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Theaterheute, n. 5, 2012


2012, n. 5 pp. 72 € 12, 00
ISSN 0040 5507

E’ un omaggio alla ricorrenza dei trent’anni della scomparsa di Rainer Werner Fassbinder la messinscena di Die bittern Tränen der Petra von Kant da parte di Martin Kusej nel Residenz Theater di Monaco.

Nello spettacolo, recensito nella sezione "Aufführungen" di «Theaterheute», in cui si parla delle principali novità prodotte dalla scena tedesca, dominano gli squilibri interiori e l’erotismo della protagonista, interpretata da una convincente Biliana Beglau, affiancata da Sophie von Kessel (Marlene) ed Elisabeth Schwarz, che adottano riuscite soluzioni cinematografiche nei movimenti dei corpi. Il tema della forma discriminatoria del denaro nella società capitalista, secondo le concezioni politiche degli anni Sessanta, ricorre in Satansbraten che Peter Pucher ricava dall’omonimo film grottesco a sua volta tratto dal romanzo di Walter Kranz.

Il regista indaga i disagi interiori dei personaggi, restituiti sulla scena con pungente realismo secondo la versione offerta da Wolfgang Pregler, Edmund Telgenkämper, Brigitte Hobmeier, Annette Pualmann, che si sono esibiti sul palcoscenico dello Schauspielhaus della città bavarese. Si registrano due diverse versioni dello shakesperiano Richard III: la prima, realizzata dallo Sxhauspielhaus di Düsseldorf per la regia di Barbara Frey, trasferisce il testo nella nostra contemporaneità, con gli attori che indossano T-Shirt e Blue Jeans. Tra questi spiccano Manuela Alphons, Florian Jahr, Claudia Hübbecker, Karin Pfammatter, Patricia Wapinska.

Anche Richard III allestito da Staffan Valdemar nello Pfauen di Zurigo segue una lettura scenica in chiave moderna, puntando l’attenzione sugli aspetti legati al "protofemminismo" sollevati dalle protagoniste femminili. Sono emerse le qualità espressive di Michael Maertens nel ruolo del titolo, di Ursula Doll (regina Elisabetta), Julia Kreusch, Jirko Zett, Christian Baumbach. "Aufführungen" termina con Faustl and out, novità di Elfriede Jelinek tratta dal Faust goethiano che trasforma con ironia e sarcasmo i protagonisti in fiabeschi adolescenti. La regia porta la firma di Dusan David Parizek, la produzione è di Treffpunkt di Zurigo.

La rivista concede ampio spazio a "Theatertreffen Berlin", la rassegna annuale che premia i dieci spettacoli considerati i migliori tra i tanti realizzati in area tedesca. Precisamente si parla di Gesäubert Grier / 4.48 Psychose di Sarah Kane (regia di Johan Simons, Hate Radio di Milo Rau, Before Your Very Eyes di Gob Squad, Kill Your Darlings! Streets of Berladelphia testo e regia di René Pollesch, Macbeth di William Shakespeare (regia di Karin Henkel), Volkfeind di Henrik Ibsen (regia di Lukas Langhoff), Die (s)panische Fliege di Arnold e Bach (regia di Herbert Fritsch), Platonow di Anton Cechov (regia di Alvis Hermanis), John Gabriel Borkman di Heinrik Ibsen (regia di Vegard Vinge e Ida Müller) e Faust I + II di Johann Wolfgang Goethe (regia di Nicolas Stemann).

Segue un’interessante intervista rilasciata da Milo Rau, che spiega il suo impegno civile a favore del popolo ruandese, di cui è rappresentante, anche attraverso un programma radiofonico molto seguito in Germania. La denuncia del razzismo, della violenza della dittatura e della miseria, costituiscono il materiale narrativo del citato Hate Radio. Altri due artisti premiati a Berlino, Vegard Vinge e Ida Müller per la scandalosa messinscena del dramma ibseniano John Gabriel Borkman, sono argomento di un approfondimento in cui si ripercorre la loro carriera, si analizzano le linee guida della loro produzione artistica, con particolare attenzione allo spettacolo in questione. Infine Yvonne Büdenhölzer, direttrice di "Treffentheater Berlin", e Thomas Oberender, nuovo intendente del "Berliner Festspiele", illustrano le caratteriste ed i punti di contatto delle rispettive manifestazioni.

Nell’annuale festival di Mühlheim, rassegna in un certo senso concorrente con il blasonato evento berlinese, è emersa soprattutto la figura di Anne Lepper, autrice di apprezzate commedie horror, come l’ultima fatica Käthe Hermann. Pubblicata da «Theaterheute» in versione integrale nella sezione "Das Stück", ha debuttato ad Hannover per la regia di Daniela Kranz e l’interpretazione di John Wesley Zielmann, Therese Berger, Hannah von Peinen. Il pubblico di Mühlheim ha applaudito esclusivamente allestimenti di testi contemporanei, tra l’altro tutti pubblicati a più riprese dalla stessa rivista berlinese nel corso del periodo 2011-2012. Si tratta di: Vater Mutter Geisterbahn di Martin Heckmann (regia di Christoph Frick), Immer noch Sturm di Peter Handke (regia di Dimiter Gotscheff), Das Ding di Philipp Löhle (regia di Jan-Philipp Gloger), Zorn und Zärtlichkeit di Claudia Grehn e Darja Stocker (regia di Nora Schlecker), Kill your Darlings di René Pollesch (regia dello stesso) e Das fliegende Kind testo e regia di Roland Schimmelpfenning.

La recente scomparsa di Ivan Nagel è occasione per disegnare il profilo intellettuale e creativo di questo importante personaggio che fu critico teatrale per la "Deutsche Zeitung", saggista, dramaturg per i Kammerspiele di Monaco e poi a fianco di Peter Stein, intendente dello Schauspielhaus di Amburgo e Stoccarda.


di Massimo Bertoldi


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