«Finché il
virus non verrà eliminato, una sola cosa certa si può dire sulla ripresa: sarà
metamorfosi» (How to feel better. Some economies are bouncing back. But recoveries can easily go wrong, in «The Economist», “This Week”, 11 luglio 2020).
In Métamorphoses (Paris, Bibliothèque Rivages, 2020), Emanuele
Coccia ci ricorda che le piante «fanno della materia e dello spazio che ci
circondano un mondo: sono responsabili (con oceani e batteri) dellossigenazione
dellatmosfera e soprattutto della captazione e disponibilità per ogni essere
vivente di luce solare, fonte principale denergia sul pianeta». «Solo riconoscendo
che gli esseri viventi dogni specie vivono ununica vita si può fondare una
politica planetaria e ecologica. Solo riconoscendo che la vita che ci anima e
attraversa è la stessa che anima e attraversa un dente di leone, un uccello del
paradiso, ma anche funghi, batteri o virus che tanti morti hanno provocato,
possiamo mutare il nostro sguardo, la nostra attitudine e le nostre azioni rispetto
al pianeta» (cit. in “Nous sommes tous une seule et même vie”, in «Le Monde», 7 agosto 2020,
p. 26). Co-esistenza quotidiana, banale (dal francese banal, “appartenente
al signore”, poi “comune a tutto il villaggio”; di qui il significato moderno;
derivato di ban, “bando”: Treccani).
Metamorfosi di coloro che «sono nella società, ma non fanno più società».
«La rivendicazione di libertà, qui intesa come distacco dalla collettività, ignora
la civiltà richiesta dalle autorità sanitarie, e rivela disimpegno morale. Il
legame sociale si frammenta in un mosaico di individui che perseguono il proprio
interesse nellindifferenza generale. “Insieme” è solo un termine di
circostanza per dire che si condivide unoccasione di interessi privati» (D. Le
Breton, “Ensemble” est devenu un terme de circonstance, in «Le Monde», 7
agosto 2020, p. 28). La discoteca, per dire, e il neoliberista “insieme”
di libero mercato imposto dalla scuola economica di Chicago con il golpe di Pinochet in Cile. Il mercato non di Adam
Smith, filosofo morale, ma ispirato a Friedrich von Hayek, sociologo-economista
austriaco naturalizzato britannico, padre putativo della più grave crisi del mondo
globale, ora anche sanitaria e pandemica Covid-19, per idiozia e ignoranza
politica di leader mondiali incuranti dei diritti umani dichiarati solennemente
dallassemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948.
La metamorfosi prevista da «The
Economist» è necessaria per capire e rispettare tutte le interazioni e
interdipendenze che ci fanno vivere, nel nostro quotidiano pubblico e privato.
«Grazie al cielo! La riunione dei capi di governo dellUE non ha partorito
un topolino. Il piano di rilancio deciso è un passo avanti politico e
istituzionale molto importante. Deve molto alla svolta di Angela Merkel».
«Questaccordo non è affatto la fine della storia, ma è vero che segna linizio
di una nuova fase. Se costituisce di fatto una rottura con lo stretto
inter-statalismo finora prevalso in UE e apre la via a una mutualizzazione
parziale e limitata dei debiti, perciò a un certo grado di solidarietà, resta
iscritto nel prolungamento dellordine neo-liberale che inaugurò lAtto unico
del 1986. Sta a noi fare sì che non finisca col confermarlo» (P. Khalfa et al.,
Union européenne: le prolongement sans fin de lordre néolibéral, in «Le
Monde», 7 agosto 2020, p. 28).
Recovery Fund nasce dalla trincea italiana contro Covid-19 di forze valorose,
sacrificate da decenni. «Se prendiamo come punto di riferimento la Francia,
tanto per dare degli ordini di grandezza, la situazione è questa: da noi
mancano quasi 1,9 milioni di occupati nei servizi pubblici, nellistruzione,
nella sanità e nellassistenza sociale (settore pubblico, ma anche privato e
non profit); 250.000 occupati nei servizi finanziari e assicurativi, 250 mila
nei settori della informazione e della comunicazione, 225 mila nelle attività
professionali, tecniche e scientifiche. Nel Paese dellarte e della cultura,
rispetto alla Francia abbiamo poi quasi 200 mila occupati in meno.
Unassurdità. Nellimmaginario collettivo, i posti di lavoro sono
principalmente associati alle assunzioni da parte dellindustria. È una
percezione falsa, la manifattura italiana offre molto più lavoro di quella
francese, anche agli stessi giovani. Latrofia riguarda il terziario. Senza
unazione mirata sui colli di bottiglia che riguardano questo settore (dove,
per inciso, potrebbero trovare lavoro moltissime donne) il tasso di occupazione
italiano continuerà a restare il più basso dEuropa. Teniamo presente che la
crescita bassa o nulla (ora negativa) su cui tanto si discute non è solo una
questione di produttività, ma anche di produttori. LItalia “spreca” intorno al
15% della popolazione adulta, lasciandola a casa senza reddito, rendendo più
vulnerabili le famiglie» (M. Ferrera, Leccezione italiana, in «Corriere
della sera», 7 agosto 20, p. 26). “Insieme” non è solo per dire. Metamorfosi. Al volger del millennio un nostro grande gruppo
bancario si trasformò facendo duna debolezza una leva di sviluppo. È la necessaria
muta politica nostra e UE per tenere la rotta dei nostri interessi e diritti-doveri
nellanarchico mercato globale. «Necessàrio agg. e s. m., dal
lat. necessarius, der. di necesse, agg. neutro, comp. di ne
e cedĕre, propr. “da cui non cè modo di ritirarsi”» e «polìtico
agg. dal lat. politĭcus, gr. πολιτικός,
der. di πολίτης “cittadino”» (Treccani). Diritti-doveri
universali e interessi che con lUE, dopo decenni, possiamo affermare in un
mondo in globale conflitto politico, sociale, etnico, razziale, economico,
commerciale, ambientale. È la nostra metamorfosi di
cittadini di fatto del mondo che nella pandemia Covid-19 abbiamo ignorato
il nostro dovere-diritto di prevenirla
e arginarla nel mondo, pur allertati da Organizzazione Mondiale della Sanità e
Banca Mondiale dopo la prima comparsa anni fa, senza pandemia per la rapida
morte dei contagiati, unica “immunità di gregge”. Il sogno tossico neoliberista
– soldi anzitutto – con Covid-19 ridiventa lincubo dei campi di sterminio
dogni tempo, il rendimento crocevia tra vita e morte. Gli “uomini forti” del
mondo con le forze dellordine creano disordine, uccidono per imporsi, ma
Covid-19 li incrimina.
La
metamorfosi necessaria è federale in UE e culturale nell“eccezione” italiana in
una “normalità” europea di Stati di diritto più solidi, mentre la nostra
industria è un gatto che si arrampica sui mercati internazionali, prima di
Covid-19 già in guerra commerciale dell“uomo forte” Trump, negazionista
di Covid-19, che lo incrimina. Nella ricca e globale Lombardia abbiamo pagato un
prezzo molto alto per tanta immaturità politica in cui «i servizi pubblici e di
“Welfare” appaiono particolarmente critici» con «in via di ipotesi, almeno due
scenari di riferimento: la “società a somma zero” e il “dilemma dei prigionieri”.
Entrambi indicano limportanza, determinante per il nostro futuro, del sistema
di valori e di obblighi reciproci in cui la nostra società si riconosce» (G.
Gario, La transizione in Lombardia, Milano, Angeli, 1983, pp. 171e 173).
Covid-19 ne svela lenorme deficit. «“Così ci mandano al massacro!”. Noi, e i
pazienti. Quando uno dei primari dellospedale Pesenti Fenaroli di Alzano
Lombardo urla questa frase gettando i fogli sul tavolo, nessuno dei presenti
alla riunione, convocata durgenza al Dipartimento della Sanità pubblica di
Seriate, ha il coraggio di incrociare il suo sguardo. Sono tutti daccordo» (M.
Imarisio-S. Ravizza-F. Sarzanini, Come nasce unepidemia, Milano, Il
Corriere della Sera, 2020, p. 45).
In
Italia è pluridecennale il «crescente degrado», «favorito prima
dal terrorismo, poi dalla politica reaganiana degli anni Ottanta e dalla crisi
della sinistra, del principio di legalità e dello Stato di diritto, mai
affermatosi completamente nel nostro paese» (N. Tranfaglia, Mafia, politica
e affari. 1943-91, Roma-Bari, Laterza, 1992, p. XXX) tantomeno nella cosiddetta seconda
repubblica. «LItalia non ha mai avuto un normale ricambio di governo e neanche
il 1994 può essere considerato tale» perché «la nuova classe politica fu
essenzialmente lespressione diretta di una componente vitale del vecchio
blocco che da ultimo la DC aveva fatalmente negletto, la piccola e media
impresa». «Il ruolo integratore del clientelismo fu invece usurpato da
televisione e consumismo, espressioni universali della società italiana
contemporanea», nella «protratta lotta di potere che in quasi tutto il suo
corso fu gestita da potenti interessi occulti che avevano molto da perdere da
ogni ridefinizione di regole e pratiche» (Introduction: the new Italian
Republic, a cura di S. Gundle e S. Parker, in The New Italian Republic. From the Fall of the Berlin Wall to Berlusconi, London, Routledge,
1996, pp. 14 e 15).
Il
neoliberismo ha galvanizzato i nostri potenti interessi occulti fino a
spingerci «alla ricerca di un orientamento nel labirinto tributario», come
titola la recensione di Sabino Cassese di due nuovi studi («Il Sole 24 ore»,
“Domenica”, 9 agosto 2020, p. VII). «Il primo, di Chiara Bergonzini e Giovanni
Luchena (Le tasse non sono per tutti, Milano, Angeli, 2020), ha per
oggetto lerosione fiscale: esenzioni, detrazioni, crediti di imposta,
differimenti di imposta». «Sono intorno a 700 e hanno un costo valutato in
circa 130 miliardi annui. In questo labirinto gli autori conducono il lettore
spiegando che si tratta di misure di finanza funzionale (ad esempio, sviluppare
una regione), ma spesso sono il frutto di negoziazioni tra governo e gruppi di
pressione. Consistono in deroghe che confliggono con il divieto europeo di
aiuti di Stato e con le regole della concorrenza. Il meccanismo del “pagamento
delle imposte a trattativa privata” viene ora sfruttato da multinazionali che
si valgono del tax ruling negoziato per arbitraggi fiscali che stanno
dando luogo a reazioni sempre più forti di organismi sovranazionali. Il libro
di Alberto Brambilla (Le scomode verità su tasse, pensioni, sanità e
lavoro, Milano, Solferino, 2020) spazia su una tematica più ampia:
protezione sociale, sanità, assistenza, fisco. Rovescia limmagine dellItalia
che hanno gli italiani: stiamo molto meglio di gran parte del mondo; le
diseguaglianze e la povertà ci sono, ma sono limitate e vengono sopravvalutate
da una classe politica che si serve della denuncia per aumentare i consensi.
Segnala che gli squilibri vengono dalla assistenza, a carico della fiscalità
generale, non dalle pensioni che sono (in parte) “supportate” dai contributi
sociali». «Indica le vere carenze nel lavoro e nellistruzione: la percentuale
di occupati è bassa e la povertà educativa è la principale causa dei mali del
Paese. Il debito ha un costo per anno più alto della spesa per scuola,
università e ricerca. Anche nel libro di Brambilla emerge il tema della
erosione, insieme con quello della evasione fiscale. Quasi la metà della
popolazione non paga imposte dirette. Un quarto dei contribuenti paga quasi
l80 per cento dellIrpef. Le cause di tutto questo sono elezioni continue,
parcellizzazione delle amministrazioni, eccesso di leggi».
È laltra
faccia dell“eccezione italiana”. Abbiamo non due pesi e due misure, ma ben due
bilance (e, dicono, due Covid-19, uno clinicamente morto, laltro vivo in
discoteca). «I rimedi sono maggiore partecipazione politica e “acculturazione
dei cittadini”» (ibid.).
In
questa nostra metamorfosi, «generatività (che è intessuta di cooperazione, fiducia,
solidarietà), relazioni e innovazione sono dunque i tre ingredienti chiave a
cui dobbiamo guardare per valutare la qualità dei progetti di ripresa. Processi
politici partecipativi, cittadinanza attiva e una nuova generazione di imprese
ibride, capaci di coniugare creazione di valore economico, dignità del lavoro e
sostenibilità ambientale sono ingredienti fondamentali per la ripartenza che
vogliamo. Non si tratta di principi ideali astratti perché i progetti che ci
portano concretamente verso questo orizzonte sono già in larghissima parte
elaborati» (L. Becchetti, Antidolorifico, in «Avvenire», 9 agosto 2020,
p. 2).
Covid-19
svela anche il doppio gioco di sovranismo e rigorismo, apparenti antagonisti ma
di fatto entrambi militi del neoliberismo globale contro il «piano UE: il Nord,
“frugale”, promuove solidarietà verso il Sud consumatore e poco efficace.
Errore madornale, perché si trascura il vero problema. La realtà è che le modalità
funzionali dellUE, impedendo larmonizzazione verso lalto delle regole
sociali e fiscali, vieta una convergenza vera delle economie; anche leuro è
costruito dallorigine in modo incompleto. Una moneta unica non si può
costruire senza una legislazione pienamente armonizzata. Senza, è la legge
della giungla, nel nostro caso il dumping fiscale e sociale» (Khalfa et al., Union
européenne, cit., p. 28). Dumping neoliberista.
La
metamorfosi UE è necessaria per superare il dumping fiscale dellOlanda (sede
legale di Mediaset) che cerca il consenso interno gettando economicamente a
mare chi “non è dei nostri” (il sud europeo: noi, spagnoli, greci), a pro di
multinazionali che lUE da tempo vuol tassare sul fatturato europeo; e per superare
il dumping sociale dei sovranisti, nostri e altrui, che cercano il consenso gettando
a mare e basta chi “non è dei nostri” (il sud mediterraneo). Metamorfosi
necessaria nel mondo, dove da una parte si combatte la pandemia con sanità,
ricerca, istruzione (le nostre “anomalie” storiche) perché siamo tutti a
rischio; e dallaltra il rischio pandemico è unopportunità per fare soldi e, se
non lo si può negare, vendere rimedi miracolosi anche politici e sempre più
droga, anche social, apparentemente gratuita perché al mercato neoliberista il
prezzo è la vita.
Il futuro
inscritto nellattuale metamorfosi è evidente. Non ancora banale. Tutto sta nel
realizzarlo, con lapertura e serietà proprie dei bambini, sostituendolo alla
banalità del male attuale. Fondamentale il consiglio di Ken Fisher,
presidente di Fisher Investments Worldwide: «Per investire con successo,
prestate attenzione ai “seguaci” dei dati stessi, non solamente ai numeri.
Indagate i fatti reali che loro invece scartano». «Non seguite il loro esempio,
prestate attenzione ai fattori che loro scartano» (Per investire i dati non
bastano, in «Il Sole 24 ore», 13 settembre 2020, p. 10).
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