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Luk Van den Dries

Corpus Jan Fabre. Annotazioni su un processo di creazione


Milano, Ubulibri, 2008, ill. b/n e col., pp. 368, € 35,00
ISBN 9788877482716

Luk Van den Dries nel libro Corpus Jan Fabre. Annotazioni su un processo di creazione indaga il lavoro del regista fiammingo non solo in scena ma anche nelle fasi di realizzazione dello spettacolo Parrots and Guinea Pigs del 2002; ne descrive il metodo di lavoro, il modo di pensare l’arte teatrale, l’uso dello spazio e il rapporto con gli attori e danzatori che lavorano con lui.

Jan Fabre si affaccia sulle scene come artista di performance (attività che pratica dal 1976 al 1981) e dopo questa fase, negli anni Ottanta, inizia a interessarsi alla realizzazione di spettacoli teatrali, balletti e opere. Da queste prime messe in scena prende avvio il discorso dell’autore che, dopo un breve prologo, analizza ne La vita, la morte, il caso. L’immagine del corpo nell’opera di Jan Fabre i punti salienti su cui si struttura il lavoro del regista. Un lavoro che, come recita il titolo, nasce dal corpo, centro propulsore e creatore del tutto, materia plasmabile e in perenne metamorfosi. Attraverso l’analisi dei principali spettacoli, l’autore traccia dei fili rossi che sottendono l’arte di Fabre; meccanismi che seppur in forme e modalità diverse ritornano sempre nei suoi allestimenti: la morte, il sogno, la metamorfosi e la disciplina. Tutto questo è realizzato sul corpo degli attori e danzatori, che diventa nelle sue mani una macchina, un oggetto, un guerriero o un animale a seconda delle necessità.

Nella seconda parte del libro Van den Dries ha seguito per circa due mesi, dal 12 agosto al 17 ottobre del 2002, le prove dello spettacolo Parrots and Guinea Pigs che ha debuttato a Salamanca.

Un diario di bordo in cui l’autore testimonia il rapporto tra regista e attori, le improvvisazioni e le costanti modifiche che Fabre apporta al lavoro. Nella lettura di questi “appunti” quotidiani si percepiscono molti aspetti che allo spettatore rimangono solitamente celati, mentre sono  significativi per conoscere la complessità e globalità dell’attività scenica prima della scena. Nonostante la preziosità del lavoro si nota come la lettura in certi punti sia difficoltosa. Le prove portano con sé dei meccanismi di ripetizione e, se trascritti con troppa minuzia, a volte appesantiscono la fluidità del discorso.

Nell’ultima parte alcune interviste che l’autore ha realizzato allo stesso Fabre, a Els Deceukelier un’attrice che collabora da oltre vent’anni con il regista, a Miet Martens aiuto regista e Renée Copraij danzatrice di molti dei suoi spettacoli. Il libro si compone anche di un apparato iconografico di alcuni spettacoli e delle prove di Parrots and Guinea Pigs e di una teatrografia completa di Fabre.

Pubblicato in Olanda nel 2004, il volume ha visto una traduzione italiana solo nel 2008; probabilmente si tratta di questioni editoriali di cui non siamo competenti, ma si allinea alla lentezza con cui l’Italia ha conosciuto e ospitato questo artista, noto da decenni in tutta Europa.


Elena Peruzzo


Corpus Jan Fabre, copertina

cast indice del volume


 



 
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