drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti

cerca in vai


Revue d’histoire du théâtre, n. 1, janvier-mars 2011


n. 1, janvier-mars 2011
ISSN 1291-2530

Manuscrits du théâtre et de l’opéra è il titolo del dossier al quale è dedicato il nuovo numero monografico della Revue d’histoire du théâtre. Un carnet di studi concepito nell’ambito di un ambizioso progetto che, a partire dalla collezione Manuscrits modernes dell’Université Paris 8 (a cura di Jacques Neefs e Béatrice Didier), si prefigge di censire, inventariare ed esaminare i manuscrits du théâtre, ossia quei manoscritti che non si limitano a restituire la drammaturgia nuda e cruda, ma che registrano un lavoro in progress fatto di aggiunte e correzioni, appunti di regia, integrazioni varie di attori, scenografi, perfino di suggeritori. Il tutto in una prospettiva intertestuale, nell’ottica cioè del confronto proficuo di documenti e materiali eterogenei. Un tentativo di superamento, ci sembra, di quella visione testocentrica che ancora ristagna in certe frange della storia per lo spettacolo d’oltralpe, nella consapevolezza che la messinscena teatrale è, prima di tutto, qualcosa di vivo, e il risultato di uno sforzo collettivo.

 

Nel primo contributo, Pauline Girard sceglie un originale punto di vista sullo spettacolo: la buca dell’orchestra. Oggetto della sua indagine, la musica di scena negli allestimenti teatrali francesi dell’Ottocento, attraverso lo spoglio dei manoscritti conservati presso la Bibliothèque nationale de France, e in particolare di quelli racchiusi nel fondo del Théâtre de la Gaîte. È poi la volta del costume di scena, accessorio teatrale tutt’altro che “accessoriale” nell’economia dello spettacolo fin dall’antichità, in alcune fasi storiche addirittura princeps. Noëlle Guibert ne ripercorre la fortuna a partire dall’età moderna, con il teatro dei comici dell’Arte prima, con quello di Molière, Marivaux, Beaumarchais poi, soffermandosi infine sul ruolo-guida che l’habit esercitò nella riforma scenica attuata a cavallo tra Sette e Ottocento dagli attori Lekain, Mlle Clairon, Talma e sulle sue ricadute novecentesche.

 

Raphaëlle Legrand passa al microscopio lo spartito del Dardanus di Rameau (conservato alla Bibliothèque-musée de l’Opéra), ponendo in evidenza le correzioni e gli aggiustamenti che segnarono il destino dell’opera. L’accavallarsi delle notazioni direttamente appuntate sullo spartito da parte del direttore d’orchestra ma anche degli altri protagonisti dello spettacolo (i musicisti, i cantanti, i ballerini, gli stessi copisti) apre una breccia significativa sulla realtà dialettica che anima il mondo del teatro, musicale e non solo. 

 

Segue l’incursione di Dina Mantchéva nell’universo beckettiano, e in particolare in quello dei suoi quaderni di mises en scène. Dove si vede come alcuni di questi complessi manoscritti, relativi a capolavori quali Waiting for Godot, Endgame, Happy Days, Krapp’s Last Tape, non si limitino a registrare le fasi di gestazione di quelle opere medesime, ma evidenzino allo stesso tempo i germi di quella poetica minimalista destinata a sbocciare nell’ultima produzione del drammaturgo irlandese. 

 

E se Marcio Müller si fa alfiere dell’applicazione metodologica della génétique textuelle al teatro, offrendone dimostrazione nello studio condotto sull’Autour d’une mère, prima creazione scenica di Jean-Louis Barrault (1935), Jean-Marie Thomasseau prende le mosse dalla presentazione in radio dell’Atelier volant di Valère Novarina per riflettere sul “teatro di parola” e sul ridimensionamento dei codici drammaturgici cui esso conduce. 

 

Infine, Marie-Françoise Christout, partendo da alcuni allestimenti di Cartel, Barsacq e Barrault, ricostruisce analiticamente il lavoro di questi registi ma anche del metteur en scène in senso lato, incrociando testi di natura diversa: libretti di regia, journaux de bord, corrispondenze, bozzetti scenografici, costumi, fotografie, articoli di giornale, e così via.

di Gianluca Stefani


La copertina

cast indice del volume


 


La sovraccoperta
con il titolo del dossier




 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013