In apertura di
questo numero di «Theaterheute» si legge un approfondimento dedicato alla messa
in scena di Kleine Tragödien
di Alexander Puškin da parte di Kirill Serebrennikov, il quale legge
il testo in chiave contemporanea trasferendo sul palcoscenico del Gogol Theater
unimmagine dissacrante della Russia putiniana.
Aufführungen, lo spazio
editoriale in cui si raccolgono le recensioni delle principali produzioni
teatrali dei paesi di lingua tedesca, si apre con Woyzeck di Georg
Büchner, di scena allo
Stadttheater di Basilea per la regia di Ulrich Rasche. Uno spettacolo
dal linguaggio molto aggressivo e spigoloso. Si pensi alla recitazione di Nicola
Mastroberardino nel ruolo del titolo, affiancato da Thiemo
Strutzenberger e da Florian von Manteuffel. Ci si sposta allo
Schauspiel di Zurigo per dare notizia di Die fremde Frau und der Mann unter
dem Bett a cura dellesperto Frank Castorf che conferisce al
racconto di Dostoevskij un taglio oscillante tra realismo e simbolismo, capace
di valorizzare la prova degli attori, tra i quali Robert Hunger-Bühler, Robert
Rozic, Johann Jürgens e Kathrin Angerer.
Lo sguardo
sulla scena berlinese si concentra su Zeppelin, collage che Herbert
Fritsch ha ricavato dallopera di Ödön von Horváth per la Schaubühne. Nello stesso teatro Thomas
Ostermeier ha allestito Rückkehr
nach Reims, novità di Didier Eribon in cui dominano frammenti di
vita allinsegna del disagio e del dissidio interiore. Tra gli interpreti
figurano i qualificati Hans-Jochen Wagner, Nina Hoss e Renato
Schuch. Di rilievo anche le produzioni di Amburgo. Allo Schauspielhaus Karin
Beier si è confrontata con Tartare Noir, testo scritto in
collaborazione con il dramaturg Christian Tschirner, in cui il
tema del cannibalismo assurge a metafora della società contemporanea. Tra gli
attori si è fatto apprezzare il talentuoso Ernst Stötzner. Die
Trilogie meiner Familie è il titolo della trilogia di Luk Perceval in
scena al Thalia Theater. Trilogia che, dopo gli episodi di Liebe e di Geld,
si completa con Hunger tratto da Zola, con Rafael Stachowiak
e Patricia Ziolkowska protagonisti di uno spettacolo di forte impatto
visivo e emotivo.
Non meno
importanti e qualificate le produzioni di Monaco. Al Residenztheater David
Bösch ha allestito Kinder der Sonne, dramma di Maksim Gorkij
dal quale emergono i turbamenti psicologici dei personaggi affidati a Hanna
Scheibe e Aurel Manthei. Nello stesso teatro Anne Lenk ha
firmato la regia di Das Schlangenei, adattamento dallomonimo film di Ingmar
Bergman del 1977 ambientato negli anni della Repubblica di Weimar, agli
albori del Nazismo. Lallusione alla odierna diffusione di pensieri reazionari
è evidente nellesibizione di Thomas Lettow e Nora Buzalka. Con Trüffel Trüffel Trüffel di Eugène Labiche per
la regia di Felix Rothenhäusler ci si trasferisce ai Kammerspiele, dove
pubblico e critica hanno applaudito On the Road dallomonimo romanzo beat di Jack Kerouac, che la
regia di David Marton ha affrontato ricorrendo al linguaggio musicale.
La sezione Neue Stücke si occupa delle rappresentazioni di inediti testi contemporanei. In Roma Armee
di Yael Ronen al Gorki
Theater di Berlino si racconta la fondazione dell“armata Roma” da parte di un
gruppo di attori per combattere discriminazioni, razzismo e antizingarismo. Ne
sono protagonisti Michaela Drăgan e Lindy Larsson. Si proietta nel futuro ed è ambientata sul
pianeta Marte Nach uns das All, commedia di Sibylle Berg
allestita nello stesso teatro da Sebastian Nübling.
La novità più
importante è Fräulein Agnes
di Rebekka Kricheldorf,
che si può leggere in versione integrale nelle pagine di Das Stück di questo
numero della rivista. È una
rivisitazione di Le Misanthrope ou l'Atrabilaire amoureux di Molière trasferita nella nostra
contemporaneità. Rich Seidler ne ha curato la messa in scena al
Deutsches Theater di Göttingen,
affidando i ruoli di rilievo a Felicitas Madl, Rebecca Klingenberg,
Christoph Türkay e Gaia Vogel.
Lo spazio
riservato ai Festivals è occupato
dalla Ruhrtriennale diretta da Johan Simon, il quale ha confezionato una
manifestazione molto attenta ai linguaggi della musica contemporanea. Per quanto
riguarda la prosa spicca il Kein Licht di Elfriede Jelinek
allestito da Nicolas Stemann in forma di oratorio, con i testi letti da Caroline
Peters e Niels Bormann accompagnati dalle musiche di Philippe
Manoury. Cosmopolis è ispirato allomonimo romanzo di Don DeLillo
secondo la chiave interpretativa dello stesso Simon che costruisce dialoghi
essenziali dal ritmo sostenuto e ossessivo restituito sul palcoscenico da Pierre
Bokma, Bert Luppes e Elsie de Brauw. Laspetto più rilevante
dellannuale Festival di Atene organizzato da Matthias von Hartz e Vangelis
Theodoropoulos è la massiccia presenza di attrici e di registe protagoniste
di spettacoli di qualità. Si pensi a Maria Panourgia in Die Legende
von Sant Kartak und die kleine Blume (dal racconto Die Legende vom
heiligen Trinker di Joseph Roth) oppure a Marlene Monteiro Freitas in Bacantes da Euripide.
In Starts si prendono in esame gli
spettacoli scelti per la nuova stagione di due importanti teatri tedeschi. Lo
Schauspielhaus di Francoforte ha alzato il sipario con lo shakespeariano Richard III per la regia di Jan Bosse
con Wolfram Koch che trasforma il protagonista in uno spietato uomo
contemporaneo. Segue Woyzeck di Georg
Büchner, allestito da Roger Vontobel privilegiando gli scontri verbali e i tanti dissidi interiori dei
personaggi affidati a Jana Schulz, André Meyer, Wolfgang
Pregler, Matthias Redlhammer e Anna Kubin.
Infine linedito
Das hässlische Universum di Laura
Naumann racconta in chiave tragicomica la folle parabola esistenziale di
una donna, interpretata da Luana Velis affiancata da Torsten Flassig,
Katharina Lindner e Uwa Zerwer. Meticolosa la regia di Julia Hölscher. Per linaugurazione
stagionale della Berliner Ensemble è stato scelta unopera di Camus: Caligula
trasformato dalla regia di Antu Romero Nunes in un triste clown. Nella
seconda produzione (Das kaukasische
Kreidekreis di Brecht)
la regia di Michael Thalheimer orchestra con cura la prova espressiva di
Stefanie Reinsperger, Tilo Nest, Sina Martens. Chiude il
ciclo Nicht von mir, moderno dramma
psicologico ambientato in un nucleo famigliare trasferito sul palcoscenico da Mateja
Koležnik e recitato da giovani e bravi attori quali Gerrit Jansen, Anne
Ratte-Polle, Judith Engel e Martin Rentzsch.
Akteure mette in
vetrina Cigdem Teke, attrice di punta del berlinese Gorki Theater,
prepotentemente salita alla ribalta grazie a una serie di fondamentali
interpretazioni, tra le quali Kleiner
Mann – was nun? (regia di Hakan Savan Mican), Fegefeuer in Ingolstadt (regia di Susanne
Sontag) e il recente Verräter di Falk
Richter.
di Massimo Bertoldi
|
|