Nella prima manifestazione pubblica di Gesù il
vino migliore venne servito a banchetto di nozze inoltrato. Laicamente, un
progresso tecnico (vino migliore) e umano (per tutti).
Nel 1960 lo storico Carlo Maria Cipolla
raccontava le nozze globali: «una delle principali conseguenze della
Rivoluzione Industriale è stata la riduzione del costo e laumento della
velocità dei trasporti. Le distanze si sono ridotte ad un ritmo stupefacente.
Giorno per giorno il mondo sembra diventare sempre più piccolo e società che da
millenni si ignoravano praticamente a vicenda si trovano allimprovviso a
contatto – o in conflitto. Nel nostro modo di agire, sia nel campo politico che
in quello economico, sia nel settore dellorganizzazione sanitaria che in
quello della strategia militare si impone un nuovo punto di vista. Nel passato
luomo ha dovuto abbandonare il punto di vista cittadino e regionale per
acquisirne uno nazionale. Oggi dobbiamo uniformare noi stessi e la nostra
maniera di pensare ad un punto di vista globale» (Uomini, tecniche, economie, Milano, Feltrinelli 19904,
p. 5).
«Non sappiamo che cosa sia la felicità umana, ma
sappiamo che cosa non è. Sappiamo che la felicità umana non può prosperare dove
dominano lintolleranza e la brutalità. Non cè nulla di più pericoloso del
sapere tecnico quando non è accompagnato dal rispetto per la vita umana e per
valori umani». «Mentre insegniamo le tecniche, dobbiamo insegnare anche il
rispetto per la dignità e il valore e il carattere sacro della personalità
umana. Se non vogliamo che la fine sia peggiore dellinizio è necessario
intraprendere unazione urgente». E cita «Platone (Eutidemo, IX): “La ricchezza non è un valore in sé; se sua guida è
lignoranza, la ricchezza è un male ancor più del suo contrario, in quanto più
potenti sono gli strumenti che mette a disposizione della sua cattiva guida”»
(ivi, pp. 141-142).
Nirmal Mulye, «padrone della piccola
società americana Nostrum, ha portato il suo medicinale di punta da 474 a 2.400
dollari il flacone, di colpo più 400% per un antibiotico in commercio da oltre
sessantanni. Non è il primo». «I politici condannano e i rialzi aumentano, al
contrario che in Europa, in USA i prezzi sono liberi. Li regola il mercato
nella sua saggezza. Ma non lo fa. Ogni medicinale nuovo è più caro e di colpo
ogni concorrente si allinea». «Nel mondo lAmerica è divenuta leldorado dei
laboratori, che vi portano la ricerca. Questo profitto costa caro. Le spese USA
per la salute sono quasi il doppio (in percentuale sul prodotto interno lordo)
che in Europa, senza effetti osservabili sulla salute dei cittadini americani,
ma sono il propellente che valorizza in borsa i giganti del settore. In altre
parole, i pazienti finanziano azionisti e intermediari finanziari di questi
grandi gruppi, in sostanza banche e fondi di investimento» (P. Escande, De
la cupidité en pillules ou en sirop, in «Le Monde», “Éco & Entreprise”,
14 settembre 2018, p. 1). Le nozze a Cana, il banchetto dal ricco Epulone.
«The Economist» conferma. «La fetta di prodotto
interno lordo del mondo ricco che va al capitale è aumentata del 4% dal 1975,
trasferendo circa 2.000 miliardi di $ di reddito globale annuo dalle buste paga
alle tasche degli investitori. Poiché la competizione declina in molti mercati,
il business è sempre più capace di estrarre rendita dalleconomia». «Alla fine
i profitti finiscono nelle tasche degli azionisti come dividendi e riacquisti
azionari». «Dato che il mercato del lavoro continua a essere polarizzato tra i
redditi più alti e tutti gli altri, le tasse sul reddito dovrebbero essere
molto basse o negative per i redditi più bassi». «Riscrivere le norme significa
superare la resistenza degli elettori scettici e sfidare i rapaci interessi
particolari. È un lavoro duro. Ma il risultato giustifica del tutto lo
scontro». «Una riforma fiscale di fondo può rilanciare lo sviluppo e produrre
equità sociale – quale che sia la quota di prodotto interno lordo prelevata con
le tasse. Fortunatamente, i principi sui quali i paesi ricchi possono
progettare un buon sistema sono chiari: le tasse devono colpire le rendite,
essere di stimolo e difficili da evadere» (Stuck in the past, 11 agosto 2018, p. 9). LUE ci sta provando.
«I prossimi giorni saranno decisivi per la tassa
digitale voluta da Emmanuel Macron. Il presidente e il suo ministro
delleconomia, Bruno Le Maire, riusciranno infine, dopo dodici mesi di
lobbying, a vincere le reticenze dei loro partner europei, a cominciare da
Berlino? Macron ne ha fatto una priorità politica a Bruxelles e conta di
venirne a capo prima della fase finale e decisiva delle elezioni europee nella
primavera 2019. Ma in materia fiscale è richiesta lunanimità nel Consiglio
degli stati membri. E quanto più si avvicinano le elezioni europee, tanto più
le posizioni si radicalizzano». «Soprattutto dopo le rivelazioni, mercoledì 5
settembre, del settimanale «Bild» su una nota del ministero delle finanze
tedesco che denuncia una tassa “non produttiva”». «Il ministro Le Maire ha
riassunto la questione il giorno stesso su LCI: “Entro gennaio 2019 dobbiamo
aver deciso sullargomento. Se non siamo in grado di ristabilire leguaglianza
fiscale e tassare i giganti del digitale, lo pagheremo nelle urne”». «Versano
in media solo tra 8,5 e 10,1% dei profitti in UE, mentre è tra 20,9 e 23,2% per
le imprese tradizionali». «La tassa digitale è tanto più complicata in quanto
il governo tedesco, almeno la sua ala conservatrice CDU-CSU, ha poco interesse
a fare un “regalo” a Macron a otto mesi dalle elezioni europee. Il francese non
ha forse dichiarato di essere il primo avversario dellungherese Viktor
Orbán, tuttora membro del PPE, la famiglia politica di Merkel a Bruxelles?»
(C. Ducourtieux, LEurope bute sur la taxe
des géants du numérique, in «Le
Monde», “Éco & Entreprise”, 8 settembre 2018,
p. 4).
In effetti dal 6 settembre il governo tedesco è
in confusione «dopo unintervista del conservatore bavarese Horst Seehofer
(CSU), ministro dellinterno, al quotidiano «Rheinische Post». Sui fatti di
Chemnitz, ha dichiarato “comprensione” per
la “collera” dei manifestanti dopo la morte di Daniel Hillig, di cui
sono sospettati tre richiedenti asilo. “Se non fossi ministro, sarei sceso con
loro in strada come cittadino”, assicura Seehofer, prima di aggiungere: “La
questione migratoria è la madre di tutti i problemi politici del paese”» (T.
Wieder, Lombre de lAfd sur la droite allemande, in «Le Monde», 8
settembre 2018, p. 2). La
giustizia fiscale cede al populismo, «fattore centrale nello sviluppo del
neoliberismo negli anni 70 e 80. Perciò si può capire che un analogo
populismo in mano alla estrema destra possa far parte della struttura
neoliberale stessa» (O. Worth, Rethinking
Hegemony, London, Palgrave, 2018, p. 92). «Dopo dieci anni di stagnazione dei redditi e austerità
budgetaria, i più colpiti dalla crisi hanno abbandonato le élites gettandosi
nelle braccia di chi promette di ribaltare lordine stabilito. Il 2008 ha
seminato il dubbio sulla supremazia della democrazia liberale» (En attendant
la prochaine crise, in «Le Monde», 16-17 settembre 2018, p. 27). Democrazia e diritti umani UE sono fuori dal mercato, che vuole
controllo sociale a basso costo da populisti di strada armati per legittima
difesa.
«Pioniere dei mens studies americani, il sociologo Michael
Kimmel ha pubblicato in marzo Healing
from Hate. How Young Men Get Into – and Out Of – Violent Extremism (Berkeley, University of California Press, 2018). «È un fatto
che praticamente tutti coloro che danno prova di violenza sono giovani uomini,
siano essi estremisti di destra, fanatici anti-migranti, skinheads
antimusulmani o musulmani che si preparano alla jihad. È così evidente che non
cè bisogno di notarlo. E perciò non lo si nota». A Chemnitz, dove avrebbe
voluto sfilare il ministro Seehofer, «nella loro immensa maggioranza sono
uomini – spesso giovani. È questo a colpire nel vedere le foto dei manifestanti
neonazisti e di estrema destra attaccare polizia e contro-manifestanti, il 26 e
27 agosto» (F. Joignot, Une violence de jeunes hommes, in «Le Monde»,
“Le Monde des Idées”, 8 settembre 2018, p. 5). Ma Hans-Georg Maaßen, presidente del BfV (Ufficio
Federale di difesa della Costituzione Tedesca), nega le violenze e trova «un
sostegno di peso il 12 settembre nel ministro dellinterno, il conservatore
bavarese Horst Seehofer» e addirittura «eccessivo nellAfD [il populista
Alternative für Deutschland, ndr]». «Le
accuse contro di lui sono politiche», ha dichiarato il copresidente del partito
Alexander Gauland prima di rivelare, martedì, di aver avuto in gennaio
tre incontri con Maaßen. Rivelazioni imbarazzanti per il presidente del BfV un
mese dopo luscita di un libro che lo accusa di aver prodigato i suoi consigli
alla precedente presidente dellAfD, Frauke Petry, per evitare la
sorveglianza da parte del BfV da lui presieduto» (T. Wieder, Polémique autour du chef du reinsegnement allemand,
in «Le Monde», 14 settembre 2018, p. 4).
Costretto alle dimissioni, Maaßen è ora
vice-ministro di Seehofer. I due dimostrano con insolenza come «del potere si
può abusare; lesatta definizione di abuso
dipende dal contesto culturale e sociale, ma è intrinseco al comportamento
umano. Se labuso è sistematico – ripetuto e deliberato – bullismo sembra la
corretta definizione. Il bullismo può esserci in molti contesti, inclusi il
lavoro e la casa; è particolarmente probabile in gruppi sociali con precise
relazioni di potere e scarso controllo, come le forze armate, le prigioni e
anche le scuole». «Suscita particolare sdegno nel mondo scolastico dove il
problema è generale – può colpire ogni bambino – e i bambini non hanno i diritti
e la consapevolezza dei diritti che hanno gli adulti» (P.K. Smith-S. Sharp, School Bullying: Insights and Perspectives,
London, Routledge, 1994, p. 2). Alcuni
potenti ci vogliono tutti bambini, non evangelicamente innocenti, bensì senza
diritti e inconsapevoli di averli, vittime dei bulli e del loro (o)dio.
Nella caccia al migrante Seehofer, Maaßen,
Orbán, Salvini profilano unUE
allineata a Russia, Cina, USA senza fardelli di diritti umani e tasse. La
caccia è crimine nazionale e internazionale, ma anche frode di populisti
Epuloni a populisti di strada che si credono di spinta (V. Walt, The New
Face of Europe. Italys
far-right Matteo Salvini wants to remake the E.U., in «Time», 24 settembre 2018, p. 20). Il 60% degli italiani approva.
Seehofer pure. «La Germania sembra ben armata per la prossima recessione».
«Bundesbank stima che il debito pubblico “diminuisce e a fine anno dovrebbe
sfiorare il 60%”». «Linvecchiamento incita i tedeschi, ossessionati per pagare
le pensioni» (G.C., Entre la France et lAllemagne, un fossé problématique,
in «Les Echos», 28-29 settembre 2018, p. 4). Non solo. Per la Corte Costituzionale tedesca «la politica
monetaria è stata ed è lambito principale in cui deve esprimersi il Bundestag
prima che le decisioni europee possano avere effetto». «La partecipazione della
Germania ai fondi di stabilizzazione non può essere decisa dal solo governo. È indispensabile laccordo del Bundestag» (C.
Haguenau-Moizard, Démocratie européenne et démocratie nationale selon la
Cour Constitutionnelle allemande, in C. Haguenau-Moizard-C. Mestre, La démocratie dans lUnion Européenne,
Bruxelles, Bruylant, 2018, p. 219). Ciascun per sé. Nel 2019
allitaliano Draghi succederà un tedesco alla presidenza della Banca
Centrale Europea.
Intanto Brexit spariglia le carte. «Per
rilanciare lUnione sul piano democratico, diventa necessario pensare la
dis-Unione. Se non altro per garantire la sicurezza dellinsieme degli stati
che vi restano. Il lato positivo di questo ritiro è che risolve il rifiuto di
appartenere a unEuropa più politica». «Brexit è una soluzione migliore, in
termini di responsabilità politica, del bricolage di statuti particolari
negoziati in protocolli annessi al trattato, nella penombra dei corridoi delle
istituzioni europee. Si ricordi che le condizioni strappate da James Cameron
al Consiglio europeo del febbraio 2016 erano a svantaggio dellUnione. Si
doveva accettare di eliminare il principio di non discriminazione, cuore del
processo di integrazione, per evitare Brexit? In questottica, il ritiro può
invece essere analizzato come atto positivo di assunzione di responsabilità di
uno stato. Questa nuova realtà suppone di ritirare un coperto dalla tavola
comune, ma può essere intesa come mezzo di lasciare linsieme europeo se il
progetto politico non soddisfa più il popolo, o se il progetto politico
nazionale urta coi valori fondativi dellUnione. Sarà il modo di passare
davvero allEuropa politica, sviluppando ladesione popolare al progetto». «Un
mutamento così ampio va legato a un nuovo modo di raccontare lEuropa centrato
sui suoi valori, sul suo modello politico più che sulle virtù reali o supposte
del libero scambio». «La liberalizzazione del commercio va negoziata a partire
dalle norme dellUnione per garantire il rispetto della protezione ambientale e
sociale. LEuropa potrà allora fondarsi sul principio di sovranità solidal che lega gli stati tra loro
senza negare gli interessi nazionali, perfettamente legittimi anche se
divergenti» (F. Berrod, LUnion par la
souveraineté solidaire ou les limites de la démocratie exclusivement nationale,
in Haguenau-Moizard-Mestre, La démocratie dans lUnion Européenne, cit., pp.
80-81).
Progetto Cana, miracolo storico di matrimoni
nati da progressi tecnici che generano progressi anche umani, come a suo tempo
gli stati nazionali e ora lUE. Benedetta Brexit.
In tema di %, «che si consideri letà classica,
medievale, moderna o contemporanea, si rimane colpiti dal fatto che ogni paese
in ascesa ha la sua inevitabile percentuale σ di persone stupide. Tuttavia un
paese in ascesa ha anche una percentuale insolitamente alta di individui
intelligenti che cercano di tenere la frazione σ sotto controllo, e che, nello
stesso tempo, producono guadagni per se stessi e per gli altri membri della
comunità sufficienti a rendere il progresso una certezza. In un paese in
declino, la percentuale di individui stupidi è sempre uguale a σ; tuttavia,
nella restante popolazione, si nota, specialmente tra gli individui al potere,
unallarmante proliferazione di banditi con unalta percentuale di stupidità e,
fra quelli non al potere, una ugualmente allarmante crescita del numero degli
sprovveduti. Tale cambiamento nella composizione della popolazione dei non
stupidi, rafforza inevitabilmente il potere distruttivo della frazione σ degli stupidi e porta il Paese alla rovina» (C.M.
Cipolla, Allegro ma non troppo,
Bologna, il Mulino, 1988, pp. 76-77). Di fatto, la nostra nuova politica per i
migranti è concomitante con lomicidio di tre persone e il ferimento di una
quarta per la disputa su un posto auto; e col pestaggio a sangue di un
adolescente per rubargli cento euro, messo in rete dai due coetanei aggressori.
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