Il
nuovo numero della rivista «Il Castello di Elsinore» si apre con un saggio di Caterina Pagnini sulla spettacolarità
di corte «tra i mari del Nord» (pp. 11-27). Parte di un più ampio progetto di
ricerca che intende estendere alle dinastie nordiche le acquisizioni
storiografiche raggiunte nello studio della spettacolarità di corte europea, il
contributo presenta i primi risultati di unindagine sul ruolo di mecenate di Anna
di Oldenburg, figlia del re Federico II di Danimarca e Norvegia e futura regina
di Scozia e di Inghilterra.
A seguire Franco Piperno riflette sul sistema di
produzione familiare dellopera buffa e sulle sue conseguenze nella lunga
durata (pp. 29-39). Se da una parte la trasmissione per via ereditaria delle
competenze e delle esperienze favorì unampia diffusione del repertorio comico
per musica, dallaltra produsse una resistenza al cambiamento stilistico che ne
causò lusura e lestinzione già durante la prima metà del XIX secolo.
Armando Petrini indaga la decisione di Ruggero Ruggeri di
rappresentare lAmleto di Shakespeare
prima in teatro (1915) poi al cinema (1917) con uno sguardo attento al più
ampio contesto storico e culturale italiano negli anni della prima guerra mondiale
(pp. 41-60).
Fabio Tolleri si concentra sulla relazione tra Walter
Benjamin e Bertolt Brecht come momento di «una incessante interrogazione sui
modi e sul concreto farsi dei concetti attraverso lesperienza teatrale» (pp.
61-72). Mentre Margherita Pirotto, tramite
lesempio delle partiture di Hanya Holm e, in
particolare, di City Nocturne, pone
laccento sulle problematiche legate alla realizzazione delle edizioni critiche
di spettacoli di danza (pp. 73-90).
Franco Perrelli presenta un inedito carteggio tra Eligio
Possenti, direttore della «Domenica del Corriere», e Lucio Ridenti, direttore
del «Dramma» (pp. 91-105). Dalle sessantasei lettere, databili tra il 1960 e il
1966, emergono le coeve discussioni sul ruolo della regia in Italia, sulla
funzione dei teatri pubblici e sulle tradizionali pratiche drammaturgiche e
recitative.
Infine, Margherita Pastore analizza la messa in
scena del regista britannico Dam Jemmet de La
grande magia di Eduardo De Filippo presentata nel 2009 alla
Comédie-Française di Parigi (pp. 107-119).
di Lorena Vallieri
Trascriviamo di seguito lIndice del volume:
Editoriale 2018, trentanni...
SAGGI
Caterina Pagnini, Luci sullo spettacolo di corte tra i mari del Nord: Anna di Danimarca
da Copenaghen al trono di Scozia (1574-1590)
Franco Piperno, Famiglie di cantanti e compagnie di opera buffa negli anni di Goldoni
Armando
Petrini, Ruggeri
e Amleto, fra teatro e cinema (1915-1917)
Fabio Tolledi, Brecht e Benjamin: carattere e personaggio
Margherita Pirotto, Per unipotesi di edizione critica dello
spettacolo di danza a partire dalle partiture coreografiche di Hanya Holm e di “City
Nocturne”
Franco Perrelli, Un carteggio di Eligio Possenti (1960-1966)
Margherita Pastore, La “Grande Magie” di Dan Jemmet alla
Comédie-Française: trucchi, artifici e menzogne
Abstract
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