Sono grato allamico che condivide nella
nostra amicizia la ricerca di capire. «La comprensione è una delle capacità più
sottovalutate dellessere umano. Una delle ragioni è che in genere noi crediamo
di capire anche quando fraintendiamo e spesso della nostra non comprensione non
siamo consapevoli finché qualcun altro non ce lo segnala» (Treccani).
E grazie allamico che mi segnala (“libro non
innocente”) Da zero a uno di Peter Thiel che nel 2004 «ha lanciato
Palantir Technologies, una software company che utilizza i computer per
potenziare le attività di analisti umani in campi come la sicurezza nazionale e
la finanza globale» (Da zero a uno. I
segreti delle startup, ovvero come si costruisce il futuro [2014], Milano, Rizzoli, 2020, p. 229). «Nel mondo
magico del Signore degli anelli, il palantir è un cristallo che permette
di comunicare e di vedere tutto quanto è accaduto e accadrà. Lazienda Palantir
promette la stessa cosa: scambiare, analizzare e prevedere. I suoi software
dovrebbero leggere il futuro nei miliardi di informazioni in circolazione». «Con
la prima quotazione in borsa di Palantir, questo mercoledì 10 settembre, è la
fantascienza che entra a Wall Street. In teoria, questa società non dovrebbe
essere su un mercato pubblico. Né la sua etica, né la sua governance, né i suoi
risultati finanziari dovrebbero lasciarle la minima opportunità di attirare gli
investitori di borsa. I suoi prodotti sanno di zolfo. Il suo software
superstar, battezzato Gotham dalla città di Batman, incrocia dati di fonti
diverse, fiscali, sanitari, delle reti sociali o delle coordinate GPS, per
localizzare i terroristi, supporre dove saranno collocate le prossime bombe o
quali sono i crimini probabili in futuro. È utilizzato dai servizi segreti di
numerosi paesi, per prima la CIA, investitore storico in questa azienda tramite
il suo fondo In-Q-Tel, ma anche la DGSI francese». «I suoi altri prodotti si
rivolgono al mondo della finanza per orientare gli investimenti, alle grandi
imprese per incrociare i dati delle loro attività, ma anche di clienti e fornitori.
Strana anche la governance dellimpresa. La società è immessa sul mercato con
registrazione diretta, vale a dire senza la minima raccolta di capitale. Un
sistema di azioni privilegiate permette ai dirigenti, come il PDG Axel Karp e
il finanziere Peter Thiel, di vendere la maggioranza delle loro quote pur
mantenendo il controllo sullimpresa. Infine, limpresa non ha mai guadagnato
soldi dalla sua creazione nel 2003. Diciassette anni dopo, espone una perdita
di 580 milioni di dollari (494 milioni di euro) su una cifra daffari di 742
milioni. Malgrado questi insuperabili handicap, Palantir spera una
valorizzazione di borsa sui 20 miliardi di dollari» (P. Escande, Avec la
cotation en Bourse de Palantir, cest le science-fiction qui entre à Wall
Street, in «Le Monde», “La lettre éco”, 2 ottobre 2020, on line). I miliardi
sono stati ventuno.
«Palantir Technologies Inc. e Asana Inc. il
giorno di San Valentino hanno fatto storia quotandosi direttamente al New York
Stock Exchange, pietra miliare di una modalità poco collaudata di vendita al pubblico.
Ma il debutto di Palantir si è impantanato in problemi tecnici del software
Morgan Stanley, che ad alcuni investitori interni alla società hanno impedito
di disfarsi delle azioni per gran parte del pomeriggio, secondo gli esperti
ponendo interrogativi su eventuali altri venditori dietro le quinte» (C.
Driebusch-M. Farrell, Palantir
Grabs $21 Billion Valuation, but Debut Comes With a Hiccup, in «The Wall
Street Journal», 30 ottobre 2020, on line). È un decollo:
nel capitolo finale di Thiel la linea piatta che sale in verticale quando
«creiamo nuova tecnologia per costruire un futuro molto migliore» (Thiel, Da
zero a uno, cit., p. 208). «Il
nostro compito oggi è trovare modi singoli per creare cose nuove che renderanno
il futuro non solo diverso, ma migliore: andare da 0 a 1. Il primo passo
essenziale è pensare per conto nostro» (ivi, p. 209). È la filosofia di «Thiel
Fellowship, che ha promosso un dibattito nazionale incoraggiando i giovani a
dare la precedenza allapprendimento piuttosto che alla scolarizzazione» (ivi,
p. 229). Adattarsi piuttosto che studiare. Niente di nuovo.
Ricercatore senior di strategia e professore
allo U.S. Naval War College, nel 1991 Thomas P.M. Barnett partecipò a una
conferenza strategica sul futuro del mondo al Center for Naval Analyses USA dove
la visione ufficiale fu riassunta in un killer-brief, «lunico che a Washington
ti può fare avere il bene più prezioso – sfruttare il tempo con un alto
funzionario governativo». Come nel decollo di Thiel, una linea spiegava tutto: dopo
il collasso sovietico (1990) il rischio globale diminuiva fino a sfiorare i rischi
permanenti aggregati (2000) e schizzava verso un nuovo scontro finale (2010).
«Non riuscivo a staccare gli occhi dalla slide
mentre la illustrava» (The Pentagons New Map. War and Peace in the Twenty-first
Century, Paris, Berkeley
Books, 2004, p. 67). «Il mio brief voleva dimostrare lopposto: il
futuro stava nellaffrontare non la minaccia più grave nel contesto, ma il
contesto stesso». «Quella slide diventò in vari modi il test di Rohrschach per
valutare ogni ulteriore visione. Affascinati da questa slide i partecipanti la
discussero allinfinito. Capitani e colonnelli divisi in tre campi» (ivi, p. 69),
presi allamo di un test pensato per «stimolare i processi di proiezione dei
soggetti esaminati» (Treccani).
«In un mondo di burocrazie amministrative
gigantesche – pubbliche e private – cercare un nuovo percorso può sembrare
sperare in un miracolo. In realtà, se il business americano vuole avere
successo, ce ne vorranno centinaia, o persino migliaia, di miracoli. Tutto ciò
sarebbe deprimente se non fosse per un singolo fatto fondamentale: gli uomini
si distinguono dalle altre specie per la nostra capacità di fare miracoli. Noi
li chiamiamo tecnologia. La tecnologia è miracolosa perché ci consente
di fare più con meno portando le nostre capacità fondamentali a un
livello più alto» (Thiel, Da zero a uno, cit., p. VII). Anche qui niente di nuovo. A Hiroshima e
Nagasaki una sola bomba atomica su un solo aereo ha fatto più morti dei bombardamenti
a tappeto di intere flotte aeree.
Fare più con
meno: più di chi e che cosa con meno di chi e che cosa? Bisogna capire.
Capire. «Scrive Bruno De
Finetti: la differenza fondamentale da rilevare è nellattribuzione del “perché”,
non perché il FATTO che io prevedo accadrà, ma perché io prevedo che il FATTO
accadrà» (C. Valerio, La matematica è politica, Torino, Einaudi, 2020,
p. 12). Lo conferma Palantir che, valorizzata in borsa ventuno miliardi di
dollari mentre «espone una perdita di 580 milioni di dollari (494 milioni di
euro) su una cifra daffari di 742 milioni», non ha mai prodotto utili e con «un
sistema di azioni privilegiate permette ai dirigenti, come il PDG Axel Karp e
il finanziere Peter Thiel, di vendere la maggioranza delle loro quote pur
mantenendo il controllo sullimpresa» (Escande, Avec la cotation en Bourse
de Palantir, cit.).
Scommettono tutti sullo «scenario, in cui creiamo nuova tecnologia per
costruire un futuro molto migliore. La versione più drammatica di questo
risultato è definita “Singolarità”, nel tentativo di dare un nome ai risultati
di nuove tecnologie così potenti da trascendere i limiti correnti della nostra
comprensione. Ray Kurzweil, il più
noto singolaritariano, parte dalla legge di Moore e traccia dei trend di
crescita esponenziale in dozzine di campi, progettando fiduciosamente un futuro
di intelligenza artificiale superumana» (Thiel, Da zero a uno, cit., p. 208). Tutto sta nel
cogliere loccasione. Oggi, per dire, il bitcoin.
«Come tutti i rivoluzionari, sboccia nel
tumulto. Lanciata nel gennaio 2009 allacme della più grave crisi finanziaria
del dopoguerra, questa moneta puramente digitale, senza responsabili né governi
a pilotarla, si risolleva dalle sue disgrazie nel 2020 con la crisi sanitaria e
economica. Da inizio anno, il suo corso è schizzato del 170% e si avvicina ai
suoi livelli record: 16.000 euro e 19.333 dollari lunedì 7 dicembre 2020. Va sulle
montagne russe, non per la prima volta. Il 15 dicembre 2017 aveva superato i
16.000 euro per crollare lanno dopo a 2.987. Di che raffreddare gli ardori
degli investitori». «Ma la finanza tradizionale considera ormai questa moneta
molto seriamente e comincia a mettervi i risparmi. Nella fiammata del 2017,
gran parte degli amatori del bitcoin era nella cerchia ristretta dei tifosi del
codice binario e dei patiti del casinò. Oggi non è più così. Nellottobre 2020,
la piattaforma di pagamenti Paypal ha aperto i suoi portafogli elettronici al
pagamento in bitcoin e 26 milioni di attività commerciali affiliate alla
piattaforma americana li accettano» (P. Escande, Le bitcoin senvole et se
notabilise, in «Le Monde», 8 dicembre 2020, on line). «Pier Thiel è un
imprenditore e investitore. Ha avviato PayPal nel 1998, lo ha diretto come CEO
e quotato in Borsa nel 2002, dando avvio a una nuova era di commercio online sicuro
e veloce. Nel 2004 ha fatto il primo investimento esterno in Facebook, in cui
ricopre la funzione di direttore. Nello stesso anno ha lanciato Palantir
Technologies» (Thiel, cit. p. 229). Un imprenditore e investitore davvero singolare.
In attesa del luccicante “quantum computing” (Quantum
for quants. Wall Streets latest shiny new thing: quantum computing, in «The Economist
Today», 16 dicembre 2020, on line). Wall Street punta sulla
Tesla del singolaritariano Elon Musk, auto elettrica senza utili ma valorizzata
cinquecentottanta miliardi di dollari, sesta dietro i favolosi GAFA con un
rialzo di seicentotrenta per cento da gennaio. «Certo il suo valore di borsa è
drogato per due ragioni. Anzitutto, la liquidità iniettata dalle banche
centrali per stabilizzare il sistema finanziario contribuisce a gonfiare le
valorizzazioni. Tesla ne ha tratto 12 miliardi di dollari, la capitalizzazione
di Renault. Poi, lingresso in S&P 500 obbliga un gran numero di gestori di
attivi a includerla nei loro portafogli». Ma «secondo Patrick Pelata, ex
direttore di Renault, Tesla [come i GAFA, ndr]
“ha un vantaggio in software e rapporti con i clienti tale che i suoi svantaggi
in eccellenza industriale e qualità percepita diventano secondari”». «La Borsa
è forse esuberante, ma ha capito una cosa: i costruttori tradizionali non hanno
finito di penare» (S. Lauer, Tesla nest pas quune bulle speculative, in
«Le Monde», 15 dicembre 2020, on line).
In aggiunta, il «Giga-stabilimento Tesla a
Berlino, come Elon Musk dà la scossa al settore auto in Germania» (C. Boutelet,
in «Le Monde», “La lettre éco”, 4 dicembre 2020, on line). «Superato lo stupore,
lo choc culturale tra imprenditore sotto stress e management alla tedesca può
essere rude» (ivi). Sfida anche politica. «Orban tiene in ostaggio il Partito
popolare europeo (PPE), formazione conservatrice che ha nei suoi ranghi il
partito ungherese, peraltro sospeso venti mesi fa. Forse perché il patronato
tedesco, che ha ottime relazioni col regime ungherese, tiene a sua volta in
ostaggio la CDU di Angela Merkel, forza dominante nel PPE» (J.P. Stroobants, LUnion
europénne dans la “piège autocratique”, in «Le Monde», 28 novembre 2020, on
line). Ma Covid-19 ed Elon Musk ribaltano il tavolo, e anche il padronato
tedesco ha bisogno dellUE, non bastando più la “legge schiavista” di Viktor
Orban che dal dicembre 2018 «consente ai datori di lavoro di chiedere ai
loro dipendenti di svolgere fino a 400 ore di straordinario allanno e di
ritardarne il pagamento anche per tre anni» (Ungheria, entra in vigore la “legge
schiavitù”, in «la Repubblica», 20 dicembre 2018, on line). Ed ecco cadere il
veto ungaro-polacco al Recovery Fund UE.
Secondo Paolo Cerruti, dal 2015
vicepresidente Tesla e nel 2016 co-fondatore di Northvolt, azienda svedese di
batterie al litio per auto elettriche, «si può democratizzare lauto elettrica,
servono politiche di sostegno ed economie di scala. È un circolo virtuoso: la
strada è giusta, non si torna indietro. Che auto possiedo io? Nessuna, è uno
dei lussi della vita a Stoccolma» (G. Meoni, Auto elettrica pronta a
sfondare come gli smartphone 20 anni fa, in «Il Sole 24 ore», 13 dicembre
2020, p. 15). Il “lusso” è non asservirsi alla tecnologia, la strategia
NextGenerationEU nel mondo stravolto dallinterazione tra sovranismi e pandemia
Covid-19. Mezzo secolo fa in una vignetta il giornale satirico inglese «Punch» risolveva
la guerra tecnologica sullauto riportando in auge il cavallo, simbolo del
mondo non creato da noi, suoi sempre più precari ospiti, per di più tra noi sempre
più aggressivi. Ma «nel corso di questi ultimi tempi gli europei hanno sempre
più dimostrato di avere gli stessi interessi. Un grande antenato di Churchill
usava dire che linteresse non mente mai. Aggiungo che la retorica di molti
politici, invece, non smette mai di mentire» (S. Romano, Il senso
dellUnione Europea: solidarietà nei momenti più bui, in «Corriere della sera»,
20 dicembre 2020, p. 21). «The
Economist» ricorda che «la decenza ripaga negli affari come nella vita»
e che «uno dei tratti più importanti della leadership» «è la volontà di
ascolto» (Bartebly. Fair play, 12-18 dicembre 2020, on line).
Ascoltare, capire e agire con decenza è la
chiave di volta del futuro. In UE, per cominciare.
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