Si apre con Vögel di Wajdi
Mouawad la serie di recensioni dei principali spettacoli realizzati
nei paesi di lingua tedesca raccolte nelle pagine di Aufführungen. Si tratta di una fiaba moderna contaminata da elementi thriller che, con la forza della tragedia
greca, racconta violenze e tensioni familiari sullo sfondo del conflitto medio
orientale.
Evgenia Dodina, Martin Bruchmann e Silke Bodenbender
sono alcuni tra gli attori scelti dal regista Burkhard C. Kosminski per due importanti produzioni
dello Schauspielhaus di Stoccarda: lOrestea di Eschilo, reinterpretata in
chiave contemporanea da Robert Icke e affidata alle competenze di Matthias Leja,
Ruben Kirchhauser, Sylvana Krappatsch e Salome Sophie Roller; e Die Abweichungen
di Clemens J. Setz, per
la regia di Elmar Goerden, una sorta
di thriller metafisico e al contempo una satira sullarte contemporanea.
Piuttosto
interessanti sono le proposte di Berlino, quali ad esempio la
rappresentazione di Die Verdammten
che David Bösch ha ricavato dal film
La caduta degli dei di Luchino Visconti. Lo
spettacolo, che fa riferimento allondata reazionaria presente in Europa, è ben interpretato
sul palcoscenico del Berliner Ensenble da un
cast di grandi attori tra cui spiccano Peter Moltzen, Sina
Martens, Martin Rentzsch, Nico Holonics, Wolfgang Michael. La Schaubühne ha inserito nella
propria programmazione
Italienische Nacht di Ödön von Horváth per la
regia di Thomas Ostermeier, con Alina Stiegler e Sebastian F. Schwarz impegnati nei ruoli principali. Incontri
notturni ambientati in una periferia urbana, in cui memorie e desideri segnano
lesistenza di anime solitarie, costituiscono lintreccio
di Die stillen Trabanten, che Armin Petras ha ricavato dai racconti
di Clemens Meyer per il Deutsches
Theater, con interpreti Božidar Kocevski, Maike Knirsch, Katrin
Wichmann e Peter Kurth. Ha
sorpreso pubblico e critica presenti allo Schauspiel di Colonia lallestimento
ironico e brioso di Der grüne Junge,
adattamento drammaturgico dellomonimo romanzo di Fedor Dostojevskij a cura di Frank Castorf, che firma una regia impostata su ritmi
incalzanti e movimenti esagitati. Tra gli attori si sono distinti Tiphanie Raffier, Nikolay Sidorenko, Nicolas
Lehne, Sabine Waibel. Lo stesso
teatro ha prodotto lallestimento di Reinische
Rebellen di Arnolt Bronnen in
cui si ricostruisce il tentativo di fondare una repubblica renana al tempo
della Repubblica di Weimar. Affidato alla regia di Sebastian
Baumgarten, lo spettacolo stimola riflessioni sulle tendenze
autonomistiche oggi serpeggianti in Europa. Falk
Richter omaggia David Bowie con il
suo Lazarus, andato
in scena allo Schauspielhaus di Amburgo. Il testo è la riduzione teatrale
del romanzo The Man Who Fell to Heart
di Walter Tevis a firma
di Enda Walsh per
uno spettacolo basato su musiche e video della star inglese
interpretata da Alexander Scheer, con Johanna Lemke, Nina Wollny, Chris Scherer e Gala Othero
Winter.
Dritte Republik è la
novità di Thomas Köck allestita al
Thalia Theater da Elsa-Sophie Jach e
dallo stesso Köck. Bekim Latifi, Björn Meyer e Barbara Nuts interpretano una storia fantastica ambientata nel 1918 in cui si disegnano i
confini di una nuova Europa.
Aufführungen conclude
il suo viaggio allo Schauspiel di Lipsia per dare notizia
di Atlas dello
stesso Thomas Köck. Il testo, pubblicato in versione integrale in questo
numero di «Theaterheute», prende spunto dai fenomeni migratori per incrociare
racconti di esistenze alla ricerca della propria identità. La regia è di Philipp
Preuss; gli interpreti sono Ellen Hellwig, Sophie
Hottinger, Denis Petrovič, Marie Rathscheck.
Le pagine di Akteure
ospitano due importanti interviste. La prima chiama in causa Veronica
Kaup-Hasler, in passato dramaturgin allo Stadttheater di Basilea e alle Wiener Festwochen e
oggi assessore alla cultura di Vienna. Si parla
di progetti culturali condivisi tra i vari teatri della città e dellimportanza
del teatro indipendente come contenitore di linguaggi sperimentali a livello
testuale e scenico. La conversazione con Stefanie Carp, direttrice del festival
Ruhrtriennale, approfondisce tematiche di primaria importanza quali il rapporto
tra politica e teatro e lurgenza da parte dello
spettacolo di farsi portavoce di istanze di libertà e di democrazia.
La sezione International si apre con il racconto di
una singolare esperienza vissuta da alcuni attori
e attrici dello Schauspielhaus di Graz in Burkina Faso, dove si sono recati per
raccogliere materiali utili per la realizzazione dello spettacolo Die Revolution frisst ihre Kinder!
di Jan-Christoph Gockel
recentemente presentato nella città stiriana. Segue un contributo
che si occupa della scena parigina con le
rappresentazioni di La
Nuit des Rois (La dodicesima notte) di Shakespeare a cura di Thomas
Ostermeier alla Comedie Française e di Tartuffe
di Molière nella versione di Peter
Stein al Théâtre de la Porte du Saint Martin.
Ampio spazio viene riservato ai Festivals. Il Fast-Forward di Dresda, rivolto a giovani registi europei, ha proposto
sedici spettacoli tra cui Orchiektomie Rechts di Noam Brusilovsky, Yvonne, prinses
van Bourgondië di Witold
Gombrowicz per la regia di Timeau De Keyser, Mining Stories di e con Silke Huysmans e
Hannes Dereere.
Il problema della distribuzione della
ricchezza nella contemporaneità è stato il leitmotiv
della decima
edizione della rassegna Politik im Freien Theater ai Kammerspiele di Monaco.
Linguaggi sperimentali e innovativi hanno caratterizzato The End of the World as We Know It di Corinne Maier, Oratorium. Kollektive Andacht zu einem Wohlgehüteten Geheimnis delle
She She Pop e Creation (Pictures
for Dorian) di Gob Squad. Save your Soul è il titolo del festival alla Sophiesaele di Berlino
che ha ospitato, tra i tanti, il collettivo The Agency con Quality Time e Ann Liv Young e Marissa
Mickelberg con Good Sherry.
di Massimo Bertoldi
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