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VeneziaMusica e dintorni, a. IX, n. 45, marzo-aprile 2012


a. IX, n. 45, marzo-aprile 2012, 80 pp., 5 euro
ISSN 1971-8241
                                 

Secondo appuntamento sul bimestrale «VeneziaMusica e dintorni» per il corposo dossier dedicato allo stato di salute della critica oggi (pp. 28-51). Dopo aver dato la parola a una quarantina di artisti tra compositori, drammaturghi, registi e “creatori scenici” a vario titolo (si veda il numero precedente), l’inchiesta a più voci curata da Leonardo Mello e Ilaria Pellanda si rivolge ora ai diretti interessati, i critici. Quaranta addetti ai lavori – dalle firme “storiche” delle principali testate nazionali ai giovani critici attivi sul web – si confrontano sul tema, reso quanto mai scottante dall’avanzare inarrestabile delle frontiere telematiche, territorio di conquista per le nuove leve della critica militante, in bilico tra possibilità da sfruttare e insidie da temere. Diverse le argomentazioni sul piatto, spesso sulla scorta delle suggestioni raccolte nella prima parte dell’inchiesta: la necessità di una ridefinizione dei termini “critica” e “critico” (Antonio Audino); il mutamento dei rapporti tra recensore e pubblico nell’era dei social networking (Roberto Canziani); l’invocazione di un ritorno all’autorevolezza del critico (Federico Capitoni); l’esempio di Franco Quadri come antidoto contro l’autocensura e le derive della critica fai-da-te (Lorenzo Donati).

 

Il Focus on presenta uno sfaccettato ritratto d’artista: il grande Luca Ronconi, fresco di laurea magistrale ad honorem (conferitagli dall’Università IUAV di Venezia il 21 gennaio scorso) e reduce dagli allestimenti di Nora alla prova di Ibsen (Mestre, Teatro Toniolo) e di Santa Giovanna dei macelli di Brecht (Milano, Teatro Grassi). Maria Grazia Gregori ne ripercorre l’intensa carriera: dagli esordi come attore al debutto alla regia teatrale con La buona moglie di Goldoni (1963), dalla fondazione del Laboratorio di Progettazione Teatrale di Prato sul finire degli anni Settanta alla direzione del Piccolo Teatro di Milano. Se Marco Vallora passa in rassegna Ronconi registra attraverso exempla di sue memorabili messinscene, Mirko Scipilliti e Ilaria Pellanda curano le interviste a tre personaggi professionalmente legati al maestro: Raina Kabaivanska (tante le collaborazioni della soprano con il regista); Franco Branciaroli (si pensi ai suoi ruoli nella recente Medea o nella Torre di Hofmannsthal durante gli anni del Laboratorio); Maria Paiato, di scena nell’ultimo spettacolo ronconiano, il citato Santa Giovanna dei macelli.

 

La sezione Opera è dedicata all’anteprima del nuovo allestimento della Sonnambula di Bellini (al debutto il 21 aprile al Teatro La Fenice, per la regia di Bepi Morassi), con una introduzione storicizzante di Francesco Cesari e l’intervista di Andrea Oddone Martin al regista.

 

Gremito il ciclo di eventi presentato nel programma di Classica: la Messa in si minore di Bach in esecuzione al Teatro La Fenice (17-18 marzo); il cartellone di incontri e concerti dal titolo La struttura concettuale del suono. Incontri di musica e filosofia (Università Ca’ Foscari); il doppio concerto dedicato all’opera integrale per violoncello e pianoforte di Beethoven (Teatro La Fenice, 10 e 30 aprile); la XXXI edizione del Bologna Festival, manifestazione ideata e diretta da Mario Messinis, inaugurata il 18 marzo scorso dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

 

Ricca anche la messe di contributi per L’altra musica. Guido Michelone si occupa di uno dei protagonisti della XV edizione del Veneto Jazz Winter, il pianista viareggino Riccardo Arrighini, sperimentatore di sonorità jazz mescolate alla musica classica. Tommaso Gastaldi fa un’incursione nel mondo di Daniele Silvestri e del suo ultimo spettacolo di teatro-canzone, E l’inizio arrivò in coda, ideato con l’amico e collaboratore Pinomartino. Infine, John Vignola firma l’intervista a un volto non “commerciale” del cantautorato italiano, Giuseppe Peveri in arte Dente, del quale è uscito da poco l'ultimo album Io tra di noi.      

 

Consueto spazio anche per la prosa, con i densi contributi di Leonardo Mello, Carmelo Alberti, Fernando Manchiori, Filomena Spalaor, Renato Palazzi mirati a un selezionato carnet di spettacoli: L’infinito di e con Arturo Cirillo; il goldoniano Il ventaglio per la regia di Damiano Michieletto; la rivisitazione dell’Avaro di Molière di Marco Martinelli; il monologo Italianesi di Saverio La Ruina; il pluripremiato The History Boys di Alan Bennett nel magistrale allestimento di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.

 

Chiudono il fascicolo le recensioni di libri firmate da Giuseppina La Face Bianconi, nonché un affettuoso e informale omaggio a Mario Messinis per i suoi ottant’anni con i messaggi di auguri di amici e colleghi.


                               
di Gianluca Stefani


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