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Edipo re in maschera

di Diana Perego
  Edipo re
Data di pubblicazione su web 16/12/2019  

Mettere in scena Edipo re implica una scelta coraggiosa. Significa confrontarsi non solo con uno dei drammi antichi più conosciuti al mondo ma anche con l’immaginario comune del teatro greco. La tragedia di Sofocle suscita ancora oggi un sacro rispetto, oltre a destare un certo sospetto legato alla “deriva” psicanalitica che ne è sorta.

I registi si trovano quindi a un bivio: riproporre il testo e la drammaturgia sofoclea originali o rivisitare in chiave moderna il capolavoro classico. La via maggiormente perseguita negli ultimi anni è stata la seconda. Si pensi al recente Edipo re del regista Andrea Barocco recensito su questo magazine. La scelta è dovuta in parte alla difficoltà dei registi che, non supportati da un drammaturgo competente, talvolta semplificano o persino fraintendono il testo sofocleo (letto in traduzione) anche nel significato più profondo.

Lo spettacolo Edipo re andato in scena al Teatro di S. Lorenzo di Milano dal 10 al 14 dicembre con la regia di Christian Poggioni e la drammaturgia di Elisabetta Matelli è l’esito felice di una scelta doppiamente coraggiosa. La volontà di riproporre in modo fedele il dramma greco nella sua interezza e nella sua arcaicità è in qualche modo “trasgressiva”.

L’impiego di soli tre attori, cui si aggiunge il corifeo, e l’utilizzo delle maschere sono il risultato di uno studio filologico del testo originale. Questa drammaturgia arcaica caratterizza profondamente lo spettacolo che ha un’atmosfera misteriosa, a tratti inquietante, in linea con la ricerca di Edipo della propria identità.



Un momento dello spettacolo
@ Paolo Zunino

Gli interpreti assumono movenze solenni, recitano in maniera enfatica, urlano e piangono in modo straziante. Particolarmente coinvolgente la rhesis angeliké in cui il messaggero riferisce il suicidio di Giocasta e l’accecamento di Edipo. Eleos e phobos sono trasmesse al pubblico efficacemente.

Le maschere con i capelli posticci, realizzate da Zorba Officine Creative, si basano sulle pitture vascolari greche. La fisionomia nascosta degli attori è compensata dalla voce forte e dalla dizione scandita e ritmata dei tre bravi interpreti: Simone Mauri, Giulia Quercioli, Stefano Rovelli che creano un “linguaggio figurale”. La scenografia di Dino Sera è limitata a tre luminosi oggetti di scena: il trono di Tebe, il disco solare e una sorta di tripode allusivo dei vaticini che sconvolgono le esistenze dei personaggi.

Uno spettacolo asciutto in un crescendo di drammaticità, cui contribuiscono anche le musiche originali di Irina Solinas. Nel finale Edipo che finalmente “ha visto” (oida) la verità accecante della sua identità si dirige claudicante (oidan-pus) fuori dalla città. Agnizione (ἁναγνώρισις) e rovesciamento della sorte (περιπέτεια) si sono compiuti. Si conclude così “la tragedia perfetta” stando ad Aristotele (Poetica, 1452b). Il pubblico applaude commosso.



Edipo re
cast cast & credits
 


Un momento dello spettacolo visto l’11 dicembre 2019 al Teatro S. Lorenzo di Milano

@ Paolo Zunino



 
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