Il festival ideato dalla Fondazione Fabbrica
Europa per le arti contemporanee giunge alla venticinquesima edizione con un
denso programma tra danza, musica, performance e multimedialità. Le venticinque
giornate di spettacolo che compongono la rassegna vedono la presenza di
duecento artisti provenienti da venti paesi differenti, dieci produzioni-coproduzioni
originali, e quindici tra prime nazionali e prime assolute.
Ad aprire la kermesse il 5 maggio alla
Stazione Leopolda, al debutto mondiale, la creazione site-specific di danza e multimedia del coreografo di origini
tibetane Sang Jijia dal titolo Re-Mark. Tra gli altri protagonisti
della scena coreutica internazionale che calcheranno le scene del festival, la
coreografa Anne Teresa De Keersmaeker e la sua compagnia Rosas con lo spettacolo Mitten wir im Leben
sind/Bach6cellosuiten (con il
violoncellista francese Jean-Guihen Queyras); il regista
rumeno Mihai Maniutiu e il Teatrul
Nottara di Bucarest con Iarna, ispirato al lavoro del drammaturgo norvegese Jon Fosse; il
coreografo, regista e fotografo Wim Vandekeybus, ideatore di Go
Figure Out Yourself, happening collettivo che infrange i confini tra pubblico
e performer;
orizzonte condiviso anche da Lifeguard di Benoît Lachambre.
Accanto alla danza,
ampio spazio nel programma trovano le proposte musicali, caratterizzate da una
spiccata tendenza al crossover. Lindagine
della relazione fra antico e moderno e fra tradizione italiana e balcanica è
centrale nella produzione originale Risplendenti,
riversi, che vede la cantante bosniaca Nataša Mirković esibirsi insieme
a Michel Godard (serpentone), a Luciano Biondini (fisarmonica) e a
Jarrod Cagwin (percussioni). Nel segno del meticciato si colloca il lavoro
degli ucraini DhakaBrakha, che rivisitano in chiave contemporanea le
radici popolari est-europee, nonché il Jazz Quartet del batterista statunitense
Mark Guiliana, che mette in dialogo le forme del jazz, del pop e del
folk. Allorizzonte del free jazz e della sperimentazione contemporanea si rifà
invece il duo composto dai trombettisti Gabriele Mitelli e Rob
Mazurek.
Il fronte della ricerca sonora è daltronde ben
rappresentato dal concerto, in coproduzione con Tempo Reale, del giapponese Otomo
Yoshihide (giradischi e chitarra elettrica) con il sassofonista Chris
Pitsiokos, e dal progetto del polistrumentista Enrico Gabrielli Performance
per segreterie telefoniche, composto da messaggi vocali registrati in
cinquanta apparecchi in disuso. Lincontro tra suono e linguaggi espressivi
diversi caratterizza invece Fragiles Abstractions, performance-installazione della compositrice elettroacustica Carole
Rieussec e dellartista visiva Antonella Bussanich; Screenplay
del britannico John Parish, che fonde musica e cinema; e la performance multimediale Back Symphony del Quiet Ensemble. Da
segnalare infine il nuovo progetto della violinista e vocalist canadese Jessica
Moss con gli italiani Stefano Pilia (chitarra elettrica) e Massimo
Pupillo (basso elettrico).
di Giulia Sarno
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