Pubblichiamo un
ricordo di Roberto Tessari valente studioso e docente universitario di Storia
dello Spettacolo, appena scomparso. Nato a Pinerolo nel 1943, è stato professore ordinario presso il DAMS dellUniversità di Torino. Ha insegnato
nelle Università di Pisa e di Cosenza. Ha tenuto cicli di lezioni e lezioni in
altre Università italiane e straniere (Lione, Francoforte, San Paolo, Rio de
Janeiro, Budapest, Atene). Nel 1990 è stato docente presso lIstituto
Statale di Storia del Teatro A.V. Lunaciarskij di Mosca. Nel 1975 lAccademia
delle Scienze di Torino gli ha conferito il Premio Bonavera per la Letteratura.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: La Commedia dellArte nel Seicento (1969), Commedia dellArte: la Maschera
e lOmbra (1981), Pinocchio. ‘Summa
atheologica di Carmelo Bene (1982), Teatro
italiano del Novecento. Fenomenologie e strutture 1906-1976 (1996), La drammaturgia da Eschilo a
Goldoni (1993), Teatro e spettacolo
nel Settecento (1995), Teatro e
antropologia (2004), Teatro e
avanguardie storiche. Traettorie delleresia
(2005). Ha diretto, con altri, la
rivista «Il castello di Elsinore».
Roberto Tessari è stato uno dei
massimi studiosi italiani del teatro. I suoi scritti comprendono lavori di
ampio respiro. Originali sono i suoi saggi sulla teatralità classica e sulla
sua tradizione. Ancora più numerosi gli interventi critici – in edizioni di
libri e riviste, pubblicate in Italia e in lingue straniere – sul teatro
moderno e contemporaneo.
Allievo
di Giovanni Getto, presso
lUniversità di Torino, ha composto i suoi primi studi senza mai subordinarsi alle
mode ricorrenti. Sorretto da una forte coscienza storica e da unattenzione
viva per lanalisi delle fonti, anche letterarie, Tessari ha scritto uno dei
libri capostipiti della nuova storia dello spettacolo: La Commedia dellArte
nel Seicento. «Industria» e «arte giocosa» della civiltà barocca (Firenze, Olschki,
1969).
Fu
quello linizio di un cammino che, come saggista e come docente, Tessari ha
percorso sempre più decisamente – e senza soggezione alcuna nei confronti dei
più anziani maestri – con le originali ricerche dedicate alla storia del teatro
e dello spettacolo. Come recita la quarta di copertina di un suo agile e
bellissimo libro didattico (Commedia dellArte: la Maschera e lOmbra, Milano, Mursia, 1981, ancora
oggi adottato in molte Università), lo studioso seppe cogliere, sulle scene del
XVI, XVII e XVIII secolo, «limmagine viva e contradittoria di un “fare teatro”
che, rifiutando il prevalere dellattenzione per il Testo, affronta senza
ingenuità lazzardo dello Spettacolo e dellEvento». Collaboratore di numerose
riviste italiane e straniere, Tessari non ha mai cessato di misurarsi con le
novità critiche e metodologiche emergenti nel panorama europeo, saggiando con
intelligenza, cultura e curiosità, quanto ci fosse di accettabile e di
discutibile in quel vasto campo.
Sul
piano didattico, le sue lezioni – che sempre accompagnava con un movimento
dolcissimo delle mani e una dizione perfetta – incantavano al di là dellutile
straordinario che studenti e professori potevano accogliere. Era, questo di
Roberto Tessari, il fascino della scrittura trasferito nelloralità. Quella
stessa che trasmetteva, anche con gli opportuni silenzi di dissenso e con lo
sguardo perplesso, nelle conversazioni seminariali e nelle discussioni dedicate
a questa o a quella corrente della ricerca accademica.
Umile
come un allievo di Socrate,
fantastico come un allievo di Platone,
apparteneva a un mondo lontano da quello in cui vivevamo. Un messaggero del
sapere.
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