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Laura Zanella

Dopo la favola del figlio cambiato
Come rinasce una creatura innocente


Firenze, Olschki, 2002, pp. I-XIII, 105, collana "Fondazione Giorgio Cini. Studi di musica veneta - Archivio Gian Francesco Malipiero, vol. 1"
ISBN 88 222 5167 9
Si tratta del primo volume di studi proposto dall'Archivio G. F. Malipiero della Fondazione G. Cini di Venezia, eroicamente curato e guidato da Giovanni Morelli.

L'autrice propone una attenta e meticolosa analisi, sulla scorta dei documenti conservati presso lo stesso archivio, intorno alla Favola del figlio cambiato che il maestro veneziano aveva messo in musica prendendo spunto dall'omonimo libretto - difficile e non agevolmente disponibile all'intonazione musicale - di Pirandello. Dopo una complessa elaborazione e un promettente rodaggio in area tedesca, l'opera cadde rovinosamente sul palcoscenico del Teatro Reale dell'Opera di Roma, il 24 marzo 1934 ("non un fiasco: una damigiana!", così ebbe a esprimersi l'autore, ricordando l'infausto evento). 

Malipiero, perciò, ne trasse un disagio di lungo periodo: le sue difficoltà con il regime fascista si acuirono, Pirandello respinse le sue richieste a modificarne il libretto, il che costrinse Malipiero a provvedere direttamente, in prima persona, ad un significativo riadattamento. Zanella rileva il faticoso processo di revisione operato e ne descrive minuziosamente i successivi passaggi, nelle numerose cassature di battute diverse e nella sostanziale trasformazione delle parti affidate ai personaggi pirandelliani. 

Dopo un penoso silenzio di diciotto anni l'opera viene ripresa al Festival della Biennale di Venezia, nel 1952, con estrema apprensione da parte dello stesso Malipiero, molto severo e sensibile nei confronti dell'allestimento; dai numerosi documenti conservati l'autrice rileva, ad esempio, la diffidenza e l'irritazione verso Giorgio Strehler, regista della ripresa veneziana, cui Malipiero scrisse senza ottenere risposta alcuna, e verso Enrico Paolucci, che rivide i bozzetti preparati inizialmente per le scene, per fronteggiare l'insoddisfazione dell'autore. 

Per fortuna, l'esito fu assai felice: Malipiero conservò accuratamente tutte le testimonianze di affetto e stima degli spettatori e ciò costituisce una testimonianza ulteriore di come il riconoscimento, pur tardivo, alla sua opera "pirandelliana", fosse accolto dal musicista con un forte sollievo, a cicatrizzare una ferita ancora sanguinante. Nell'ultima parte del volume Laura Zanella pubblica tutti i documenti relativi alla trionfale ripresa veneziana: corrispondenza con la direzione della Biennale, con Nino Sanzogno, il direttore che tenne a battesimo la Favola "cambiata", alcuni scambi di opinioni fra critici musicali (D'Amico/Pugliese), le due lettere a Strehler (prima e dopo la "prima"), bozzetti di scene e figurini.

di Maurizio Agamennone


Copertina del volume

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