«Il nostro simbolo è lape
operaia, che deriva dalla nostra storia industriale. Oggi leconomia è
cambiata, ma siamo una città in pieno sviluppo. Inoltre Manchester è sempre più
multiculturale e qui insegniamo la tolleranza. Siamo quindi molto contenti di
ospitare il festival folk». È stato il sindaco (Lord Mayor) Abid
Latif Chohan, originario del Punjab, a dare il benvenuto ai delegati dellEnglish Folk Expo, un organismo di
operatori culturali che ogni anno si riunisce a Manchester in sinergia con il Manchester Folk Festival, rassegna
aperta al pubblico. I delegati dellExpo hanno comunque la possibilità di
partecipare anche a concerti collaterali dove scoprire artisti emergenti.
I giovani. Partiamo proprio da questi,
anche se in alcuni casi ci troviamo di fronte ad artisti che hanno già ottenuto
riconoscimenti importanti. Ad esempio, la Showcase Scotland Expo ha presentato quattro realtà, tra cui Brìghde
Chaimbeul, arrivata sullonda
della vittoria nella categoria Horizon ai Bbc Folk Awards. Unartista
coraggiosa che si presenta da sola con la bagpipe
presentando un recupero prezioso dei suoni della propria terra. Citiamo anche i
Talisk, nominati gruppo scozzese
dellanno nel 2017. Un trio caratterizzato da un virtuosismo che vuole
catturare lascoltatore, un po troppo basato su dinamiche forti rispetto a
sfumature melodico-armoniche. Brìghde Chaimbeul @ Foto ufficiale dal programma del festival
La mattinata curata dallEnglish Folk Dance and Song Society,
che sovvenziona progetti specifici di supporto ai musicisti, è iniziata con un
artista straordinario. Thom Ashworth è cantante e bassista: con il suo
basso acustico accompagna canzoni originali e tradizionali con classe. Voce
baritonale di grande fascino, può ambire a traguardi importanti se ben
supportato da una produzione dal vivo e da una buona distribuzione
discografica. Anche la giovane violinista Nicola Beazley ha convinto per
la sua proposta di abbinare il suono degli archi folk a una banda di ottoni,
una prassi tipica del Nord dellInghilterra. Brani interamente strumentali tra
originali e della tradizione sono eseguiti con freschezza e competenza. Altri
giovani sono stati protagonisti al Late
Night Bar, i concerti a tarda sera organizzati nel ristorante del centro
polivalente Home. Citiamo per tutti Amy May Ellis. La giovane
cantautrice con voce e ukulele ha presentato quattro brani in uno stile
acustico con suoni essenziali ma efficaci e con un canto che parte a volume
basso per poi raggiungerne uno alto e dalla frequenza perfetta. Già sostenuta
dalletichetta Rough Trade per il suo primo Ep, non ci stupiremmo di trovarla
nel giro di qualche anno sul Main Stage di un festival importante.
I big. Ci piace chiamarli così perché sono
molto conosciuti oltremanica, non necessariamente in ambito folk. La presenza
femminile in questo caso è stata preponderante. Partiamo da colei che, secondo
formule abusate, potrebbe considerarsi lerede di Billy Bragg. Grace
Petrie, cantautrice di Leicester, è una forza della natura; si definisce
artista di protesta e considera il suo tour un modo per mandare a casa i
conservatori. Sa come coinvolgere il pubblico sia con le parole con cui
introduce i brani sia, e specialmente, con la musica. Armata della sola
chitarra, presenta canzoni piene di ritmo e di grande qualità, con la melodia
che arriva immediatamente a chi ascolta.
Completamente differente come
stile, ma altrettanto efficace nella realizzazione della sua proposta, è Kate
Rusby. Protagonista di un set affascinante, ha dimostrato le grandi doti di
scrittura della folksinger ascoltata
da noi la prima volta ai Bbc Folk
Awards del 2006. Da allora la sua fama si è consolidata grazie alla
sostanza del materiale che ha scritto in questo lasso di tempo. La voce,
accompagnata da un solido quartetto di musicisti, è laltro punto di forza. Le
canzoni, a partire da quelle dellultimo disco Philosophers, Poets &
Kings, mostrano al meglio come la tradizione venga incanalata in una
contemporaneità di livello eccellente.
Citiamo con piacere anche due
progetti dove la musica si sposa a testi scritti per accompagnare la narrazione
alle note: quello di Rowan Rheingans, chiamato Dispatched on the Red
Dress, è la storia della nonna nella Germania degli anni 40. Vicende
personali e collettive si intrecciano in uno spettacolo raffinato e dai momenti
musicali di eccellenza. Rowan, che suona violino, viola, banjo e chitarra,
talvolta usa una base per supportare il testo recitato. Laltro progetto, Inversion, curato da Belinda OHooley,
è un ritorno alle origini irlandesi del padre scomparso due anni fa. Belinda ha
eseguito musica per pianoforte solo, tranne che in due brani in cui ha anche
recitato versi, e in uno affidato alla sola voce. Le atmosfere popolari sono
state trasformate con un linguaggio classico eseguite con unottima tecnica
evidenziando la cantabilità.
Kathryn Roberts & Sean Lakeman @ Foto ufficiale dal programma del festival
Concludiamo la sezione big con la
coppia nella vita e nellarte formata da Kathryn Roberts e Sean
Lakeman. Il duo ha presentato un programma ben bilanciato fra brani tradizionali,
originali e cover. Il materiale proprio è costruito con gusto ed eseguito con
maestria, con la chitarra di Lakeman che colpisce per la cantabilità nelle
corde basse e per la vocazione al ritmo. Roberts canta con autorevolezza nel
suo registro medio. Vario anche il loro stile con momenti legati ai linguaggi
popolari e altri con il gusto del vaudeville.
Bbc Folk Awards. La serata non faceva parte
del festival, ma ne è stato il giusto prologo. La cerimonia annuale di consegna
dei riconoscimenti si è tenuta alla Brigdewater Hall ed è stata presentata come
dabitudine da Mike Harding, conduttore su Bbc Radio 2 di un suo programma dedicato al folk. Rispetto alle
tre edizioni precedenti ( 2006, 2015 e 2016) alle quali abbiamo assistito, è
parsa unedizione sottotono, anche se la buona musica non è mancata. Guardando
al gruppo degli artisti nominati e i vincitori, stavolta abbiamo notato la
tendenza ad andare oltre i confini isolani. Sechou Keita infatti si è
imposto come musicista dellanno e come componente del miglior duo insieme alla
gallese Catrin Finch. Originario del Senegal (quindi non di un paese
anglofono), con la sua kora si è saputo integrare al meglio nella musica folk
inglese trasportando suoni che si sono accompagnati senza sforzo apparente con
larpa di Finch. Un brano strumentale eseguito durante la serata lo ha
dimostrato al meglio. I premi alla carriera Lifetime Achievement Awards sono andati agli irlandesi Dervish, che hanno chiuso la serata, e
a Wizz Jones. È stato lottantenne chitarrista e cantautore laltra star
della serata: il suo stile strumentale, ispirato dal blues e accompagnato nella
sua storia musicale a quelli di John Renbourn e Bert Jansch, ha
testimoniato la grande sostanza del folk acustico inglese, una scuola che è
punto di riferimento imprescindibile per le generazioni future.
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