Schnee Weiß di Elfriede Jelineks è il primo spettacolo recensito in Aufführungen, lo spazio della rivista berlinese riservato alle
principali produzioni dei paesi di lingua tedesca. Presentato in prima assoluta
allo Schauspiel di Colonia per la regia di Stefan
Bachmann, il
testo dissacrante – di cui sono protagonisti Sabine
Waibel e Nikolay
Sidorenko – è una denuncia degli abusi sessuali molto diffusi nel
mondo dello sci professionistico austriaco. Dalla
ricca, variegata scena berlinese emergono due interessanti proposte Haußmanns Staatssicherheitstheater di Leander
Haußmann
(produzione Volksbühne) è una commedia ambientata ai tempi della DDR che racconta
con pungente ironia i limiti e le debolezze della classe dirigente come ha ben
sviluppato la regia dello stesso autore, che si è avvalso del contributo di
pregevoli attori, tra cui Antonia Bill, Horst Kotterba, Silvia Rieger, Karl Schaper. Al Deutsches Theater è stata rappresentata la novità di Motiz
Rike, Westend, affidata alla regia di Stephan
Kimmig e allinterpretazione di Ulrich
Matthes e Anja
Schneider nei
ruoli principali: un chirurgo e a una cantante alle prese con una relazione
sentimentale assai complicata, segno della fragilità dei nostri tempi. Si
prosegue con Medea und Jason da Medea di Franz
Grillparzer al
Thalia Theater di Amburgo: i due personaggi mitologici sono umanizzati e
trasferiti nella nostra contemporaneità secondo le linee crude e asciutte con
cui il regista Jette Steckel ha orchestrato la recitazione di Maja
Beautiful e André
Szymanski. Medea di Grillparzer è oggetto dellallestimento firmato da Mateja
Koležnik per lo Schauspiel di Stoccarda, con la partecipazione di Sylvana
Krappach, Benjamin
Pauquet, Klaus
Rodewald. Anche
il Burgtheater di Vienna ha iscritto nella propria programmazione Medea, quella di Euripide, sviluppata dalla regia rigorosa e attenta allattualizzazione
del mito attraverso la trasformazione dei personaggi antichi in componenti di
una qualsiasi famiglia moderna, come hanno saputo rendere sul palcoscenico Steven
Scharf, Caroline
Peters, Christoph
Luser. Aufführungen prosegue con lanalisi di tre diverse edizioni dello
shakespeariano Macbeth. La prima è la
messa in scena della omonima rielaborazione drammaturgica di Heiner
Müller del 1972 ora affidata alla
regia di Michael Thalheimer per il Berliner Ensemble con Constanze
Becker, Sascha
Nathan, Tilo
Nido, Ingo
Hülsmann
impegnati in uno spettacolo dalle atmosfere cupe, violente, nichiliste. Il
secondo Macbeth è quello firmato da Philipp
Preuss allo Schauspielhaus di
Stoccarda: atmosfere rarefatte ambientano la vicenda in uno spazio senza tempo
che diventa esplorazione dellinconscio perverso dei personaggi interpretati da
Sascha Tuxhorn, Julia
Bartolome, Felix
Mühlen. Chiude il trittico la
produzione dei Kammerspiele di Monaco realizzata da Amir
Reza Koohestani che
sceglie la formula del teatro nel teatro fingendo la rappresentazione della
follia del protagonista durante una prova alla vigilia del debutto. In scena si
sono distinti Christian Löber, Stefan Merki, Kamel Najma, Mahin Sadri. 44 Harmonies from Apartment
House 1776 di John Cage segna il ritorno di Christoph Marthaler, dopo ventanni, allo Schauspiel
di Zurigo di cui è stato direttore. Si tratta di un progetto sperimentale che
armonizza suoni ed effetti vocali di Marc Bodnar.
Completano Aufführungen
le recensioni a due spettacoli di sicuro pregio. Der Spieler di Dostoevskij curato da Andreas Kriegenburg al Residenztheater di Monaco è una metafora delle
debolezze delluomo contemporaneo che ha impegnato in scena i talentuosi Lilith
Hässle e Thomas
Lettow. Kill the Audience di Rabin Mroué riapre il discorso sulla guerra del Vietnam cercando un contatto
interattivo con il pubblico alimentato dagli interpreti principali, Zeynep
Bozbay e Eva
Löbau. In International
si parla di un interessante progetto del nuovo direttore del teatro NT di Gent Milo Rau incentrato sulla messinscena di Orestes in Mossul, libero adattamento
della tragedia eschilea. Lo spettacolo, che promuove una riflessione sulla
guerra siriana, è affidato a una compagnia formata da attori europei e iracheni
con Johan Leysen nel ruolo di Agamennone.
Le pagine di Akteure
sono dedicate a Svetlana Belesova, attrice di origini ucraine formatasi allo Schauspielhaus
di Norimberga e al Metropoltheater di Monaco, per poi ritornare a Bochum nel
2018 dove ha ottenuto grandi consensi di pubblico e di critica in diversi
spettacoli tra cui il recente Die
Philosophie im Boudoir di Herbert Fritsch.
Il testo
del mese (Das Stück) è Disko, novità di Wolfram
Höll commissionata dallo
Schauspiel di Lipsia. Ambientata in una discoteca e sostenuto da una scrittura
molto vicina al linguaggio rap, la commedia è una sottile denuncia del declino
della cultura tedesca. Il testo, qui pubblicato in versione integrale, ha visto
lallestimento di Ivan Panteleev, con Julia Berke, Thomas Braungardt e Anna Keil tra gli interpreti principali.
di Massimo Bertoldi
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