Il
decimo numero di «Per archi» – rivista diretta da Maurizio Agamennone e dedicata al mondo degli strumenti ad arco –
si apre con un intervento di Antonella DOvidio
sulle forme e i modi della scrittura e della prassi violinistica a Roma tra il
1650 e il 1670 (pp. 13-38). Una produzione oggi poco nota perché trasmessa da
una tradizione prevalentemente manoscritta che ha scoraggiato approfondite indagini
storico-analitiche. La sua conoscenza si rivela invece essenziale per meglio
comprendere anche la successiva produzione di un virtuoso come Arcangelo Corelli (1653-1713), giunto a
Roma nel 1675.
Morgan Davies, esperto di
cordofoni di tradizione hindustani, mette a confronto il moderno sāraṅgī, utilizzato nella musica cólta
dellIndia del nord, con il Sindhi sāraṅgī,
strumento di tradizione folklorica suonato dai Sāraṅgīyā Laṅgā del Rajasthan
occidentale (pp. 39-55).
Giulia Sarno, seguendo un suggerimento di Siro Ferrone, che invita a
cercare nella tradizione iconografica della Commedia dellArte le tracce più
cospicue dellattività musicale degli attori professionisti, nota la ricorrenza
di determinati strumenti musicali. Tra questi la lira da braccio (pp. 57-87). La
comparazione dei documenti figurativi e delle fonti letterarie del XVI secolo
ha condotto la studiosa a ipotizzare le prassi performative in cui essa veniva impiegata.
La
rubrica Musiche “per archi” presenta
un brano per violoncello e pianoforte composto nel 2016 da Luigi Pecchia: Three for Two
(pp. 91-94). Mentre Storie di oggi propone
un contributo di carattere metodologico sulle risposte psicologiche e
fisiologiche allo stress nellattività dei musicisti (pp. 97-123).
La
sezione Didattica ospita uno studio
di Giulia Guardenti sulla violinista
e compositrice britannica Rebecca Clarke
(1886-1979). La trattazione segue una prospettiva critica attenta
allesperienza e alla sensibilità femminile nello strumentalismo e nella
composizione (pp. 127-144).
Chiude
il numero la rubrica “Soli” dautore
in cui Vincenzo Caporaletti
trascrive e analizza Ekim, una
cadenza improvvisata alla violectra di Michał
Urbaniak (1943- ), violinista polacco-americano felicemente impegnato
nellibridazione del jazz con le pratiche del rock (pp. 147-161).
di Lorena Vallieri
Di seguito riportiamo l'indice del volume:
Presentazione
di
Maurizio Agamennone
SAGGI
Corelli e il
“violinismo romano”: unindagine quasi indiziaria di Antonella
DOvidio
The sāraṅgī in contemporary North Indian music
practice: A comparison of classical and folk contexts di
Morgan Davis
Strumenti ad arco
nelliconografia della Commedia dellArte cinquecentesca: la lira da braccio di
Giulia Sarno
MUSICHE
“PER ARCHI”
“Three for Two”. Per violoncello e pianoforte (2016) di
Luigi Pecchia
Il terzo ciclo di studi superiori e la ricerca in
campo musicale: unesperienza su quando e quanto “pensare con il corpo” può
diventare importante per un musicista di
Fiammetta Facchini
DIDATTICA
Una compositrice:
Rebecca Clarke di
Giulia Guardenti
“SOLI”
DAUTORE
Audiotattilità
visiva di Michał Urbaniak. La cadenza di violectra in “Ekim” di
Vincenzo Caporaletti
Gli
autori
Indice
dei numeri precedenti
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