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Segnocinema, anno XXXII, n. 177, Settembre-Ottobre 2012



ISSN 0393-3865

Segnocinema n° 177 si apre con il saggio di Rudy Salvagnini sul regista George A. Romero, considerato «un maestro dell’horror sociopolitico», la cui fama è legata soprattutto a film come La notte dei morti viventi (1968) e Zombi (1978). Salvagnini “rivisita” la carriera cinematografica del regista, guidandoci alla scoperta delle pellicole meno note del regista, che nell’arco della sua lunga carriera ha saputo uscire dall’etichetta dell’horror movie, sconfinando perfino – inaspettatamente – nel film sentimentale. Emerge così un percorso professionale interessante e tutt’altro che monotono, seppur non sempre di successo.

Enrico Terrone  nel suo intervento Cinema, metacinema, telefonini e stupidità, risponde all’articolo di Umberto Eco dal titolo Stupido, metti via quel telefonino, pubblicato nella Bustina di Minerva del 10 luglio 2012, in cui l’autore metteva sotto accusa l’uso e l’abuso di catturare immagini con il telefonino o altri dispositivi di ripresa, rinunciando così a fare propri gli eventi attraverso la propria memoria e la parola. Terrone, partendo dal presupposto che «se il mobile movie è l’immagine emblematica del cinema contemporaneo, allora criticare la stupidità del mobile movie significa implicitamente criticare la stupidità del cinema e dell’immagine in movimento nel suo complesso», attacca le dichiarazioni di Eco, ravvisandovi un’errata assiologia di fondo, basata un’epistemologia altrettanto erronea. Condensando le dichiarazioni di Eco, ne risulta – secondo Terrone – che «il linguaggio è intelligente, l’immagine è stupida»: un assioma evidentemente logocentrico, cui l’autore dell’articolo ne contrappone un altro: «eppure nel mondo si può agevolmente trovare un discreto numero di usi intelligenti delle immagini […] e ancor più agevolmente si può trovare una gran quantità di usi stupidi o turpi del linguaggio […]». È insomma l’uso a determinare il valore del mezzo di comunicazione, immagine o parola che sia.

Sembrerebbe emergere un malinteso di fondo, dal momento che anche Eco in fin dei conti nel suo articolo provocatorio faceva riferimento proprio a un uso scorretto del mezzo – il telefonino – mentre Terrone sposta la definizione di “mezzo” sull’immagine. Del resto lo stesso Eco alludeva all’acquisto di cartoline e dunque immagini.

Segnocinema prosegue con lo speciale a cura di Mario Calderale, Tutti i film dell’anno. La Stagione 2011-2012, il consueto annuario dei film usciti nella stagione cinematografica compresa tra il 27 giugno 2011 e il 30 giugno 2012. Ai 378 film usciti lo scorso anno nelle sale italiane, corrispondono altrettante minischede: «cast e credit essenziali con una sintesi critica orientativa del contenuto e del valore dell’opera. Un lavoro attento, che viene incontro a un sentita necessità: disporre di uno strumento agile, affidabile e durevole nel tempo sui film dell’ultima stagione». Completa lo speciale un doppio indice finale – per titolo originale e per regista.

La rubrica Festival e Rassegne è dedicata alla Mostra internazionale del Nuovo Cinema – Pesaro 2012; mentre in SegnoFilm Flavio De Bernardinis si sofferma su The Way Back, di Peter Weir (2010), «pellicola commerciale di qualità», purtroppo uscita in sordina. Chiudono questo numero della rivista le rubriche SegnoSerieTV (qui dedicata alla serie americana Games of Thrones, targata HBO) e SegnoDischi, che segnala e recensisce le colonne sonore in uscita.



di Elisa Uffreduzzi


Segnocinema, anno XXXII, n. 177, Settembre-Ottobre 2012

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