia di quel
palcoscenico. Quelle
dettagliate fotografie, messe a confronto con larchivio storico e con i dati
dellinventario a stampa – che non si limita a fornire la “carta didentità” dei singoli
pezzi, ma li collega tra loro e allo spettacolo di riferimento – faciliteranno non poco le ricerche
degli studiosi, proteggendo nel contempo i preziosi disegni, per loro natura
fragili, dalla consultazione diretta, che sarà limitata al massimo.
Dear Jarman, Siparietto, per The rake's progress di Igor Stravinsky, 1982, MMF, 8321. inv. 4771 A
garanzia della scientificità
di entrambi i progetti, avviati
nel 2010 con una prima pubblicazione dedicata agli anni 1933-1943, cè la comprovata esperienza del
curatore che, responsabile della collezione fiorentina sin dal 1979, si è a
lungo occupato dei rapporti tra pittura e scena nel Novecento italiano e ha
realizzato, in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, una
serie di importanti mostre sui pittori-scenografi al Maggio, tra cui Sylvano Bussotti, Felice
Casorati, Galileo Chini, Giorgio De Chirico, Gino Carlo Sensani, Mario Sironi e Luchino Visconti.
Pier Luigi Pizzi, Scena terza, per Das Rheingold di Richard Wagner, 1979, MMF, 7762. inv. 1852 Lo
confermano anche i due tomi appena pubblicati, dedicati rispettivamente agli
anni 1973-1980 e 1980-1983. Un periodo di cui è protagonista indiscusso Massimo Bogianckino, consulente
artistico (1974-1975), direttore artistico (1975), sovrintendente (1976-1981)
e, dopo lesperienza parigina come direttore generale dellOpéra (1982-1985),
sindaco di Firenze (1985-1989) e nuovamente sovrintendente del Maggio Musicale
(1991-1994). Figura carismatica, il pianista e musicologo di origini rumene
chiamò al Maggio i maggiori artisti di quel decennio. Tra questi Corrado Cagli, che creò per il suo
ultimo spettacolo fiorentino lAgnese di
Hohenstaufen di Gasparo Spontini
(1974), una scultura di tubolare dacciaio alta più di sette metri, oggi
visibile nel giardino della nuova sede del teatro in piazzale Vittorio Gui. Ma
occorre ricordare anche scenografi e costumisti come Emanuele Luzzati, Pier Luigi
Pizzi, Pierluigi Samaritani, Anna Anni e Luca Ronconi; nonché collaborazioni come quella con la Fondazione
Joan Miró di Barcellona, che concesse lutilizzo di alcuni bozzetti e figurini
realizzati nel 1935 dal grande artista spagnolo.
Nomi e spettacoli importanti, che tornano a vivere almeno in pagina,
restituendo in parte la complessità e la vitalità di ogni singola
messinscena.
Sylvano Bussotti, Atto primo, per La fanciulla del West di Giacomo Puccini, 1974, MMF, 7249. inv. 1680
Spiace
solo che la pubblicazione si fermi al 1983, lasciano scoperti anni cruciali per
il teatro che, nonostante i non pochi momenti di crisi, ha saputo offrire al
proprio pubblico allestimenti memorabili, come il Boris Godunov di Eimuntas Nekrošius (2005), vincitore del prestigioso premio Franco Abbiati della critica
musicale italiana.
di Lorena Vallieri
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