Il numero estivo della rivista
milanese si apre con la cronaca dettagliata della ventinovesima edizione del
Premio Hystrio, come bene racconta Fabrizio
Sebastian Caleffi. Seguono le motivazioni dei vari riconoscimenti
attribuiti a Paolo Pierobon (Premio allinterpretazione),
Alessandro Serra (Premio alla
regia), Lucia Calamaro (Premio alla
drammaturgia), Marta Cuscunà (Premio
Hystrio-Altre Muse), Teatro dei Gordi (Premio Hystrio-iceberg), Simona Bertozzi (Premio Hystrio-Corpo
a Corpo), Labisso di e con Davide Enia (Premio Hystrio-Twister). Tra i centosei copioni in
concorso, quello che si è aggiudicato il Premio Hystrio-Scritture di Scena è stato Hospes,
-ĭtis di Fabio Pisano, mentre il Premio Mariangela
Melato è toccato a due giovani promesse, Riccardo Buffonini e Marta
Dalla Via. La contesa per il Premio Hystrio alla Vocazione ha visto
primeggiare Salvatore Alfano e Marco Fanizzi. Infine il Premio Ugo
Ronfani è stato attribuito a Vito Vicino.
In Exit si legge un omaggio a Franco
Zeffirelli da parte di Francesco Tei
che ripercorre con diligenza lattività teatrale del maestro. Roberto Rizzente ricorda invece le
tappe essenziali di Franca Valeri,
grande attrice di genere comico-brillante.
La Vetrina si apre con lintervista rilasciata a Roberto Canziani da Will Eno,
drammaturgo americano approdato sui palcoscenici italiani nel 2010 con Basato sul niente, lanno dopo con Lady Grey interpretato da Isabella Ragonese e ora con Proprietà e atto (esilio permanente) portato
in scena da Francesco Mandelli. Rebecca Frecknall è una giovane e
qualificata regista della nuova scena teatrale britannica, alla quale Jacopo Panizza dedica un breve profilo
integrato da unintervista in cui illustra i suoi principi artistici.
Lo Speciale Pina Bausch raccoglie il contributo di Leonetta Bentivoglio che ricorda le
caratteristiche e le innovazioni apportate dal teatro-danza sottolineando come, a dieci anni di distanza dalla morte
della sua fondatrice, la compagnia del Tanztheater Wuppertal continui a
ottenere grande successo internazionale, segno di una comprensione universale
del linguaggio performativo. Del perdurare delle influenze esercitate dalla
Bausch sulla scena europea si occupa Marinella
Guatterini con significativi esempi: il coreografo Alain Platel, Marcos Morau
Dukowshka fondatore del collettivo La Veronal, il norvegese Alan Lucien Øyen, la canadese Crystal Pyte e il greco Dimitris Papaioannou. Se Pippo Delbono e Cristiana Morganti hanno lavorato a stretto contatto con il metodo
praticato dalla Bausch, ricevendone insegnamenti e ispirazioni, anche altri
artisti italiani, come illustra Michele
Pascarella, si sono dimostrati molto ricettivi a riguardo. Tra i nomi più
significativi spiccano quelli di Daria
Deflorian e Antonio Tagliarini, Raffaella Giordano, Michela Lucenti e Roberto Castello.
Litinerario di Teatromondo inizia a Londra dove Jacopo Panizza ha assistito alla
messinscena di Brexit-The Musical
incentrato sulla figura di Boris Johnson,
primo ministro del Regno Unito. Lo stesso tema ritorna anche in Lultima tentazione di Boris Johnson di Jonathan Maitland di scena al Park
Theatre e in Europe di David Greig. Con il contributo di Sandro Avanzo si rimane nella capitale
inglese per presentare uno spaccato dellultima parte della stagione in cui si
segnalano recuperi di testi datati come Man
of la Mancha di Dale Wasserman
del 1965 prodotto dal London Coliseum per la regia di Lonny Price e Kelsey Grammer
protagonista; mentre appassionano pubblico e critica i musical Come from Away di Irene Sankoff e David Hein
e Amour di Michel Legrand nella piccola sala del Charing Cross Theatre. Di
rilievo, per la sua carica di neo femminismo, è risultata la novità Six di Toby Marlow e Lucy
Moss, rappresentata allArts Theatre.
Impegno politico e variegate
visioni del presente storico costituiscono gli ingredienti essenziali delle
Wiener Festwochen curate dal nuovo direttore Christophe Slagmuylder. Molti sono gli artisti internazionali iscritti
alla manifestazione, come racconta Irina
Wolf che ha assistito alle performances
dellargentino Mariano Pensotti
con Diamante, di Krystian Lupa che in Proces
di rifà al Processo di Kafka per parlare dellascesa al potere
delle destre in Polonia,
e del tenebroso Orest in Mosul di Milo Rau. Da segnalare la presenza di Romeo Castellucci con La vita nuova e Le Motope del Partenone, nonché di Robert Wilson con Mary Said
What She Said, monologo di Darryl
Pinkney interpretato da una strepitosa Isabelle
Huppert. Nellarticolo successivo la stessa Wolf approfondisce il linguaggio
grottesco e satirico dei principali registi di area viennese quali Claus Peymann, Frank Hoffmann, Stephan
Müller affiancati dagli ungheresi Viktor
Bodó e Árpád Schilling.
Con lintervento di Pino Tierno ci si sposta a Bratislava,
sede del Festival Nová Dráma e vetrina di pregevoli esponenti locali come il
drammaturgo Vladimir Klimacek con Vodka and Chrome. Lannuale rassegna di
teatro contemporaneo croato organizzata a Zagabria e Fiume diventa preziosa
occasione di confronto con le tematiche affrontate dalla drammaturgia quali il
capitalismo selvaggio, il nazionalismo, la corruzione e la gioventù senza
prospettive, come mostrano Speak Up
dellacclamato regista Bobo Jelcic e
Gioventù senza Dio di Borut Separovic (adattamento dellomonimo
romanzo di Ödön von Horváth).
Teatromondo fa poi tappa a Parigi, precisamente alla Comédie-Française che ha prodotto, come ci
informa Giuseppe Montemagno, un
dittico di sorprendente attualità realizzato dal regista belga Ivo van Hove: Les Damnés (La caduta degli
dei) di Luchino Visconti e Électre/Oreste di Euripide. A New York – ci aggiorna Laura Caparrotti – si stanno affermando (tanto da essere diventati
quasi una sorta di moda) testi teatrali dedicati al pensiero politico, dalle
riflessioni sulla Costituzione ai principi fondamentali della democrazia
ateniese, come dimostrano Hillary and
Clinton di Lucas Hnath, What the Constitution Means to Me di Heidi Schreck e Socrates di Tim Blake Nelson.
Teatromondo termina nel Nepal
raccontato in prima persona da Nicola
Pianzola in qualità di partecipante con la propria compagnia alla prima
edizione di Nit Fest (Nepal International Theatre Festival di Kathmandu) e al
Biratnagar International Festival, nellambito dei quali ha proposto il suo Desaparecidos#43.
Il dossier di questo numero, a cura di Laura Bevione e Albarosa
Camaldo, è dedicato alla figura delloperatore teatrale. La stessa Bevione
intervista due esperti in materia: Mimma
Gallina e Lucio Argano, che
discutono delle competenze culturali e delle doti manageriali necessarie per
affrontare questo ruolo, anche alla luce del relativo Decreto Ministeriale. Il
contributo di Giuseppe Liotta
storicizza il sistema teatrale ripercorrendone le fasi salienti dallUnità alla
fine del fascismo e soffermandosi sulle compagnie di giro, il Grande Attore, le
compagnie filodrammatiche. Il percorso storico continua nelle pagine di Andrea Bisicchia dedicate ai mutamenti
del ruolo del direttore nel secondo Novecento, segnatamente nella combinazione
imprescindibile di direzione organizzativa e direzione artistica a suo tempo definita
dallazione di Paolo Grassi e
proseguita da Ivo Chiesa e Nuccio Messina, fino alla nascita delle
cooperative negli anni Settanta e Ottanta. La condizione dei giovani direttori
doggi è spiegata da Amedeo Romeo
del Teatro della Tosse di Genova:«Noi quarantenni in Italia siamo una celebrazione
schiacciata, abbiamo vissuto sempre in una situazione di crisi del teatro, e
non abbiamo nemmeno memoria di come le cose funzionassero prima, per questo
possiamo avere la forza di spostare lo sguardo per affrontare i problemi da un
altro punto di vista» (p. 47). È questo largomento affidato a Rizzente che in merito
raccoglie altre preziose testimonianze.
Prima erano chiamati “organizzatori teatrali”
ora sono detti “project manager” di
spettacoli dal vivo: sulla definizione culturale e operativa di questo ruolo,
segnato da luci e ombre, avanzano interessanti considerazioni Cristina Carlini, Cristina Cazzola, Giuliana Ciancio, Carlotta Garlanda e Giulio Stumpo. Se e in che misura il
direttore del teatro commerciale sia in bilico tra loperatore culturale e il businessman è largomento di indagine di
Sandro Avanzo. Bevione sposta
lattenzione sul distributore di spettacoli e si pone domande analoghe alle
quali trova risposta dopo aver interpellato le esperte Lisa Gilardino e Ilaria Mancia. I cambiamenti del mestiere
di addetto stampa, dai pionierismi di Enrico Lucherini negli anni Cinquanta a
oggi, costituisce lambito tematico di Canziani, attento a
sottolineare i mutamenti apportati dallavvento del digitale che aggiornano ma
non ne snaturano dimensione e importanza. La carta didentità culturale, le
competenze, gli aspetti positivi e negativi delloperatore attivo nellambito
della danza contemporanea sono i punti fermi delle interviste concesse alla
stessa Bevione da Anna Cremonini (Torino Danza), Emanuele Masi (Bolzano Danza), Gigi Cristoforetti (Aterballetto).
Il settore dellopera compete a Mara Lacchè che analizza i vari ruoli
previsti nellorganigramma di un teatro dopera moderno: dal sovrintendente,
affiancato dai direttori artistici e amministrativi, al direttore di produzione,
agli addetti alla comunicazione. Il funzionamento degli ingranaggi operativi
artistici e promozionali di un festival emerge dallesperienza di Isabella Lagattolla e Sergio Ariotti in qualità di fondatori e
direttori del collaudato Festival delle Colline Torinesi. Il delicato e
complicato lavoro del tour manager
sia nellambito organizzativo e amministrativo che in quello legato agli
equilibri interni alla compagnia teatrale è analizzato da Alessandra Vinanti; mentre Luca Monti offre una guida ragionata
dei principali corsi e master maggiormente concentrati nellItalia
centrosettentrionale per la formazione di figure professionali nellambito
della produzione e della distribuzione dello spettacolo. Chiude questo dettagliato
dossier una ricognizione della
fisionomia delloperatore teatrale in Europa: in Francia (a cura di Aurélie Martin), in Germania (grazie a Nicola Bremer), in Gran Bretagna (per
mano di Maggie
Rose), in Romania (con Irina Wolf) e in Spagna (come scrive Valeria Patota), per poi spostarsi
oltreoceano, negli Stati Uniti (con larticolo di Laura Caparrotti) e in Argentina (di cui
parla Pierpaolo
Olcese).
In Teatro
Ragazzi Mario
Bianchi dà notizia degli spettacoli più importanti di cinque pregevoli rassegne: Teatro fra le Generazioni di
Castelfiorentino, Cosa sono le nuvole
di Porcari (Lu), Giocateatro a
Torino, Segnali a Milano e Maggio allInfanzia di Monopoli. La
consueta e corposa sezione delle Critiche
ordina le tante recensioni degli spettacoli teatrali secondo criteri regionali.
Seguono le sezioni per la Lirica e
per la Danza. Il testo pubblicato in questo fascicolo è Underground. Roberta nel metrò. Quindicesima
parte di Interior Sites Project di Renato Cuocolo e Roberta
Bosetti.
Nella ricca Biblioteca Ilaria Angelone
e Albarosa Camaldo raccolgono le
schede relative alle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo.
Infine, tante e utili informazioni de La
società teatrale sono offerte da Rizzente.
di Massimo Bertoldi
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