Esce
finalmente, dopo una gestazione più che decennale, il catalogo dei disegni sei-settecenteschi
conservati alla Biblioteca Marucelliana di Firenze. Unimpresa coraggiosa iniziata
oltre un trentennio fa da Marco Chiarini
e portata a termine postuma grazie alla cooperazione di istituzioni culturali e
studiosi suoi amici e collaboratori, in particolare Silvia Castelli, Francesco
Morena e Riccardo Spinelli ai
quali compete la curatela del volume. Un corpus di quasi settecento esemplari grafici in gran parte inesplorato
la cui fortuna si deve proprio a Chiarini, che tanto si adoperò per farlo
conoscere a partire dalla esemplare mostra del 1983 alla Biblioteca Medicea
Laurenziana (in abbinamento al catalogo pubblicato in collaborazione con Giulia Brunetti e Maria Sframeli per la Tipografia Giuntina). Da allora molteplici furono
i contributi che lillustre studioso dedicò ai disegni della collezione
Marucelliana, mentre tra acute intuizioni e preziosi ritrovamenti maturava lambizioso
progetto di una loro catalogazione compendiaria. In questa fatica cè tutto lo studio appassionato, tenace di uno dei più fini conoscitori dellarte italiana detà barocca. Numerose le nuove attribuzioni e le proposte di datazione rispetto al vecchio inventario archivistico di Pasquale Nerino Ferri. Meritevole, inoltre, il tentativo di ricostruire loriginaria collocazione dei disegni in dieci album, contrassegnati ciascuno da una lettera dellalfabeto, smembrati negli anni Sessanta del secolo scorso secondo una maldestra consuetudine. Unoperazione filologica condotta sulla base delle segnature inventariali e sul modello del Volume A, lunico di cui sia sopravvissuto il supporto cartaceo così come era stato predisposto nel legato testamentario tardo-settecentesco da Francesco di Ruberto Marucelli, cui appartennero otto dei dieci album in questione.
Filippo Napoletano, Studio di un cascinale, s. d.
Il catalogo registra
solo i disegni studiati da Chiarini. Non comprende né i fogli di Cecco Bravo, censiti in altra sede da
Riccardo Spinelli (cfr. qui il Catalogo dei disegni della
biblioteca), né buona parte dei disegni di Stefano
Della Bella esposti in una mostra del 2010-2011 sotto la direzione di
Silvia Castelli e pubblicati dalla fiorentina Nicomp. Lapproccio filologico ha
portato i curatori a ridurre al minimo il loro intervento. Così a schede puntali
ed esaustive ne seguono altre abbozzate, spesso non meno utili per qualità di informazioni
e spunti per ricerche future. Qualche inevitabile sbavatura deriva dalla
mancata revisione finale dellautore, mentre lassenza di aggiornamenti
bibliografici è motivata in una avvertenza
redazionale. Il risultato è per molti aspetti notevole, non
solo perché racconta il mondo scientifico di Chiarini, i suoi temi prediletti e
i protagonisti di tanti suoi studi (da Jacopo
Confortini a Carlo Dolci, da Niccolò Lapi a Alessandro Gherardini, da Sebastiano
Ricci a Giovanni Antonio Pellegrini).
Il catalogo è un repertorio di riferimento per indagare
lattività delle maestranze italiane e straniere che a Firenze trovarono una
decisiva officina di formazione, con una attenzione particolare ai proficui
scambi tra gli artisti toscani e quelli di area veneta. Un imprescindibile
strumento di consultazione dunque, sia per il disegno di paesaggio (Filippo Napoletano, Pandolfo Reschi, Marco Ricci), sia per la ritrattistica, cui sono dedicati due album:
il Volume H contenente i celebri ritratti di artisti eseguiti dal pittore e
incisore romano Ottavio Leoni e il
Volume I con una galleria della famiglia Medici a opera del belga Daniele Eremita.
Jacopo Chiavistelli, Studio per un fregio di soffitto, s. d.
Tra
i soggetti censiti non manca il teatro: oltre agli artisti legati a più livelli
alla storia dello spettacolo (Jacques
Callot, Jacopo Chiavistelli, Pier Dandini, Giovan Battista Foggini, Atanasio
Bimbacci, i Ricci), il catalogo registra due studi per figurini teatrali e un
disegno per una scenografia di Baccio
del Bianco; una Scena per la festa
teatrale “Il vero Onore” di Agostino
Cornacchini (1712) e due prospettive
bibienesche (non datate). Da
segnalare limpeccabile qualità delle immagini: oltre alla riproduzione in
bianco e nero – in gran parte inedita – di tutti i disegni, il volume è
arricchito da una selezione di tavole a colori che illustrano, tra gli altri,
alcuni fogli del Volume A, compresa la coperta in carta marmorizzata e dorso in
pelle. Completano il catalogo una Bibliografia
generale e lIndice degli artisti. Resta
da dire che di recente la preziosa biblioteca di Chiarini è stata donata alla
Biblioteca Umanistica dellAteneo fiorentino.
di Gianluca Stefani
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