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Ricordo di Roberto Tessari

di Siro Ferrone
  Roberto Tessari
Data di pubblicazione su web 22/10/2019  

Pubblichiamo un ricordo di Roberto Tessari valente studioso e docente universitario di Storia dello Spettacolo, appena scomparso. Nato a Pinerolo nel 1943, è stato professore ordinario presso il DAMS dell’Università di Torino. Ha insegnato nelle Università di Pisa e di Cosenza. Ha tenuto cicli di lezioni e lezioni in altre Università italiane e straniere (Lione, Francoforte, San Paolo, Rio de Janeiro, Budapest, Atene). Nel 1990 è stato docente presso l’Istituto Statale di Storia del Teatro A.V. Lunaciarskij di Mosca. Nel 1975 l’Accademia delle Scienze di Torino gli ha conferito il Premio Bonavera per la Letteratura. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: La Commedia dell’Arte nel Seicento (1969), Commedia dell’Arte: la Maschera e l’Ombra (1981), Pinocchio. ‘Summa atheologica’ di Carmelo Bene (1982), Teatro italiano del Novecento. Fenomenologie e strutture 1906-1976 (1996), La drammaturgia da Eschilo a Goldoni (1993), Teatro e spettacolo nel Settecento (1995), Teatro e antropologia (2004), Teatro e avanguardie storiche. Traettorie dell’eresia (2005). Ha diretto, con altri, la rivista «Il castello di Elsinore».     

 

Roberto Tessari è stato uno dei massimi studiosi italiani del teatro. I suoi scritti comprendono lavori di ampio respiro. Originali sono i suoi saggi sulla teatralità classica e sulla sua tradizione. Ancora più numerosi gli interventi critici – in edizioni di libri e riviste, pubblicate in Italia e in lingue straniere – sul teatro moderno e contemporaneo.

Allievo di Giovanni Getto, presso l’Università di Torino, ha composto i suoi primi studi senza mai subordinarsi alle mode ricorrenti. Sorretto da una forte coscienza storica e da un’attenzione viva per l’analisi delle fonti, anche letterarie, Tessari ha scritto uno dei libri capostipiti della nuova storia dello spettacolo: La Commedia dell’Arte nel Seicento. «Industria» e «arte giocosa» della civiltà barocca (Firenze, Olschki, 1969).

Fu quello l’inizio di un cammino che, come saggista e come docente, Tessari ha percorso sempre più decisamente – e senza soggezione alcuna nei confronti dei più anziani maestri – con le originali ricerche dedicate alla storia del teatro e dello spettacolo. Come recita la quarta di copertina di un suo agile e bellissimo libro didattico (Commedia dell’Arte: la Maschera e l’Ombra, Milano, Mursia, 1981, ancora oggi adottato in molte Università), lo studioso seppe cogliere, sulle scene del XVI, XVII e XVIII secolo, «l’immagine viva e contradittoria di un “fare teatro” che, rifiutando il prevalere dell’attenzione per il Testo, affronta senza ingenuità l’azzardo dello Spettacolo e dell’Evento». Collaboratore di numerose riviste italiane e straniere, Tessari non ha mai cessato di misurarsi con le novità critiche e metodologiche emergenti nel panorama europeo, saggiando con intelligenza, cultura e curiosità, quanto ci fosse di accettabile e di discutibile in quel vasto campo.

Sul piano didattico, le sue lezioni – che sempre accompagnava con un movimento dolcissimo delle mani e una dizione perfetta – incantavano al di là dell’utile straordinario che studenti e professori potevano accogliere. Era, questo di Roberto Tessari, il fascino della scrittura trasferito nell’oralità. Quella stessa che trasmetteva, anche con gli opportuni silenzi di dissenso e con lo sguardo perplesso, nelle conversazioni seminariali e nelle discussioni dedicate a questa o a quella corrente della ricerca accademica.

Umile come un allievo di Socrate, fantastico come un allievo di Platone, apparteneva a un mondo lontano da quello in cui vivevamo. Un messaggero del sapere.




 



 
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