Per la presentazione di Acqua, lOrchestra di Via Padova – al completo – ha scelto il Teatro Leonardo di Milano. Il disco è un concept album ispirato al problema della nutrizione planetaria, tema principale dellExpo 2015. Undici inediti composti da autori diversi, ognuno dei quali vi porta la rispettiva cultura dorigine, la peculiare formazione musicale e, ovviamente, il proprio gusto.
Il risultato è un lavoro assolutamente originale, frutto del grande laboratorio sociale che lOrchestra allestisce ormai da anni, coinvolgendo le tante comunità straniere che vivono nel territorio di Milano. “Via Padova” è, non a caso, la strada più multietnica del capoluogo lombardo, fucina di lavoro e interscambio per musicisti migranti.
Il concerto prende vita come un giro del mondo, attraverso le culture e i generi musicali, dal funky al blues, dalle ballate dellEst Europa alle ritmiche latine, fino alla musica cantautoriale italiana. Il tutto sotto il comune denominatore del jazz, terreno di formazione di quasi tutti gli orchestrali.
Se Aziz Riahi si esibisce in un canto tradizionale del muezzin, Asi es Chincha di Juan Carlos Vega (voce) e Alfredo Munoz e Yamil Castillo Otero (percussioni) propone ritmiche e melodie sud americane giocate su una sorta di mitologia personale. Poi latmosfera si addolcisce grazie al suono del balafon, strumento tipico africano, di Abdullay Traorè, mentre i violini sfociano in una Ninna Nanna che fa da preludio a Dugukolo, brano che esprime la voglia di ringraziare e rispettare la Madre Terra. Gianluigi Carlone, ospite graditissimo, si esibisce ne Il Banchetto degli Ingordi, nel quale mette in risalto lingordigia dei potenti in un esplicito riferimento allExpo. Infine, lomaggio a Fabrizio De Andrè e alla sua Volta la carta, che lascia dentro ogni spettatore un senso di nostalgia e appartenenza artistica.
Il titolo del disco è un tributo alla più importante fonte di nutrimento del pianeta. Così il direttore artistico Massimo Latronico sulla copertina dellalbum: «Lalbero capovolto raccoglie il senso di questo nuovo lavoro, un albero da continuare a nutrire attraverso la sua linfa vitale: lAcqua, elemento di vita, di cultura e di scambio, con la consapevolezza che ogni nostro gesto si riflette nel bene o nel male, su tutto lecosistema».
di Layla Dari
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