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Il Teatro del Maggio Musicale fiorentino presenta la nuova stagione lirica Teatro

Prenderà il via martedì 16 ottobre il nuovo ciclo autunnale e invernale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Oltre a un nutrito programma sinfonico, la stagione prevede dieci produzioni di teatro musicale. Si comincia con uno spettacolo doppio per la regia di Francesco Saponaro e la direzione di Marco AngiusLe Villi di Puccini, opera d’esordio del compositore lucchese affiancata da Ehi Giò, lavoro recente (2016) di Vittorio Montalti dedicato alla figura di Gioachino Rossini e qui presentato in prima assoluta nella sua versione definitiva. In occasione dei centocinquant’anni dalla morte del maestro pesarese, a novembre sarà la volta de La Cenerentola con la regia di Manu Lalli, già proposta nel giugno 2017 nel cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti.

Torna dopo pochi mesi dal debutto in questo stesso teatro (7 gennaio 2018) la Carmen di Leo Muscato, che tanto ha fatto discutere per il cambiamento del finale (Carmen non muore e anzi uccide il suo aguzzino) concepito come manifesto anti-femminicidio. Con un cast solo in parte confermato (Marina Comparato è ora l’unica interprete della protagonista, mentre per Don Josè arriva Roberto Di Biasio), l’opera sarà diretta da Matteo Beltrami.

Altra ripresa è la Traviata di Francesco Micheli, parte del progetto “verdiano” che il Maggio Musicale Fiorentino ha affidato al regista bergamasco nel settembre corrente. La cosiddetta “trilogia popolare” (con Rigoletto e Il Trovatore) è pensata da Micheli e dal suo team come un vero e proprio trittico, tenuto insieme da richiami scenografici e luministici. Sul podio Fabio Luisi.

Chiude il 2018 West Side Story di Leonard Bernstein, nel centenario della nascita dell’autore. La produzione italiana, firmata da Federico Bellone, vede un adattamento del libretto firmato da Franco Travaglio con le coreografie originali di Jerome Robbins riprodotte da Fabrizio Angelini.

Il nuovo anno si apre nel segno di Wagner, con un nuovo allestimento di Der fliegende Holländer per la regia di Paul Curran, già autore di una versione dell’opera per la Ekaterinburg Opera (2015). Dirige ancora Luisi.

Ben altre atmosfere sono quelle proposte nel doppio spettacolo di febbraio che vede Cavalleria rusticana affiancata da un’operetta di Offenbach, Un mari à la porte, a far da ironico, spensierato contraltare al dramma passionale di Mascagni.

Tornano anche la Madama Butterfly del giovane regista lombardo Fabio Ceresa, prodotta dal Maggio e dalla Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari nel 2015, e Il barbiere di Siviglia di Damiano Michieletto, una produzione nata nel 2005 che ha contribuito all’affermazione dell’allora esordiente regista.

La stagione si conclude a marzo con la mozartiana Clemenza di Tito, che sarà diretta da Federico Maria Sardelli con la regia di Roberto Andò e le scene di Mimmo Paladino.


Il calendario completo degli spettacoli è consultabile sul sito del Teatro.



 
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Per ulteriori informazioni circa le altre stagioni del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, si rimanda al sito ufficiale

 
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