Il numero autunnale di «Theaterheute» si apre con un
dettagliato resoconto dei principali festival della tarda estate tedesca.
Si inizia con la rassegna Ruhrtriennale che si
caratterizza per la trasformazione di spazi urbani in luoghi di spettacolo.
Racconta la storia del capitalismo industriale Diamante del regista argentino Mariano Pensotti con il suo Grupo
Marea impegnato nel capannone del Landschaftspark di Duisburg. Negli ambienti
della Jahrhunderthalle di Bochum, Christoph Marthaler ha realizzato limponente
Universe, incomplete liberamente
ispirato a Universe Symphony del
compositore americano Charles Ives, mentre Schorsch Kamerun ha firmato
linstallazione-concerto Nordstadt
Phantasien/Club Kohleausstieg. Infine, a dimostrazione della varietà dei
linguaggi esibiti in questa importante rassegna di teatro di ricerca, è
doveroso segnalare Das Floß der Medusa
di Hans Werner Henze nella versione curata da Kornél Mundruczó e interpretata da Tilo Werner.
Ci si sposta a Salisburgo dove si è svolta lannuale
edizione della prestigiosa manifestazione fondata da Max Reinhardt e Hugo von
Hofmannsthal (1920), ora diretta da Markus Hinterhäuser. Di scena il “tradizionale”
Jedermann di Hofmannsthal con Tobias
Moretti e Stefanie Reinsperger applauditi protagonisti. Il Landestheater ha
ospitato una versione moderna, caratterizzata da marcate tensioni erotiche tra
i personaggi, di Penthesilea di Heinrich
von Kleist secondo la rigorosa regia di Johan Simons e la partecipazione dei
talentuosi Sandra Hüller e Jens Harzer. Nello stesso teatro si è tenuta la
messinscena di Die Persen (I Persiani) di Eschilo curata da Ulrich
Rasche con un taglio corale sostenuto da installazioni video e musiche
minimali. Tra gli attori si sono distinti Patrycia
Ziółkowska,
Max Bretschneider, Toni Jessen. Ha ottenuto lusinghieri consensi anche Kommt ein Pferd in die Bar di Dušan David Pařízek,
dallomonimo romanzo di David Grossmans (2014), affidato alle
competenze di Samuel Finzi e Mavie Hörbiger.
La sezione Festivals
si conclude con la Wiesbaden Biennale curata da Maria Magdalena Ludewig e Martin
Hammer, con una programmazione ricca di eventi distribuiti in diversi spazi e
ambienti della città quali il City-Passage, parcheggi, cinema, magazzini. Seguendo
il motto Bad News si sono susseguite accattivanti
performances come Revisited di Roger
Ballen e Creation (Pictures for Dorian)
della compagnia Gob Squad.
La sezione Aufführungen,
spazio riservato alle recensioni degli spettacoli più importanti di recente
produzione in area tedesca, inizia con Nathan
der Weise di Lessing in scena al Theater di Hannover per la regia di Oliver
Frljić che inserisce nel
dramma settecentesco significativi riferimenti allolocausto. Una recitazione
fredda, quasi didascalica, ha contraddistinto lesibizione di Andreas Schlager, Beatrice
Frey, Hannah Müller e Johanna Bantzer. Lo stesso testo è stato affrontato da Monika
Gintersdorfer e Knut Klaßen al Theater di Brema, prestando particolare
attenzione ai conflitti religiosi che diventano terreno di scontro tra civiltà
europea e civiltà africana. Gli interpreti erano Gotta Depri, Tucké Royale, Matthieu Svetchine, Ted
Gaier, Justus Ritter.
Dalla scena berlinese emergono allestimenti di inedite
opere contemporanee, a partire da You Are
Not the Hero of This Story di Lucien Haug e Suna Gürler, una produzione del Maxim Gorkij Theater affidata alla
regia della stessa Gürler, in cui si dibatte il ruolo delluomo nella società
contemporanea. Sul palco dello stesso teatro berlinese è stato allestito Yes but No della regista Yael Ronen in
cui si portano alla luce con ironia le contraddizioni del movimento femminista #MeToo contro le
molestie sessuali. Nei ruoli principali si sono distinti Svenja Liesau, Riah May
Knight, Orit Nahmias, Lindy Larsson, Taner Sahintürk.
Cabaret e commedia boulevard hanno
impreziosito il movimentato Cry Baby
di René Pollesch al Deutsches
Theater con Sophie Rois nel ruolo
della protagonista.
Le pagine di Akteure sono dedicate al profilo artistico dello scenografo e
regista Johannes Schütz recentemente
salito alla ribalta per la messinscena presso lo Schauspielhaus di Düsseldorf
di Die Göttliche Komödie (Divina commedia) di Dante Alighieri. Nel suo percorso creativo figurano importanti
lavori allo Schiller Theater e ai Kammerspiele di Monaco, nonché al Deutsches
Theater di Berlino dove, nel 2005, Schütz
si è distinto per limpianto scenografico di Peer Gynt di Ibsen.
Lo scrittore e traduttore austriaco Clemens J. Setz, noto per il dramma Die Frequenzen (2016) che ha debuttato
allo Schauspielhaus di Graz (regia di Alexander
Eisenach), nellintervista rilasciata a «Theaterheute» spiega il contenuto
e le caratteristiche della sua nuova creazione, Die Abweichungen, pubblicata in versione integrale nella sezione Das Stück di questo numero.
Le pagine dedicate a International
si occupano della scena inglese, caratterizzata dalla produzione di parodie sul
cinema, come Network di Paddy Chayefsky nelladattamento
firmato da Ivo van Hove e
interpretato per il National Theatre di Londra da Tunji Kasim e Michelle
Dockery, e The Prudes di Anthony Neilson in visione alla Royal
Court con Jonjo ONeill e Sophie Russell applauditi protagonisti.
di Massimo Bertoldi
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