Questi
due libri fanno parte della collana “Mimesis. Quaderni degli attori milanesi”, diretta da Alberto Bentoglio, Maria
Gabriella Cambiaghi, Elena Dagrada,
Raffaele De Berti, tutti docenti
dellUniversità di Milano. Nel Comitato scientifico figurano Céline Candiard (Université Lumière Lyon 2), Giulia
Carluccio e Mariapaola Pierini
(Università di Torino), Marco Castellari
e Mauro Novelli (Università di
Milano), Richard Dyer (Kings
College London).
Entrambi
i lavori derivano da una giornata di studi intitolata Milly-Melato: due generazioni a confronto dai palcoscenici (milanesi)
agli schermi televisivi svoltasi nellaprile del 2015 presso il Museo interattivo
del Cinema.
Nel
primo volume, curato da Silvia Tisano,
si leggono articoli dedicati a tre attori. In particolare si segnalano i lavori
di due studiosi che sono anche nostri collaboratori: Alberto Bentoglio ha
scritto su Tino Scotti: (non) basta la
parola (pp. 75-89); Maria Gabriella Cambiaghi (pp. 107-127) si è occupata
della collaborazione di Walter Chiari
con Garinei e Giovannini (Walter Chiari e
G.).
Si
segnala lindice completo: S. Tisano, Tra
evasione e impegni darte: i palcoscenici di Milly, Tino Scotti e Walter Chiari;
M. Porro, La rivista nello spettacolo 50; R. De Berti-E. Mosconi, Milly e il cinema: unoccasione mancata;
E. Sala, “Vocis personae”: qualcosa sulla
metamorfosi vocale di Milly; A. Bentoglio, Tino Scotti: (non basta) la parola!; R. De Berti, Tino Scotti: (non) e il personaggio del “Cavaliere”
dal cinema a “Carosello”; M. Cambiaghi, Walter
Chiari e G. § G.: per un nuovo attore del teatro leggero italiano; E.
Dagrada, Da peso piuma a peso massimo.
In appendice figurano unintervista a Filippo
Crivelli a cura di Silvia Tisano e un sommario elenco dei titoli delle
principali interpretazioni. Manca un indice dei nomi.
Nellaltro
volume – che si può definire in termini bibliografici come “miscellaneo” –
vengono raggruppati, in più sintetiche trattazioni, i profili di tre diversi
interpreti: quello di una cantante come Milly,
peraltro non estranea al palcoscenico di prosa (si ricorda soprattutto la sua
interpretazione dellOpera da tre soldi di
Brecht con la regia di Strehler al Piccolo Teatro di Milano
nel 1956); quello di un comico (Tino
Scotti) che il mansionario del teatro “allantica italiana” avrebbe
classificato come “caratterista”; quello di un attore che potremmo definire –
sempre secondo il glossario teatrale dantan
– “promiscuo” (Walter Chiari).
Laccostamento
di questi tre interpreti è suggestivo e consente di proiettare il lettore nella
parabola evolutiva di uno spettacolo italiano felicemente oscillante fra
pratiche minori (il varietà, il teatro del mattatore) e pratiche maggiori (la
regia) dello spettacolo teatrale.
Pertinenti,
in questa peraltro curiosa silloge, lintervento del musicologo Emilio Sala (Intorno a Milly, alle pp. 57-69), il saggio dello storico del
teatro Alberto Bentoglio (su Tino Scotti, alle pp. 73-104) e quello di una studiosa
di cinema, Elena Dagrada (su Walter Chiari, pp. 131-144).
Completano
il libro unintervista, raccolta da Silvia Tisano, a Filippo Crivelli, intorno
al suo lavoro con Milly (pp. 147-162) e una piccola dose di immagini in bianco
e nero a corredo di ciascun ritratto dattore.
Il
secondo volume di questa collana raccoglie gli interventi di una giornata di
studio svoltasi nellaprile 2015 presso il Museo interattivo del Cinema a
Milano: Milly-Melato: due generazioni a confronto dai palcoscenici (milanesi) agli
schermi cinetelevisivi. Nel volume a lei dedicato, Mariangela Melato, una delle maggiori interpreti teatrali e
cinematografiche italiane contemporanee tra XX e XXI secolo, viene definita
dalla curatrice del libro un«attrice
intermediale». Si tratta infatti di uninterprete che ha dimostrato di essere
efficace tanto sullo schermo come in palcoscenico, tanto con Michelangelo Antonioni quanto con Luca Ronconi: al fortunato rapporto
artistico con questultimo è dedicato un bel saggio di Maria Gabriella
Cambiaghi (Mariangela Melato e Luca
Ronconi: un incontro artistico lungo
una vita, pp. 21-57) che completa e integra il lavoro della curatrice Cristina Formenti, peraltro anche
autrice di due altri saggi (pp. 9-20 e pp. 91-123).
Di non minore interesse lo scritto di Giorgio Simonelli (Unattrice per tutte le stagioni televisive, pp. 163-178) che utilizza la sua pluriennale esperienza di esperto
dei massmedia per commentare alcune prove televisive dellattrice.
di Siro Ferrone
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