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Theaterheute


2007, n. 3, pp. 72, € 9,80
ISSN 0040 5507

"Das Gespräch", servizio con cui si apre il numero di marzo di "Theaterheute", si occupa di una tavola rotonda tenuta ad Heidelberg titolata "Wahren, Guten, Schönen – Bildung auf die Bühne" e dedicata al tema, assai discusso in Germania, dell’autonomia dell’arte. Il discorso relativo al teatro è affrontato da un confronto tra la pubblicista Adrienne Goehler e Klaus Zehelein, direttore della Theaterakedemie di Monaco. Emergono differenze generazionali: l’anziano uomo di cultura sostiene l’impossibilità dell’arte di emanciparsi dalla politica, intendendo quest’ultima come spina dorsale della società; la scrittrice pensa ad un’arte del teatro "libera" e finalizzata alla ricerca di valori positivi.

La serie di recensioni contenute in "Aufführungen" e rivolte alle novità della scena tedesca inizia dall’allestimento di Liliom di Ferenc Molnàr nelle versioni proposte a Stoccarda e a Monaco. La prima, presso lo Schauspiel, firmata dalla regia di Karin Henkel, presenta personaggi energici e vitali in aderenza al testo, convincenti nella lettura in chiave contemporanea e nell’esibizione degli attori (con Felix Goeser nel ruolo del titolo affiancato da Katja Bürkle, Anja Brünglinghaus, Lilli Marìe Tschörtner). La messinscena ideata dalla giovane regista Cristine Eder e trasferita sul palcoscenico del Volkstheater della città bavarese è risultata invece meno convincente, a causa di un approccio superficiale e poco drammatico dell’intreccio narrativo tra i vari personaggi affidati a Nicholas Reinke (Liliom), Sophie Wendt, Ines Schiller e Stephanie Schadeweg.

Nella Volksbühne di Berlino ha riscosso grande successo la performance Die Frau ideata e interpretata dall’artista Jonathan Meese che esprime la visione di un cosmo caotico in una rappresentazione scenografica e attorale ispirata ai meccanismi dello spettacolo dadaista e surrealista. Chiude il panorama delle produzioni tedesche The Crucible di Arthur Miller nella versione di Andreas Kriegenburg per il Thalia Theater di Amburgo. Il regista mantiene il clima cupo e minaccioso del testo per raccontare il famoso processo celebrato alla fine del Seicento contro le streghe di Salem, alludendo chiaramente alla cosiddetta caccia alle streghe del maccartismo e non dimenticando le manifestazioni di persecuzione del 'diverso' presenti nella società odierna. Gli attori indossano abiti neri e uguali. Di rilievo è risultata la prova di Judith Hofmann, Jörg Pose, Claudia Renner, Alexander Simon, Katharina Matz.

Il lungo e articolato servizio "Die Kunst der Bühne" approfondisce gli impianti scenografici ideati da Jan Pappelbaum per la Schaubühne. Si tratta di scenografie ariose, caratterizzate da eleganti e complesse linee architettoniche di gusto contemporaneo che rappresentano efficacemente la desolazione dell’uomo moderno. Gli spettacoli presi in considerazione sono assunti dal repertorio delle regie di Thomas Ostermeier, e precisamente Personenkreis 3.1 (2000) di Lars Norén, Nora ed Hedda Gabler da Henrik Ibsen (2002).

E’ dedicato a Lars Eldinger il ritratto ("Porträt") del mese. Il giovane attore si è formato presso il Deutschen Theater e si è rivelato al grande pubblico quando è entrato nell’organismo della Schaubühne di Berlino. Ostermeier gli ha affidato ruoli importanti in Phaedras’ love di Sarah Kane e in Hedda Gabler. Si presenta piuttosto interessante la sezione "Neue Stücke" dedicata alla segnalazione di allestimenti ricavati da testi inediti contemporanei. Tema centrale di Die Probe di Lukas Bärfuss, che la rivista pubblica integralmente nelle pagine occupate da "Das Stück", sono i dubbi sollevati da un figlio circa la reale identità del padre, un convincente Oliver Mallison che bene interpreta le linee di regia elaborate da Lars–Ole Warlburg con gli altri attori esibitisi sul palco dei Kammerspiele di Monaco, Stefan Merki, Gundi Ellert, Katharina Lorenz e Hans Kremer.

Altra novità di successo si è rivelata la messinscena di Der Hässliche di Marius von Mayenburg nella Schaubühne di Berlino. Affidata alla regia di Benedict Andrews e all’interpretazione di André Szymanski, Lars Eidinger e Rafael Stachowiak, la commedia è una esilarante satira rivolta al lifting con chiare allusioni a Silvio Berlusconi, Michael Jackson e Pamela Anderson. Der Zwilling di Margareth Obexer è stata presentata nello Staatsschauspiel di Dresda per la regia di Nina Gühlstorff con Hannelore Koch, Julian Hackenberg, Jan Andreesen e Hans – Christian Seeger. 

Massimo Bertoldi


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