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Caledonia dreaming
La nuova drammaturgia scozzese
A cura di Mariacristina Cavecchi, Margaret Rose, Sara Soncini

Salerno-Milano, Oedipus, 2001, pp. 325, L. 22.000
Contiene i seguenti testi: A Maria, regina di Scozia, le han tagliato la testa di Liz Lochhead (trad. di Sara Soncini e Margaret Rose); Sangue italiano di Ann Marie Di Mambro (trad. di Laura Cicognani e Gabriella Butera); Airport di Suspect Culture (trad. di Mariacristina Cavecchi e Margaret Rose); Sabina (o, l'amore "ceco") di Chris Dolan (trad. di Sara Soncini e Margaret Rose)

Quattro play scritti durante gli anni immediatamente precedenti la devolution, avvenimento che è corrisposto al riconoscimento "ufficiale" di un'identità scozzese autonoma e in sostanza diversa da quella più generalmente inglese cui viene d'abitudine assimilata. I testi affrontano, ricorrendo a contesti e linguaggi drammaturgici anche dissimili, tematiche legate appunto alla definizione di ciò che, nella contemporaneità, è "scozzese".

Liz Lochhead affronta un episodio fondante nella storia della Scozia, il confronto fra Maria Stuarda e la cugina Elisabetta I, risolto in una scrittura impregnata dell'antico Scots e fortemente anti-naturalistica. Il play di Ann Marie Di Mambro, invece, offre un ritratto di quella comunità di immigrati italiani (chiamati Tallies) che pure concorrono a disegnare la fisionomia della società e della cultura scozzesi. Airport, frutto del lavoro del drammaturgo trentenne David Greig e dell'attore e regista Graham Eatough (celati dietro l'etichetta Suspect Culture, nome della loro compagnia teatrale fondata nel 1990), mette invece in rapporto la lingua e la cultura della Scozia con quelle, numerose e variegate, che si incontrano, e forse scontrano, in un aeroporto internazionale. Della costruzione e della destabilizzazione di un'identità personale nel contesto della ex città industriale Glasgow tratta Sabina (o, l'amore "ceco"), commedia dal perfetto ritmo teatrale e assai lucida nel ritrarre quel senso di inferiorità culturale che ancora spinge molti scozzesi a negare la propria identità ovvero a costruirsene una fasulla.

Comune ai quattro play è l'uso di linguaggi e idioletti non ordinari e spesso intrecciati fra loro: lo Scots della Lochhead e l'alternarsi di italiano e inglese nel testo della Di Mambro, il plurilinguismo di Airport (scozzese, inglese, spagnolo, basco, ecc.) e il particolare dialetto di Glasgow di Dolan. Ciò pone vari problemi di traduzione, brillantemente risolti dalle curatrici, che hanno scelto di sostituire alla piatta letteralità un tentativo di trasposizione della lingua e della cultura di origine a quelle italiane, anche al fine di una possibile messa in scena dei drammi.

di L. B.


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