Dalla sceneggiatura di Nicola Badalucco ispirata al racconto di Giorgio Bassani
Mantova, Accademia teatrale "Francesco Campogalliani" della città di Mantova, 2001, pp. 55, s.i.p.
Contiene un'introduzione dell'autore e le note di regia di Maria Grazia Bettini, che si è occupata della messa in scena del testo realizzata dall'Unione Italiana Teatro Libero presso il Teatrino D'Arco a Mantova.
Cattini drammatizza il romanzo di Bassani utilizzando come base del proprio lavoro la sceneggiatura scritta da Badalucco per l'omonimo film girato da Giuliano Montaldo nel 1986 ma contaminandola con altre suggestioni, raccolte in primo luogo dalla storia del cinema. Così il sottotitolo (Mélo 1938) è tratto da Bernstein e nel testo molti sono i rimandi alla letteratura (soprattutto il romanticismo tedesco, da Goethe a Trakl). Diapositive di singole sequenze di film di Visconti (da Ossessione a Rocco e i suoi fratelli, da La caduta degli dei a Morte a Venezia) introducono poi scene del dramma e tradiscono la natura di vero e proprio copione del testo pubblicato. La comunità ebraica ferrarese nel 1938, le leggi razziali che estremizzano una condizione di solitudine che è in primo luogo esistenziale.
