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Lido Gedda

Il teatro di prosa nell'Italia del secondo Ottocento
Lettere a Vittorio Bersezio


Torino, Edizioni del DAMS di Torino, 2003, pp. 492, euro 23,00
Il libro organizza e fornisce contestualizzazione storico-critica alle numerose carte teatrali conservate nel Fondo Bersezio dell'Archivio di Stato di Torino. L'attento spoglio permette all'autore di portare alla luce 294 documenti, tra lettere (la maggior parte) e contratti, redatti negli ultimi quaranta anni del secolo. La ricchezza della documentazione, pubblicata in appendice, fornisce un consistente spaccato del funzionamento del sistema teatrale della seconda metà dell'Ottocento dando voce ad attori e autori che si rivolgono a Bersezio con richieste che consentono al lettore di penetrare nel laboratorio e nei meccanismi professionali di capocomici-impresari alle prese con scelte di repertorio e relativi costi e bilanci. La varietà, la quantità e l'importanza dei mittenti di questa corrispondenza che portano i nomi, per citarne alcuni, di Eleonora Duse, Giovanni Emanuel, Claudio Leigheb, Virginia Marini, Ermete Novelli, Giacinta Pezzana, Adelaide Ristori, Cesare Rossi, Ermete Zacconi, tra gli attori e Paolo Ferrari, Giuseppe Giacosa, Ferdinando Martini, Ludovico Muratori, Matilde Serao, Achille Torelli, Émile Zola, tra gli autori, rivelano il ruolo centrale di Bersezio come importatore, traduttore, adattore e distributore di testi teatrali, principalmente di provenienza francese, che formarono la gran parte del repertorio delle compagnie di giro del XIX secolo.

Il saggio premesso alla ricchissima appendice documentaria, incastonando e organizzando il dettato delle missive, lo inserisce nell'articolato sistema del mercato dei copioni, stimando di questo la resa, i costi, le assegnazioni e le diverse modalità contrattuali che obbligavano i capocomici ad oneri differenziati a seconda che l'acquisto dei diritti avvenisse con la formula della privativa assoluta, del diritto di esclusiva per determinate piazze teatrali o con quella del semplice repertorio di completamento. Il grafico che ne scaturisce è quello di un fiorente commercio, altamente redditizio per chi, come Bersezio, era capace di fornire traduzioni e adattamenti competenti e raffinati e sapeva mostrarsi in grado di soddisfare le esigenze diverse, per scelte artistiche ed economiche, di compagnie di ogni livello e qualità.

L'analisi, che si erge a sintesi di un sistema, fornisce un importante ulteriore tassello per cogliere e descrivere la forte struttura organizzativa del teatro ottocentesco e per comprendere le difficoltà materiali ed economiche incontrate dagli attori-impresari per conciliare le ragioni del profitto con quelle dell'arte. Le lettere pubblicate inoltre consentono una doppia chiave di interpretazione, quella dello svelamento di un meccanismo produttivo consolidato e funzionante, l'unica strada in realtà battuta dall'autore del volume, e quella, trasversale, ma altrettanto vitale e interessante dei singoli, autori od attori, che in quel contesto si sono trovati ad operare. Un affascinante percorso che il lettore può tentare di compiere autonomamente, anche se non agevolato dall'assenza di un indice dei nomi e di un apparato critico-esplicativo posto a corredo dei testi.

di Francesca Simoncini


Copertina del volume

cast indice del volume


 



 
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