Black HoleShamel Pitts Esperienza di arte performativa, Black Hole utilizza movimento, luci e arti visive non per un lavoro
scientifico sul fenomeno dei buchi neri, come il titolo potrebbe suggerire, ma per
creare unatmosfera di mistero verso ciò che essi contengono e possono
contenere. In altre parole: una sorta di
viaggio, unodissea performativa colorata e ipnotica, ma senza via duscita.
Spettacoli:
18 e 19 giugno
2019, ore 21.00, PARC Performing Arts Research Centre Firenze
Un momento dello spettacolo © Barak Aharon
Shamel Pitts
Artista performativo, danzatore e insegnante, Shamel Pitts ha studiato
alla Juilliard School ricevendo il Martha Hill Award per leccellenza nella
danza. Ha iniziato la sua carriera con BJM_Danse Montreal e Hells Kitchen
Dance di Mikhail Baryshnikov. Attualmente insegna alla Harvard University
e alla Julliard School e si esibisce con Sharon Eyal e Gay Behar
nella L-E-V Dance Company. Tra le sue creazioni originali la performance
installativo/coreografica BLACK BOX: Little Black Book of RED,
presentata in Brasile, Germania, Israele e Stati Uniti e Black Velvet:
Architectures and Archetypes, in collaborazione con lartista performativa Mirelle
Martins.
Un solo
Cristina Kristal Rizzo
Presenza sempre attesa a Fabbrica Europa, per
questa edizione Cristina Kristal Rizzo propone una versione in Solo di Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di
Arnold Schönberg. La coreografa vi
ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le
potenzialità espressive del corpo, leleganza del gesto, la reversibilità che
intercorre nello spazio tra impulso e decisione, tra determinazione e
imprevisto in cui lumano si esperisce come puro potenziale.
Spettacoli:
19 e 20 giugno
2019, ore 19.00, PARC Performing Arts Research Centre Firenze
Un momento dello spettacolo © Ilaria Scarpa Cristina Kristal Rizzo
Danzatrice,
performer e coreografa, è una delle protagoniste della danza contemporanea
italiana a partire dai primi anni Novanta. Si è formata a New York alla Martha
Graham School of Contemporary Dance e ha frequentato gli studi di Merce Cunningham e Trisha Brown. In Italia ha collaborato con diverse realtà
artistiche tra cui il Teatro Valdoca, Roberto Castello, Stoa/Claudia
Castellucci, Mk, Virgilio Sieni Danza, Santasangre. Come coreografa ospite ha
creato coreografie per i principali enti lirici e istituzioni teatrali
italiane, tra i quali: il Maggio Musicale Fiorentino, il Balletto di Toscana
Junior, Ater Balletto. È tra i fondatori di Kinkaleri, compagnia con la quale
ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Dal 2008 ha intrapreso un percorso
autonomo di produzione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una
riflessione teorica dal forte impatto dinamico tesa a rigenerare latto di
creazione stesso e ad aprire riflessioni sul tempo presente. Alla circuitazione
degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e
proposte sperimentali.
Kalsa Giuseppe
Muscarello
Ispirato a un
emblematico quartiere di Palermo ancora oggi simbolo di coesistenza e di
condivisione di uno spazio. Un palcoscenico che rappresenta il mondo e che ci
porta a ricercare il punto originario della relazione interpersonale. Il
racconto affidato esclusivamente alla fluidità e dinamicità del movimento e
alla natura narrativa del gesto, sufficiente a rendere un corpo intelligente,
consapevole che alzare muri non ha mai un epilogo felice poiché lintero spazio
che abitiamo, per quanto grande sia, è circoscritto e va incontrovertibilmente
condiviso.
Spettacoli:
20 giugno 2019,
ore 21.00, e 21 giugno, ore 19.00, PARC Performing Arts Research Centre Firenze
Un momento dello spettacolo
© Fabbrica Europa
BAU#1
Barbara Berti
La serie BAU –
Coreografia del pensare si basa su una ricerca che dialoga
sia con la parte più istintiva delluomo, con il suo subconscio, sia con la
percezione cosciente della realtà. Tale ricerca, iniziata da Barbara Berti nel 2013, ha dato vita a
un metodo di lavoro applicato alla danza e alle arti performative, centrato
sullesplorazione delle connessioni invisibili tra corpo e mente, attivate in
tempo reale dal performer e dagli spettatori in una sorta di interazione
dialogica tra i rispettivi spazi interiori. Nello specifico BAU#1 parte dallattenzione sui processi creati
“dallazione del pensare” e le intenzioni che tali processi possono produrre.
Partendo da alcune pratiche legate alla meditazione, esplora in termini
coreografici il disembodiment, nel
creare, cercare e riconoscere il momento della separazione e del distacco tra
lazione del pensare e il pensiero stesso.
Spettacoli:
21 giugno 2019, ore 21.00, PARC Performing Arts Research Centre Firenze
Un momento dello spettacolo © Fabbrica Europa
Barbara Berti
Coreografa e danzatrice attiva tra lItalia e Berlino. Dopo una
formazione come graphic designer, si è avvicinata alla arti performative
collaborando con performer e danzatori come Judith Seng, Tino Sehgal,
Gabi Schilling, Isabelle Schad, listituzione Bauhaus.
Contestualmente ha sviluppato una propria dimensione autoriale nella danza
contemporanea, elaborata in un personale linguaggio coreografico grazie al
contributo di discipline ibride quali instant
composition, body-mind centering,
meditazione e contact improvisation.
Nel 2014 ha vinto il premio giuria del festival 100Grad Berlin HAU2 con I am
a shape, in a shape, doing a shape, selezionato nella versione italiana
alla Vetrina Gda 2016 e per il Premio Gda– Giovane Danza dAutore
dellEmilia-Romagna 2017. Nel 2017 ha ottenuto in ex-aequo il Premio Scenario
con BAU#2 – Dalla serie Coreografia del pensare.
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