Il
nuovo numero della rivista si apre con la ricca e dettagliata sezione
Aufführungen
dedicata alle recensioni dei principali spettacoli prodotti in area
tedesca. Al
Berliner Ensemble il regista Simon
Stone ha
costruito il tessuto narrativo di Eine
griechische Trilogie
accorpando estratti dalla Lisistrata
di Aristofane
e
da tragedie euripidee (Le
Troiane
e Le
Baccanti),
per parlare del destino delle donne assurte a metafora dei perdenti
di ieri e di oggi. Tra gli interpreti si sono distinti Andreas
Döhler,
Martin
Wuttke,
Samuel
Schneider,
Constanze
Becker,
Judith
Engel,
Caroline
Peters.
Nello
stesso teatro berlinese sono state presentate in ununica serata
due interessanti novità: Revolt
Again
di Alice
Birch e
Mar-a-Lago
di Marlene
Streeruwitz per
la regia di Christina
Tscharyiski con
Sascha
Nathan,
Lorna
Ishema,
Patrick
Güldenberg.
La Schaubühne ha affidato a Herbert
Fritsch la
messinscena di Champignol
wider Willen
di Georges
Feydeau,
viziata da eccessivi virtuosismi recitativi a danno della forza
corrosiva del testo. I ruoli principali sono stati affidati a Florian
Anderer,
Ursina Lardi,
Bastian
Reiber,
Werner
Eng e
Fine
Sendel.
In
Hunger.
Peer Gynt,
Sebastian
Hartmann ha
mescolato le opere omonime di Knut
Hamsun e
di Henrik
Ibsen sviluppando
una ricerca sui lati oscuri della natura romantica contemporanea, con
venature prossime alla follia. Nellallestimento dellopera al
Deutsches Theater si sono esibiti Peter
René Lüdicke,
Almut
Zilcher,
Elias
Arens.
Dalla
ricca scena berlinese emerge anche Außer
sich,
riduzione drammaturgica dellomonimo romanzo desordio di Sasha
Marianna Salzmann da
parte di Sebastian
Nübling in
scena al Gorki Theater. Si tratta della storia di una famiglia
cresciuta nella Russia postsocialista ed emigrata in Germania dove
vivrà, alimentata dai ricordi e dalla nostalgia, una tenebrosa crisi
di identità. Un dramma interpretato da pregevoli attori: Sesede
Terzìan,
Margarita
Breitkreiz,
Kenda
Hmeidan.
Ci
si sposta allo Schauspiel di Hannover dove Örn
Arnarsson ha
presentato una versione truce, e
cupa dello shakespeariano Macbeth
che ha impegnato sulla scena Sarah
Franke,
Philippe
Goos,
Lisa
Nathalie Arnold,
Henning
Hartmann.
Del
repertorio del grande drammaturgo inglese, Karin
Beier ha
scelto König
Lear (King
Lear),
proposto alla Schauspielhaus di Amburgo con un taglio registico
attento alla sostanza tragica del testo adattato ai nostri giorni.
Nelle parti fondamentali si sono esibiti Lina
Beckmann,
Edgar
Selge,
Ernst
Stötzner,
Samuel
Weiss e
Sandra
Gerling.
Lultimo
allestimento trattato in Aufführungen
è Dionysos-Stadt
di Christopher
Rüping ai
Kammerspiele di Monaco: un progetto-maratona della durata di dodici
ore costruito sullintreccio di estratti di tragedie greche.
Lallestimento ha visto interpreti di rilievo quali Maja
Beckmann,
Peter
Brombacher,
Wiebke
Mollenhauer,
Majd
Feddah.
La
sezione Starts
si occupa dei principali spettacoli della nuova stagione teatrale, a
partire dalle pregevoli proposte dello Schauspielhaus di Bochum:
Johan
Simons ha
firmato la regia di Die
Jüdin von Toledo
dallomonimo romanzo di Lion
Feuchtwanger (1958)
in cui si intrecciano storie di tolleranza e di conflitti
politico-religiosi nella Spagna del XII secolo. Lallestimento –
di cui sono protagonisti Michael
Lippold,
Ulvi
Erkin Teke e
Hanna
Hilsdorf – trasferisce
la vicenda in un contesto contemporaneo generico. White
Peoples Problems/The Evil Dead
del regista belga Benny
Claessens,
ispirato a Die
Webern
e a Vor
Sonnenaufgang
di Gerhart
Hauptmann,
è incentrato sulla presenza del razzismo subliminale nella politica
e nella giustizia. Completa il trittico di Bochum la messinscena di
Der
Hamilton Komplex
da parte di Lies
Pauwels di
cui sono protagoniste tredici ragazze alle prese con la pedofilia.
Anche
allo Staatstheater di Karlsruhe si segnalano tre titoli di pregio.
Nora,
Hedda und ihre Schwestern,
collage
di figure femminili di provenienza ibseniana scritto da Ulrike
Syha per
la regista Anna
Bergmann,
è uno spettacolo di grande impatto visivo integrato con le
installazioni video di Sebastian
Pircher e
Tina Wilke.
Szenen
einer Ehe
è un omaggio a Ingmar
Bergman (in
occasione del centenario della nascita) attraverso la trasposizione
teatrale del celebre film omonimo, per la regia di Anna
Bergmann e
linterpretazione di Timo
Tank e
Sina
Kiessling.
Con Europa
flieht nach Europa
di Miroslava
Svolikova si
entra nella dimensione del poema drammatico incentrato sulla figura
mitologica della principessa fenicia Europa recitata dalla applaudita
Claudia
Hübschmann,
guidata dalla regia di Alia
Luque.
In
Akteure
si legge un dettagliato profilo dellattrice svizzera Ursina
Lardi,
formatasi alla Ernst-Busch-Hochschule Schauspiel di Berlino, poi
scritturata dallo Schauspielhaus di Düsseldorf, di Francoforte e
Amburgo, infine consacrata alla Schaubühne di Berlino diventando una
delle interpreti preferite di Thomas
Ostermeier.
Nellintervista rilasciata a «Theaterheute» lattrice illustra
la sua carriera soffermandosi sulle caratteristiche dei principali
ruoli da lei interpretati.
Il
testo del mese (Das
Stück)
è Schnee
weiss
di Elfriede
Jelinek,
presentato in prima assoluta allo Schauspiel di Colonia.
di Massimo Bertoldi
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