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Theaterheute, n. 3, 2012


pp. 72, euro 12
ISSN 0040 5507
                                 

Come vede e vive il mondo dello spettacolo greco l’attuale crisi economica? A questa domanda risponde l’interessante reportage pubblicato da «Theaterheute» in “Ausland”. Dal regista Yannis Kakdeas, recentemente impegnato nella messinscena di Emilia Galotti di Lessing, al drammaturgo attore e regista Michael Marmorinos, il coro è pressoché unanime nel sostenere che: «Il 50% della crisi è provocato dalla Grecia, l’altra metà è frutto del capitalismo». Ricorre frequente il problema del calo di pubblico e la riduzione delle produzioni che, per quanto riguarda la scelta del repertorio, riflettono il dramma della crisi proponendo testi che variano tra tradizione e innovazione dei linguaggi, compresa la funzione comunicativa dello spettacolo, in bilico tra intrattenimento e denuncia civile.

 

Si presenta ricco e aggiornato, come di consueto, lo spazio riservato alle recensioni delle novità emerse dalla scena teatrale tedesca contemporanea (“Aufführungen”). Nei Kammerspiele di Monaco si è distinto Johan Simon con la regia di Gesäubert/Gier/4.48. Psychose di Sarah Kane. Ruoli femminili – centrali in questi testi in cui si parla con crudezza di amore, malattia, morte – sono stati assunti rispettivamente da Annette Paulmann, Silvana Krappatsch e Sandra Hüller. Le attrici hanno offerto prove di valore artistico, riuscendo a coinvolgere il pubblico in questa cupa e aspra trilogia. Nel Plauen Theater di Zurigo Karin Henkel ha curato la messinscena di Geschichten aus dem Wiener Walden di Ödön von Horvàth seguendo l’andamento di una danza di morte con sfumature comiche, affidata all’interpretazione di Jean-Pierre Cornu, Lilith Stangeberg, Alexander Maria Schmidt, Matthias Bundschuh, Kate Strong. Sand, progetto di teatro-danza ideato da Sebastian Nübling e dalla coreografa Yves Thuwis, è stato animato dalla giovane compagnia dello Schauspielhaus. Si è caratterizzata per una certa vivacità la messinscena di Woyzeck di Georg Büchner da parte di Christoph Mehler: sul palcoscenico dello Staatstheater di Norimberga Stefan Lorch recita spesso nudo, si agita in una scena vuota, metafora di una moderna definizione del rapporto tra l’uomo e il mondo. Dal repertorio dello stesso Büchner Claus Peymann ha attinto Dantons Tod, produzione targata Berliner Ensemble. La regia imposta l’interpretazione del testo in senso satirico e porta alla luce gli aspetti ridicoli e comici della rivoluzione francese. Tra gli attori sono emersi Veit Schubert (Robespierre), Ulrich Brandhoff (Danton), Katherina Susewind (Julia), Atonia Bill (Lucile). Il pubblico dello Schauspielhaus di Düsseldorf ha riscoperto un autore in parte dimenticato, Isaak Babel, del quale Andrea Breth ha rappresentato il dramma Marija del 1933, dedicato ai fatti sanguinosi della rivoluzione di Pietroburgo. Con un approccio naturalistico la regia fa rimbalzare la sostanza storica nella nostra contemporaneità, anche per merito della pregevole prova degli attori, Imogen Kogge, Marie Burchard, Peter Jecklin, Klaus Schreiber, Christoph Luser. Die schmutzigen Hände di Jean-Paul Sartre, in scena nel Deutschen Theater di Berlino per la regia di Jette Steckel, mantiene vivo il tema della rivoluzione e della crudeltà dei regimi totalitari comunisti. Si sono riconfermate le doti espressive di Katharina Maria Schubert e di Ulrich Matthes. L’attenzione permanente verso la drammaturgia contemporanea, fiore all’occhiello del teatro tedesco, si nota, per esempio, nella messinscena di Zwanzigtausend Seiten, novità di Lukas Bärfuss che si può leggere in versione integrale nelle pagine occupate da “Das Stück” della rivista berlinese. Il testo è stato recentemente presentato nello Schauspiel di Zurigo, per la attenta e rigorosa regia di Lars-Ole Walburg e l’interpretazione di un gruppo di validi attori, tra i quali Sean McDonagh, Lukas Holzhausen e Ursula Doll. L’atra novità, Seymour di Anne Lepper, in scena nella Cumberlandsche Galerie di Hannover, tratta con senso comico e drammatico il problema dell’adolescenza. Diretti dalla regia di Claudia Bauer, hanno ben figurato nei ruoli principali Daniel Breitfelder, Philippe Goos, Wesley D’Alessandro, Sandro Tajouri. Non manca di coraggio e originalità René Pollesch nell’affidare a Fabian Hinrich l’interpretazione del monologo filosofico-teatrale Kill your Darlings! The Streets of Berladelphia per la Volksbühne di Berlino.

 

Nella sezione “Akteure” si legge il profilo artistico di Jean-Pierre Cornu. Attore attivo dagli anni Ottanta, ha lavorato nei più importanti teatri tedeschi e con registi di primo piano (Castorf, Marthaler). Tra le ultime interpretazioni meritano attenzione Endspiel di Samuel Beckett e Der Kaufmann von Venedig di William Shakespeare.

 

di Massimo Bertoldi


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