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«Il Castello di Elsinore», a. XXXI, 2018, n. 78 Riviste

Il nuovo numero della rivista «Il Castello di Elsinore» si apre con un saggio di Caterina Pagnini sulla spettacolarità di corte «tra i mari del Nord» (pp. 11-27). Parte di un più ampio progetto di ricerca che intende estendere alle dinastie nordiche le acquisizioni storiografiche raggiunte nello studio della spettacolarità di corte europea, il contributo presenta i primi risultati di un’indagine sul ruolo di mecenate di Anna di Oldenburg, figlia del re Federico II di Danimarca e Norvegia e futura regina di Scozia e di Inghilterra. 

A seguire Franco Piperno riflette sul sistema di produzione familiare dell’opera buffa e sulle sue conseguenze nella lunga durata (pp. 29-39). Se da una parte la trasmissione per via ereditaria delle competenze e delle esperienze favorì un’ampia diffusione del repertorio comico per musica, dall’altra produsse una resistenza al cambiamento stilistico che ne causò l’usura e l’estinzione già durante la prima metà del XIX secolo. 

Armando Petrini indaga la decisione di Ruggero Ruggeri di rappresentare l’Amleto di Shakespeare prima in teatro (1915) poi al cinema (1917) con uno sguardo attento al più ampio contesto storico e culturale italiano negli anni della prima guerra mondiale (pp. 41-60). 

Fabio Tolleri si concentra sulla relazione tra Walter Benjamin e Bertolt Brecht come momento di «una incessante interrogazione sui modi e sul concreto farsi dei concetti attraverso l’esperienza teatrale» (pp. 61-72). Mentre Margherita Pirotto, tramite l’esempio delle partiture di Hanya Holm e, in particolare, di City Nocturne, pone l’accento sulle problematiche legate alla realizzazione delle edizioni critiche di spettacoli di danza (pp. 73-90). 

Franco Perrelli presenta un inedito carteggio tra Eligio Possenti, direttore della «Domenica del Corriere», e Lucio Ridenti, direttore del «Dramma» (pp. 91-105). Dalle sessantasei lettere, databili tra il 1960 e il 1966, emergono le coeve discussioni sul ruolo della regia in Italia, sulla funzione dei teatri pubblici e sulle tradizionali pratiche drammaturgiche e recitative. 

Infine, Margherita Pastore analizza la messa in scena del regista britannico Dam Jemmet de La grande magia di Eduardo De Filippo presentata nel 2009 alla Comédie-Française di Parigi (pp. 107-119).

                                                                      di Lorena Vallieri 

 

Trascriviamo di seguito l’Indice del volume:


Editoriale 2018, trent’anni...

SAGGI

Caterina Pagnini, Luci sullo spettacolo di corte tra i mari del Nord: Anna di Danimarca da Copenaghen al trono di Scozia (1574-1590)

Franco Piperno, Famiglie di cantanti e compagnie di opera buffa negli anni di Goldoni

Armando Petrini, Ruggeri e Amleto, fra teatro e cinema (1915-1917)

Fabio Tolledi, Brecht e Benjamin: carattere e personaggio

Margherita Pirotto, Per un’ipotesi di edizione critica dello spettacolo di danza a partire dalle partiture coreografiche di Hanya Holm e di “City Nocturne”

Franco Perrelli, Un carteggio di Eligio Possenti (1960-1966)

Margherita Pastore, La “Grande Magie” di Dan Jemmet alla Comédie-Française: trucchi, artifici e menzogne

Abstract




 
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