Pepe
Una
voce che sostiene di appartenere a un ippopotamo. Una voce che non comprende la
percezione del tempo. Una voce che racconta un evento storico come se fosse in
trance. «Sono io a produrre quel suono che esce dalla mia bocca? E poi cosè
una bocca?». Lunica cosa che lanimale sa con certezza è che è morto. Il primo
e unico ippopotamo mai ucciso nelle Americhe. La stampa colombiana lo chiamò
Pepe. Tra incontri e incomprensioni, epifanie e tristezza, si entra in un mondo
pieno di storie e ricco di storie ancora più grandi. In modo serio e giocoso,
autentico e ingannevole, immagini e suoni raccontano loralità travolgente di
luoghi pieni di esseri che, come Pepe, sono morti senza sapere dove si
trovassero realmente.
Proiezioni:
martedì
20 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast
mercoledì
21 febbraio, ore 13:00, HKW 1 – Miriam Makeba Auditorium
mercoledì
21 febbraio, ore 19:00, Verti Music Hall
giovedì
22 febbraio, ore 12:30, Zoo Palast 1
sabato
24 febbraio, ore 21:45 Akademie der Künste Una scena di Pepe © Monte & Culebra
Nelson
Carlos De Los Santos Arias
Il
regista dominicano ha studiato cinema a Buenos Aires e a Edimburgo e ha
conseguito un MFA presso il California Institute of the Arts. Il suo primo cortometraggio
SheSaid HeWalks HeSaid SheWalks ha
vinto un BAFTA Scotland nel 2009, mentre il suo documentario You Look Like a Carriage... ha fatto
parte della grande mostra darte sullAmerica Latina al Guggenheim Museum di
New York. Il suo film di diploma Santa
Teresa & Other Stories ha vinto il Prix Georges De Beauregard al
FIDMarseille; Cocote ha vinto il
Signs of Life Award a Locarno. Ha lavorato a Pepe partecipando al programma DAAD Artists-in-Berlin.
Des Teufels Bad (The
Devils Bath)
Alta
Austria, 1750. Uno stagno di pesci riflette il cielo coperto. Una foresta
profonda e scura inghiotte la luce del sole. Sulla cima di una collina è
esposto il cadavere di una donna impiccata. Come esempio. Un avvertimento. Un
presagio? Agnes, profondamente religiosa e molto sensibile, guarda alla donna
morta con pietà. Ma anche con nostalgia: si sente unestranea nel mondo del
marito Wolf, che ha appena sposato. È un mondo emotivamente freddo, fatto di
lavoro, faccende e aspettative. Agnes si ritira sempre più in se stessa. La sua
prigione interiore diventa sempre più asfissiante, la sua malinconia più
opprimente. Ben presto, la sua unica via duscita sembra essere uno scioccante
atto di violenza.
Veronika Franz e Severin Fiala creano un ritratto
psicologico profondo e inquietante di una donna fatta di carne e ossa, di
tendini e anima, interpretata da Anja
Plaschg che, come Soap & Skin, ha composto anche la colonna sonora. Des Teufels Bad dà voce alle donne
contadine che allepoca erano invisibili e inascoltate e ritrae la loro dura
vita quotidiana definita da dogmi e tabù religiosi il cui impatto risuona
ancora oggi. Il film si basa su documenti storici di tribunale relativi a un
capitolo sconvolgente e finora inesplorato della storia europea.
Proiezioni:
martedì
20 febbraio, ore 18:30, Berlinale Palast
mercoledì
21 febbraio, ore 09:30, Verti Music Hall
mercoledì
21 febbraio, ore 22:00, Verti Music Hall
domenica
25 febbraio, ore 16:00, Berlinale Palast Una scena di Des Teufels Bad © Ulrich
Seidl Filmproduktion / Heimatfilm
Veronika
Franz e Severin Fiala
Veronika Franz è nata a
Vienna nel 1965 e ha iniziato la sua carriera come giornalista cinematografica.
Dal 1997 lavora con il regista e produttore cinematografico Ulrich Seidl come artista associata e
sceneggiatrice. Severin Fiala è nato nel 1985 e ha studiato sceneggiatura e
regia alla Film Academy di Vienna. I due hanno lavorato insieme per la prima
volta al documentario Kern, sullattore
e regista Peter Kern. Hanno poi
realizzato il thriller psicologico Goodnight
Mommy, presentato in anteprima a Venezia nel 2014, e il film in lingua
inglese del 2019 The Lodge.
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