Mito Opera
Percorso nel mondo del melodramma - Ein Weg in die Welt des Musiktheaters
A cura di Giacomo Fornari
Lucca, LIM editrice, 2002, pp.213, euro 20,00
ISBN 88-7096-305-5
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Il volume nasce da un'idea maturata all'interno dei responsabili culturali della Provincia autonoma di Bolzano, sollecitati in tal senso da Giacomo Fornari, curatore dell'intera operazione che ora approda anche alle stampe. Le ragioni di questo Percorso nel mondo del melodramma vengono esposte subito da Alberto Iona che ripercorre i tratti salienti dell'edificio teatrale dal momento in cui questo si sarebbe aperto al pubblico, superati gli steccati accademici delle proprietà aristocratiche. Sarà la fatidica data del 1637 al San Cassiano di Venezia a segnare il passaggio "epocale": esempio, per ora, rimasto abbastanza isolato rispetto alle altre attività della penisola. "Un teatro a palchetti con una platea dove si stava in piedi. I nobili e i signori nei palchi, in platea i ceti più bassi che tuttavia si potevano permettere di pagare un biglietto per l'opera". Poichè Venezia aveva dato il La a questa importante iniziativa "sociale", era giusto che di questa area si parlasse per bocca di Paolo Fabbri, sia pure sinteticamente. Lo scritto si sofferma su alcuni punti fissi, quali La favola d'Orfeo e Le feste mantovane del 1608. Giacomo Fornari entra in medias res parlando diffusamente di Mozart ("laddove l'opera si fa intelletto").
Entrando in epoca moderna non potevano mancare gli steccati contrapposti di Verdi e Wagner, affidati rispettivamente a Johannes Streicher Verdi e la Germania e Alberto Fassone Il teatro musicale di Richard Wagner. Trattandosi di zona bilingue (i testi in lingua originale sono stati opportunamente accostati alla lungua italiana) era logico che si aprisse uno spaccato in tal senso con un viaggio compiuto da Giuliano Tonini Nella storia del teatro musicale di Bolzano con alcune prime avvenute nel corso del Novecento, opportunamente elencate in ordine cronologico.
Arricchiscono il volume alcune illustrazioni tratte dalla mostra con gli opportuni riinvii alle fonti iconografiche.
di Antonella Bartoloni
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