ADE Teatro
Revista trimestral de la Asociación de Directores de Escena de España
abril-junio 2007, n. 115, euro 8.50
|
|
Nellultima uscita di «ADE Teatro», trimestrale della Asociación de Directores de Escena de España, si segnalano gli editoriali di Juan Antonio Hormigón e di Manuel F. Vieities sul progetto di legge a sostegno dellarte teatrale avanzato recentemente dal Partito Popolare spagnolo e sulla necessità di aprire un serio dibattito tra tutte le forze politiche, coinvolgendo anche gli addetti ai lavori, intorno ai possibili interventi dello stato per la promozione dello spettacolo di prosa.
La parte centrale della rivista costituisce un ampio dossier, dal titolo Teatro de aficionados, con numerosi interventi dedicati al teatro non professionistico. Come di consueto, accanto ai contributi originali (tra i quali gli articoli di César de Vicente Hernando, che individua e analizza gli ‘elementi costitutivi del teatro amatoriale, e di Andrés Recio Beladiez, sugli spettacoli ‘impegnati che affrontano temi sociali e di attualità), trova spazio un'interessante selezione di testi pubblicati in altre occasioni da registi, studiosi e autori drammatici. Questo numero propone un resoconto delle esperienze di Bertolt Brecht con gruppi teatrali svedesi, scritto dal grande drammaturgo e regista tra il luglio e lagosto del 1939, durante il suo esilio scandinavo, e un brano di Jerónimo López Mozo, El trabajo colectivo, sullorganizzazione interna e sulla divisione dei ruoli nelle compagnie dilettantesche.
Particolarmente degni di nota i contributi della sezione Internacional: Irene Sadowska Guillon esamina le tendenze della regia e della drammaturgia coreana contemporanea, in bilico tra le forme spettacolari tradizionali e le influenze sempre più marcate del teatro occidentale; Muhsin Al-Ramli ripercorre la storia del teatro iracheno (dalla dominazione ottomana del XIX secolo, fino alloccupazione anglo-americana degli ultimi anni) individuando un tratto costante delle sue diverse espressioni nella forte vocazione politica che si innesta su un substrato profondo di matrice religiosa.
Tommaso Assennato
|
|
|
|
|
|
|
|
|