Die Äesthetik des Dramenwerks von Rainer Werner Fassbinder
Frankfurt am Main-Berlin-Bern-Bruxelles-New York-Oxford-Wien, Peter Lang Verlag, 2002, pp. 233, euro 35,30
ISBN 3-631 - 38741 - 5
Lo studio analizza la cesura tra il cinema e il teatro nell'opera di Fassbinder, individuando nella doppiezza ("die Doppelheit") l'elemento paradigmatico. Un concetto che determina tanto i contenuti quanto il procedimento formale ed estetico. L'impossibilità di rappresentare il mondo, la lacerazione interiore e la crisi d'identità dell'uomo, costituiscono i leitmotiven dell'inquieto e inquietante drammaturgo tedesco. E' soprattutto nella scrittura teatrale, a detta della studiosa, che meglio emerge in tutta la sua potenzialità il tema della doppiezza, anche per effetto di un maggiore contatto con il surrealismo e la cultura pop, che permettono a Fassbinder di superare la soglia del tragico e di approdare a una dimensione postmoderna. Nei suoi drammi si bilanciano disperazione, malinconia e decomposizione dell'essere, il cui rovescio - il libero gioco delle emozioni - traspare però continuamente.