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Katia Spinato

Miti mediterranei dall'America: il teatro cortigiano di Lorenzo de las Llamosas


Salerno-Milano, Oèdipus, 2003, pp. 232, euro 14,00
ISBN 88-7341-073-1
Nato in Perù durante il vicereame del liberale conte di Santisteban, Lorenzo de las Llamosas visse a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo e si trasferì molto giovane in Spagna, con l'ambizione che la sua vasta cultura e il suo acuto ingegno gli permettessero di affermarsi come letterato e come uomo politico. Nella stessa epoca in cui i drammi di Lope de Vega, Tirso de Molina e Calderón de la Barca erano approdati nel nuovo mondo, dove venivano rappresentati con grande successo, il teatro di corte di don Lorenzo seppe imporsi autorevolmente sulle due sponde dell'oceano che allora separava la Vecchia Spagna dai nuovi territori dell'impero. Così come gli altri drammaturghi sudamericani che tentarono di emergere in questo periodo, de Las Llamosas si dedicò a quei generi propri del barocco che più gli permettevano di sfoggiare erudizione e approfondita conoscenza della mitologia e delle lingue classiche, e sviluppò un'accentuata complessità tecnica e un'esuberanza verbale evidenti in drammi che prevedevano anche il ricorso a macchinosi apparati scenici.

Il volume offre, accanto a un profilo biografico ricostruito con non poche difficoltà dovute alla quasi totale assenza di documentazione circa la vita dello scrittore, ai suoi numerosi spostamenti e allo scarto cronologico di trecento anni, una dettagliata bibliografia delle opere - non solo teatrali - e segnala i tratti fondamentali e le localizzazioni, tra Europa e Americhe, dei pochi esemplari sopravvissuti. Ampio spazio viene dedicato alle tre zarzuelas di de las Llamosas, espressione di un'arte barocca tesa a una sorta di meraviglioso traboccante che, sebbene a volte non raggiungesse esiti di alto livello, testimonia di una sensibilità e di un'epoca storica, e della spettacolarità e nello stesso tempo della apparente vacuità del teatro cortigiano, alla continua ricerca del piacere estetico.

L'intento di questo studio, unico compendio della vita e delle opere di de las Llamosas finora esistente, non è tanto quello di ribaltare il giudizio sostanzialmente negativo della critica, ma piuttosto quello di sottrarre l'autore all'oblio e di collocarlo nella giusta posizione che gli compete nella storia della letteratura drammatica in spagnolo. Si tratta, infatti, di uno di quei personaggi poco studiati e condannati a un numero limitato di righe nei manuali, a fugaci accenni redatti spesso con scarsa scrupolosità e soprattutto senza conoscenza diretta del corpus delle opere originali. Gli spunti d'analisi e di approfondimento sono molteplici e tradiscono la speranza che anche altri autori teatrali dei vicereami americani vissuti nel secolo aureo e finora trascurati possano suscitare l'interesse degli studiosi.

di Laura Bevione


Copertina del volume

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