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Hystrio
Trimestrale di teatro e spettacolo

a. XVII, 2004, n. 3, euro 8
Apre questo numero di "Hystrio" un dettagliato resoconto della sesta edizione del Premio dell’omonima rivista milanese. Oltre alla cronaca delle serate, si leggono le motivazioni della giuria a favore di Ferdinando Bruni (Premio Hystrio all’interpretazione), Valter Malosti (Premio Hystrio alla regia), Ascanio Celestini (Premio Hystrio alla drammaturgia), Maria Laura Baccarini (Premio Hystrio altre Muse). Completano il quadro brevi profili artistici dedicati ai sei giovani aspiranti attori, scelti tra i 250 iscritti, che si sono aggiudicati il Premio alla vocazione. La consueta attenzione della rivista all'analisi dei problemi della scena teatrale italiana si occupa del Piccolo teatro di Milano attraverso un'intervista a Sergio Escobar e a Luca Ronconi, in cui si parla di ricerca, dell'identità culturale di uno Stabile, di pubblico e questioni gestionali soprattutto di natura economica. L'autonomia e la definizione della personalità culturale di uno Stabile in rapporto alle ragioni della politica sono le questioni discusse in un intervento di Mimma Gallina occasionato dalla "nomina frettolosa fatta da pochi" di Luca De Fusco, direttore dello Stabile del Veneto, a nuovo presidente dell'Antad, l'associazione che riunisce i teatri stabili pubblici.

Il "Dossier" si occupa di Anton Cechov con una serie di interventi mirati ad offrire diversi punti di vista sullo scrittore e drammaturgo russo, attraverso il ricordo di chi nella seconda parte del Novecento si è misurato con i suoi personaggi e le sue storie. Le "Undici variazioni su Cechov" seguono il criterio delle aree geo-culturali. Apre la Russia con gli appunti di Anatolij Efros, la descrizione delle Tre sorelle secondo la lezione di Jurij Ljubimov, le interviste a Lev Dodin e a Anatolij Vasil'ev. Il binomio Italia-Francia raccoglie materiali di spessore ed interesse, quali una lettera di Gerardo Guerrieri, russista e critico teatrale, a Luchino Visconti in cui si parla dei rapporti tra Mascia e Versinin nelle Tre sorelle allestite nel 1952 al Teatro Eliseo di Roma; un'intervista a Carlo Battistoni e Giulia Lazzarini, rispettivamente regista assistente e Varja nel celebre Giardino dei ciliegi firmato da Giorgio Strehler nel 1974, cui segue un confronto con l'edizione curata da Peter Brook di dieci anni posteriore.

Il viaggio negli spettacoli cechoviani fa tappa nella Repubblica Ceca per incontrare Otomar Krejca, che ha diretto importanti edizioni de Il gabbiano, Il giardino dei ciliegi e Tre sorelle con il Teatro Stabile di Genova nel 1984. Le riflessioni di Peter Stein sull'opera dello scrittore russo ("per me Cechov è il padre del teatro moderno, il salvatore del teatro del XX secolo") e sulle caratteristiche psicologiche dei suoi personaggi, trasferiscono il lettore in Germania. Mentre con Andrei Serban, autore trenta anni fa di una spregiudicata regia del Gabbiano ispirata alla lezione di Mejerchol'd, si entra in contatto con la scena statunitense. Chiude questa ricca ed esauriente panoramica la finestra aperta sull'Inghilterra, con la menzione degli allestimenti di Trevor Nuun che nel 2000 ha messo in scena Il giardino dei ciliegi al Royal Nation Theatre di Londra.

"Nati ieri", la sezione della rivista rivolta ai protagonisti della giovane scena, si occupa di 'O Zoo No, gruppo torinese attivo dal 1996 che coniuga la ricerca con la tradizione, proponendo spettacoli ricavati dalla drammaturgia contemporanea, come il recente Baby Doll di Tenneessee Williams e Prima/Dopo del tedesco Roland Schimmelpfenning, prossimo al debutto alla Biennale di Venezia.

Ampia e documentata è la parte delle rivista occupata dalle recensioni di spettacoli distribuiti nelle sezioni "Teatromondo", "Teatroragazzi" e in "Critiche", dove dominano le produzioni italiane realizzate nella seconda parte dell’anno. Tomba di cani di Letizia Russo, opera ambientata "nel tempo presente" in una nazione dove "sta per finire una lunga guerra", è il testo di questo numero di "Hystrio", che ha vinto l'edizione del Premio Riccio per il teatro 2001 – Premio Vittorio Tondelli, riservato agli autori under 30. 

Massimo Bertoldi


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